Così Rocco Palombella, Segretario Generale UILM, durante il suo intervento al programma “Dentro i fatti” su Tgcom24.
A poco più di due settimane dall’udienza prevista per il 20 dicembre dal Tribunale di Milano, il Governo sta portando avanti una trattativa che, se non si basa sull’accordo del 2018, causerà migliaia di esuberi, calo produttivo e ridimensionamento del risanamento ambientale – dichiara il leader UILM. – Non è accettabile una trattativa da “prendere o lasciare” – continua Palombella. – Se ArcelorMittal non vuole rispettare l’accordo che ha firmato se ne possono pure andare via, pagando i danni, le opere non realizzate e tutte le inadempienze. Se non vogliono restare, non possiamo trattenerli con la forza. Una soluzione – prosegue – può esserci solo in presenza di una reale ripartenza degli impianti e sblocco delle opere di risanamento ambientale ora sospese. Si può ragionare su una misura transitoria e congiunturale durante il periodo di manutenzione e rifacimento degli impianti che ne necessitano. La proposta di un intervento di Invitalia era già stata proposta anni fa dal Ministro Calenda. Bisogna portare al tavolo vere e chiare soluzioni, non pannicelli caldi, per risanare un territorio, tutelare i livelli occupazionali e mantenere la produzione siderurgica che è strategica per l’Italia. Abbiamo avuto per decenni l’Ilva pubblica – conclude – e nessun progetto di reindustrializzazione per ricollocare lavoratori del’ex Italsider è andato a buon fine. Chiediamo al Governo di aprire la trattativa ai sindacati per evitare che oltre al danno ci sia una beffa intollerabile.