Questa mattina, personale della Seconda Sezione della Squadra Mobile ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di tentato omicidio e porto illegale di arma impropria nei confronti di PICCIAU Simone nato a Cagliari classe 1992, precedenti per reati in, materia di stupefacenti, resistenza, lesioni e rissa .
L’attività investigativa ha consentito di acclarare la responsabilità del PICCIAU in ordine al grave ferimento perpetrato dallo stesso in data 22.12.2019 all’esterno di una nota discoteca di Cagliari, in via Newton. Lo stesso ferì con un coltello, all’altezza dell’addome, un altro pregiudicato, perforando l’intestino e non determinando un esito letale, solo in quanto la lama del coltello si fermava a pochi millimetri dall’aorta.
L’attività investigativa della Polizia di Stato si è fondata in particolare sulla acquisizione minuziosa delle immagini da alcuni sistemi di videosorveglianza presenti nei pressi della discoteca, sulla escussione di alcuni testimoni e su una intensa attività tecnica.
Dall’attività investigativa è emerso un rapporto di conoscenza fra la vittima e l’aggressore ed una assoluta mancanza di collaborazione della vittima che con la sua testimonianza ha tentato, anzi, di fuorviare gli organi inquirenti.
Sono stati ricostruite le fasi antecedenti al grave ferimento, ritenendo che vittima ed aggressore prima di recarsi in discoteca si erano recati insieme ad un incontro di pugilato, per poi dirigersi presso il locale notturno. Nel corso della serata prima all’interno della discoteca, e dopo all’esterno, nasceva una violenta lite fra il PICCIAU ed il suo conoscente, lite che in un primo momento veniva sedata per riprendere una mezz’oretta dopo, allorquando il PICCIAU con un violento fendente colpiva il suo amico all’addome, allontanandosi immediatamente dopo.
Le successive attività tecniche testimoniavano e confermavano la violenta lite di cui il PICCIAU era stato attore principale.
Nelle prime ore di questa mattina il PICCIAU è stato rintracciato nei pressi della sua abitazione e successivamente condotto presso il carcere di Uta.