2019-nCoV può esser trasmesso da pazienti asintomatici
2019-nCoV – il nuovo virus che ha messo in ginocchio la Cina e finora ha mietuto 56 vittime – può essere trasmesso anche da pazienti asintomatici.
A pubblicare questa pessima notizia sulla prestigiosa rivista The Lancet è stato un gruppo di ricercatori cinesi, i quali hanno riportato i risultati di uno studio che ha coinvolto una famiglia di Shenzhen, provincia di Guangdong, rientrata da un viaggio a Wuhan.
I 5 componenti della famiglia sono rimasti a Wuhan dal 29 dicembre 2019 al 4 gennaio 2020 e hanno manifestato i sintomi (febbre, disturbi respiratori e/o diarrea) a distanza di 3-6 giorni dall’esposizione, che non è avvenuta al mercato di Wuhan o dopo il contatto con animali infetti – a riprova del fatto che il virus, purtroppo, si trasmette da uomo a uomo.
Dopo 6-10 giorni dalla comparsa dei sintomi, dunque, la famiglia si è recata alla University of Hong Kong-Shenzhen Hospital, dove è stata visitata dagli autori, i quali hanno constatato che uno dei componenti – un bambino di 10 anni – era infetto pur non presentando sintomi.
Scoperta – quest’ultima – che desta una certa preoccupazione, dal momento che i pazienti asintomatici possono sfuggire ai controlli in aeroporto (che, ricordiamo, si basano sulla misurazione della temperatura) e favorire, in tal modo, la diffusione dell’epidemia al di fuori della Cina.
Il Coronavirus cinese si sta diffondendo a macchia d’olio
Benché l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, abbia recentemente dichiarato che l’epidemia non è un’emergenza internazionale, ad oggi sono 13 i Paesi nei quali il virus è arrivato, oltre alla Cina continentale.
Si tratta, in particolare, di:
- Taiwan;
- Hong Kong;
- Macao;
- Thailandia;
- Nepal;
- Giappone;
- Corea;
- Vietnam;
- Malesia;
- Australia;
- Canada;
- USA;
- Francia.
Il 2019-nCoV è sbarcato anche in Europa
È notizia del 25 gennaio, infatti, che in Francia sono stati registrati i primi tre casi della nuova infezione, stando alle dichiarazioni di Agnès Buzyn, il Ministro della Salute francese.
La stessa Buzyn, inoltre, ha rivelato dei dettagli circa l’identità dei pazienti: un 48enne, che ha fatto ritorno in Francia il 22 gennaio da Wuhan e ora è in stato di isolamento a Bordeaux, e 2 persone – di cui non si hanno maggiori informazioni – ricoverate a Parigi.
E in Italia?
In Italia il virus non è ancora arrivato, nonostante il falso allarme provocato da alcuni giornali.
Nell’eventualità che ciò dovesse accadere, tuttavia, il Prof. Roberto Burioni – medico, accademico e divulgatore scientifico – ha avanzato una proposta per non farsi cogliere alla sprovvista.
Secondo Prof. Burioni, infatti, si potrebbe allestire una linea di emergenza per coloro che, una volta rientrati dalla Cina, dovessero manifestare i sintomi.
“Chi sta male non dovrebbe andare in ospedale o dal proprio medico, come accade ora” afferma il luminare. “Infatti, dal medico o al pronto soccorso può contagiare altre cento persone e questo sarebbe una catastrofe. Il sospetto caso di Coronavirus dovrebbe invece rimanere chiuso in casa (in una stanza diversa da quella dei familiari) e un team di sanitari dovrebbe andare a domicilio a visitare il paziente e a prelevare il campione da analizzare nel più breve tempo possibile, facendo scattare immediatamente le procedure d’isolamento per il malato e per i familiari, se gli esami di laboratorio fornissero un risultato positivo” conclude Burioni nel suo articolo su MedicalFacts.
Per ora è tutto. Noi di Sardegna Reporter continueremo a seguire gli sviluppi della vicenda e, in caso di novità, non mancheremo di aggiornarvi.
Jessica Zanza