Una battaglia senza colore politico nell’unico interesse di una Sardegna che vuole crescere e eliminare il gap legato all’insularità, che non le ha consentito finora di competere alla pari con le altre regioni italiane ed europee. Il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais e il Presidente della Commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità Michele Cossa sono i primi firmatari di una lettera inviata questa mattina al Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, per chiedere un incontro urgente e perché si faccia carico di un’istanza che coinvolge tutto il popolo sardo e che “si è sviluppata anche attraverso la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare di modifica della Costituzione italiana, sottoscritta da oltre 100mila cittadini sardi, residenti nell’Isola ed emigrati, che è stata depositata presso il Senato della Repubblica”.
La lettera è sottoscritta dai componenti della commissione speciale, da consiglieri regionali, da 16 deputati e da 7 senatori senza distinzione tra maggioranza e opposizione. Un’unica voce per rivendicare il diritto al riconoscimento del principio di insularità a livello europeo.
“L’insularità per la Sardegna – ha detto il Presidente del Consiglio regionale Pais – deve trasformarsi da condizione di svantaggio in opportunità di crescita. Non possiamo più attendere ormai è tempo di risposte “.
“E’ una delle azioni più forti e corali messe in campo dal mondo politico sardo e che ha coinvolto tutti i commissari della Commissione che presiedo, il Consiglio regionale, e i parlamentari eletti in Sardegna – ha affermato il Presidente della Commissione speciale Cossa – anche alla luce di quanto sta accadendo sul tema dei trasporti e della continuità territoriale”.
“Signor Presidente, la Sardegna è prigioniera di un sistema che non le consente di allinearsi agli standard delle altre regioni d’Italia, ancor meno a quelli delle altre regioni d’Europa. Questo avviene – è scritto nella lettera – anche in ragione di una disciplina della concorrenza, elemento essenziale dell’integrazione europea, applicata in maniera molto rigida, tanto da divenire freno alle politiche di coesione. L’economia insulare risente inoltre inevitabilmente della limitatezza del mercato locale e di una scarsa diversificazione economica, che rendono la nostra regione e la sua economia più vulnerabili alle fluttuazioni dei mercati. Oggi per l’Europa la disciplina degli aiuti di Stato è prevalente rispetto a qualsiasi altro diritto. Tuttavia essa si presenta come un macigno per una regione le cui criticità derivano non tanto dalla distanza quanto dalla discontinuità territoriale rispetto al continente europeo”.
“Questa battaglia ha un nome preciso, “insularità”. Se è vero come Lei più volte ha affermato – prosegue la lettera al presidente Sassoli – che “la difesa dei nostri valori fondanti di libertà, dignità e solidarietà deve essere perseguita ogni giorno dentro e fuori l’Ue”, allora siamo certi che quanto intendiamo rappresentarle incontrerà la Sua sensibilità”. La lettera è stata sottoscritta oltre che dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais e dal presidente della Commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, Michele Cossa (Riformatori), dai consiglieri regionali componenti della Commissione Francesco Agus (Progressisti), Roberto Caredda (Misto), Dario Giagoni (Lega), Eugenio Lai (Leu), Roberto Franco Michele Li Gioi (M5S), Giuseppe Meloni (Pd), Antonio Mario Mundula (Fratelli d’Italia), Antonello Peru (Udc Cambiamo), Giovanni Satta (Psd’Az), Angelo Cocciu (Forza Italia), dai senatori Giuseppe Luigi Cucca, Elvira Lucia Evangelista, Emiliano Fenu, Emilio Floris, Ettore Licheri, Lina Lunesu, Gianni Marilotti, e dai deputati Pino Cabras (M5S), Luciano Cadeddu (M5S), Ugo Cappellacci (FI), Emanuela Corda (M5S), Guido De Martini (Lega), Paola Deiana (M5S), Salvatore Deidda (FdI), Andrea Frailis (Pd), Mara Lapia (M5S), Alberto Manca (M5S), Gavino Manca (Pd), Bernardo Marino (M5S), Romina Mura (Pd), Mario Perantoni (M5S), Pietro Pittalis (FI), Lucia Scanu (M5S).
Preg.mo On. David Sassoli
Presidente del Parlamento europeo
Signor Presidente,
le scriviamo in rappresentanza di un’Isola intera, la Sardegna, con l’auspicio che le necessità urgenti di attenzione e sostegno da parte dell’Unione Europea possano presto trovare risposta. Siamo, nostro malgrado, parte attiva in una battaglia che oggi coinvolge l’intera rappresentanza politica regionale, il mondo della cultura e dello sport, le Università, le Associazioni di categoria, il mondo delle imprese, il Volontariato. Una battaglia che si è sviluppata anche attraverso la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare di modifica della Costituzione italiana sottoscritta da oltre 100mila cittadini sardi, residenti nell’Isola ed emigrati, che è stata depositata presso il Senato della Repubblica.
Questa battaglia ha un nome preciso, “insularità”. Se è vero, come Lei spesso ha asserito, che “la difesa e la promozione dei nostri valori fondanti di libertà, dignità e solidarietà deve essere perseguita ogni giorno dentro e fuori l’Ue”, allora siamo certi che quanto intendiamo rappresentarle incontrerà la Sua sensibilità.
Oggi la Sardegna attraversa un momento di assoluta difficoltà sia in termini di crescita economica e sia in termini di sviluppo sociale, resa evidente da tutti quegli aspetti legati alla condizione di isola che non consentono agli abitanti della Sardegna di godere di pari opportunità rispetto ai cittadini delle altre regioni d’Italia, meno ancora rispetto al resto d’Europa.
Il nodo dei trasporti, con le difficoltà ormai note dei sardi a raggiungere la terraferma e a fare rientro nell’Isola, con l’annosa questione legata alla continuità territoriale, hanno ormai raggiunto livelli cronici. Non abbiamo timore ad affermare che senza un intervento immediato da parte dell’Europa diventeranno causa di un male non più curabile; prova ne sono già oggi il massiccio esodo giovanile e lo spopolamento, che qui più che altrove disegnano scenari drammatici. Difficili da fermare, anche solo da arginare, per una regione che sconta ritardi divenuti nel tempo forse insormontabili.
Che futuro può esserci entro i confini di una terra gravata da un deficit infrastrutturale, sociale, di collegamenti tra i territori e oltremare, che trovano evidenza nell’assenza totale di prospettive occupazionali e di sviluppo? Siamo travolti da mutamenti epocali di carattere mondiale che rischiano di emarginarci ulteriormente, se non verrà riconosciuto che per la Sardegna la condizione di insularità è la causa della marginalità rispetto ai cambiamenti in atto, non ultimi quelli digitali. Declinare legislativamente l’art.174 TFUE perché dai fondi di coesione siano specificate espressamente le risorse destinate a compensare gli svantaggi della condizione di insularità è ormai indifferibile.
Nel Suo discorso di insediamento alla guida del Parlamento europeo ha parlato della necessità a livello europeo di dotarsi di un progetto capace di coniugare pace, democrazia, diritti, sviluppo e uguaglianza. Parte di quei diritti oggi sono negati ai sardi.
Signor Presidente, la Sardegna è prigioniera di un sistema che non le consente di allinearsi agli standard delle altre regioni d’Italia, ancor meno a quelli delle altre regioni d’Europa. Questo avviene anche in ragione di una disciplina della concorrenza, elemento essenziale dell’integrazione europea, applicata in maniera molto rigida, tanto da divenire freno alle politiche di coesione. L’economia insulare risente inoltre inevitabilmente della limitatezza del mercato locale e di una scarsa diversificazione economica, che rendono la nostra regione e la sua economia più vulnerabili alle fluttuazioni dei mercati. Oggi per l’Europa la disciplina degli aiuti di Stato è prevalente rispetto a qualsiasi altro diritto. Tuttavia essa si presenta come un macigno per una regione le cui criticità derivano non tanto dalla distanza quanto dalla discontinuità territoriale rispetto al continente europeo.
La nostra preoccupazione nasce dalla mancanza di risposte.
Sarebbe per noi importante avere l’opportunità di illustrarLe direttamente il dramma che la nostra Isola sta vivendo e che proprio in questi giorni, con il possibile blocco della continuità territoriale aerea, vede uno dei suoi momenti più bui.
Facciamo appello a Lei, affinché si faccia garante di un serio impulso parlamentare affinché si modifichi la normativa di riferimento, in guisa che l’art.174 non resti più lettera morta per le regioni insulari, e come cittadini e cittadine sardi possiamo essere protagonisti del nostro destino.
Ringraziandola per la cortese attenzione inviamo deferenti ossequi.
On. Michele Pais, Presidente del Consiglio regionale della Sardegna
On. Michele Cossa, Presidente della Commissione Speciale per il riconoscimento del principio di insularità
On. Francesco Agus, Consigliere regionale
On. Roberto Caredda, Consigliere regionaleOn. Dario Giagoni, Consigliere regionale
On. Eugenio Lai, Consigliere regionale
On. Roberto Franco Michele Li Gioi, Consigliere regionale
On. Giuseppe Meloni, Consigliere regionale
On. Antonio Mario Mundula, Consigliere regionale
On. Antonello Peru, Consigliere regionale
On. Giovanni Satta, Consigliere regionale
Sen. Giuseppe Luigi Cucca, Senatore della Repubblica
Sen. Elvira Lucia Evangelista, Senatore della Repubblica
Sen. Emiliano Fenu, Senatore della Repubblica
Sen. Emilio Floris, Senatore della Repubblica
Sen. Ettore Licheri, Senatore della Repubblica
Sen. Michelina Lunesu, Senatore della Repubblica
Sen. Gianni Marilotti, Senatore della Repubblica
On. Pino Cabras, Deputato
On. Luciano Cadeddu, Deputato
On. Ugo Cappellacci, Deputato
On. Emanuela Corda, Deputato
On. Guido De Martini, Deputato
On. Paola Deiana, Deputato
On. Salvatore Deidda, Deputato
On. Andrea Frailis, Deputato
On. Mara Lapia, Deputato
On. Alberto Manca, Deputato
On. Gavino Manca, Deputato
On.Bernardo Marino, Deputato
On. Romina Mura, Deputato
On. Mario Perantoni, Deputato
On. Pietro Pittalis, Deputato
On. Lucia Scanu, Deputato