Nove titoli in cartellone da gennaio ad aprile tra romantiche fiabe sulle punte e scoppiettanti commedie, moderne riletture di classici e testi contemporanei con i grandi nomi della scena italiana per un viaggio tra le storie e le emozioni.
Sotto i riflettori artisti del calibro di Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini, Cochi Ponzoni e Erica Blanc, Enzo Vetrano e Stefano Randisi con Giovanni Moschella, Mariangela D’Abbraccio e Daniele Pecci, Andrea Bosca, Marianella Bargilli, Emanuele Cerman, Alessandro D’Ambrosi, Maurizio Donadoni, Carlo Lizzani, Ralph Palka, Gianluca Ramazzotti e Silvia Siravo. Spazio ai danzatori della Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini / Almatanz – Maria Chiara Grasso, Carlo Pacienza, Lilia Ivanov, Assunta Di Marino, Lucia Bini, Lucrezia Serafini, Stefano Candelori, Luca Ricci e ai solisti e al corpo di ballo del Balletto del Sud, accanto ai talenti dell’Isola come il jazzista – di fama internazionale – Gavino Murgia con gli attori de La Cernita e la compagnia La Clessidra Teatro.
Ironia in nero con “La cena delle belve” di Vahè Katch, con adattamento e regia di Julien Sibre (nella versione italiana di Vincenzo Cerami) sul valore e i limiti dell’amicizia in situazioni estreme, ritratti d’artista tra passioni e disincanto (e un pizzico di speranza per il futuro) con l’irresistibile “Quartet” di Ronald Harwood incentrato su quattro divi dell’opera, un capolavoro del Novecento come “Un tram che si chiama Desiderio” di Tennessee Williams per un affresco dell’America puritana e il fascino della scrittura di Cesare Pavese tra amaro realismo e toni elegiaci nella mise en scène de “La luna e i falò”, forse il romanzo più bello dello scrittore e poeta piemontese, tra i più importanti intellettuali italiani del ventesimo secolo.
Tra follia e incubo “Riccardo 3/ L’avversario” di Francesco Niccolini, liberamente ispirato al celebre dramma shakespeariano e ai delitti del pluriomicida francese Jean-Claude Romand, affronta la seduzione del male e il tema dell’espiazione in chiave (quasi) onirica, un duplice omaggio a Giulio Angioni e Primo Levi tra parole e note con “Frammenti di tempo” e un ritmo da pochade tra scambi di persona e equivoci, amori e tradimenti ne “Le bugie hanno le gambe corte” di Vittorio Barino e Martha Fraccaroli. E ancora l’incanto del “Lago dei Cigni” nella versione del coreografo Luigi Martelletta e un’antologia di assoli e pas de deux dai capolavori della storia del balletto a comporre la “Serata Romantica” di Fredy Franzutti impreziosita dai versi di Giacomo Leopardi.
Sabato 18 gennaio: “Lago dei Cigni”
Il sipario si aprirà sabato 18 gennaio alle 20:45 sul “Lago dei Cigni” nella versione firmata dal coreografo Luigi Martelletta, per la Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini e Almatanz, per una inedita rilettura del celebre balletto sulle note immortali di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Sotto i riflettori Maria Chiara Grasso, Carlo Pacienza, Lilia Ivanov, Assunta Di Marino, Lucia Bini, Lucrezia Serafini, Stefano Candelori, Luca Ricci che daranno vita a un poetico racconto per quadri sulla falsariga del libretto di Vladimir Petrovic Begičev, ispirato a un’antica fiaba tedesca, “Il velo rubato”, riscritta da Jophann Karl August Musäus. Una romantica storia d’amore sulle punte in cui le “classiche” coreografie di Marius Petipa e Lev Ivanov si arricchiscono di nuove scene e dettagli sui sentimenti e le azioni dei protagonisti – la bella Odette, vittima di un crudele incantesimo, le fanciulle-cigno, il principe Siegfried e il mago Rothbart con sua figlia Odile – in uno spettacolo immaginifico che fonde fantasia e realtà.
Giovedì 23 gennaio: “La cena delle belve”
Ironia in scena giovedì 23 gennaio alle 20:45 con “La cena delle belve” (Le Repas des fauves) dello scrittore e drammaturgo armeno Vahè Katcha, con la regia di Julien Sibre (che firma anche l’adattamento) e Virginia Acqua: una commedia nera, nella versione italiana di Vincenzo Cerami, che mette a nudo impulsi primordiali, pronti ad affiorare sotto la patina della civiltà. Un cast “spettacolare” – Marianella Bargilli, Emanuele Cerman, Alessandro D’Ambrosi, Maurizio Donadoni, Carlo Lizzani, Ralph Palka, Gianluca Ramazzotti, Silvia Siravo – per la pièce (vincitrice di tre Premi Molière) che descrive l’irrompere della cruda realtà in una festa di compleanno durante l’occupazione nazista. La richiesta della Gestapo di consegnare due ostaggi per una rappresaglia, in seguito all’assassinio di due ufficiali davanti alla palazzina, scatena il panico e risveglia l’istinto di sopravvivenza, nessuno dei convitati si offre volontario in nome dell’amicizia, al contrario tutti trovano buone ragioni per “sacrificare” qualcun altro e salvarsi la vita.
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Sabato 1 febbraio: “Quartet”
Il fascino del melodramma sabato 1 febbraio alle 20:45 con “Quartet” di Ronald Harwood, brillante e fortunata commedia sull’intreccio fra vita e arte (trasportata sul grande schermo da Dustin Hoffman), nell’interpretazione di Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini, Cochi Ponzoni e Erica Blanc per la regia di Patrick Rossi Gastaldi. Quattro famosi cantanti lirici, ormai ritiratisi dalle scene, si ritrovano in una casa di riposo dove vengono invitati a riproporre, in occasione di un recital di beneficenza, proprio il loro “cavallo di battaglia”, ovvero il famoso quartetto “Bella figlia dell’amore” dal “Rigoletto” di Giuseppe Verdi. Nell’incontro si risvegliano sentimenti dimenticati e antiche rivalità, tra bei ricordi e rimpianti di esistenze votate al belcanto:
“Quartet” ha il pregio di saper parlare del passare del tempo, della terza età, degli acciacchi del corpo e della mente con delicata ironia – sottolinea il regista – e rappresenta un commosso e divertente omaggio alla passione di chi ha dedicato la vita alla musica, alla bellezza e al teatro, che rivela quante gioiose sorprese può riservare il “limbo” della nostra vita.
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Sabato 8 febbraio: “La luna e falò”
Viaggio in Italia sabato 8 febbraio alle 20:45 con “La luna e falò” di Cesare Pavese, con Andrea Bosca, che firma anche l’adattamento del romanzo insieme al regista Paolo Briguglia, per un intrigante affresco del Belpaese nella prima metà del Novecento, tra la nostalgia della propria terra, della vita semplice e dura dei contadini e la consapevolezza della miseria e dell’arretratezza delle campagne. Il mondo idealizzato della giovinezza si rivela al protagonista, Anguilla, di ritorno dall’America dopo la Liberazione, in tutta la sua arcaica ferocia e brutalità.
Il racconto si sdoppia tra il ricordo e la perdita, l’appartenenza e l’illusione, l’infanzia e l’età adulta, rassegnata e nichilista – si legge nelle note. – Lì dove tutto è fermo, tutto è mutato: la luna c’è per tutti eppure qualcosa manca sempre.
L’autore descrive lo spaesamento dell’esule e l’eterna inquietudine di chi è attratto da genti e mondi sconosciuti, in un’opera che tocca temi di sorprendente attualità, dalle ferite della seconda guerra mondiale al valore della “fratellanza” e del “bene comune”.
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Sabato 15 febbraio: “Riccardo 3/L’avversario”
Un dramma elisabettiano in chiave contemporanea sabato 15 febbraio alle 20:45 con “Riccardo 3/L’avversario” di Francesco Niccolini, liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare e ai crimini di Jean-Claude Romand, per la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, anche protagonisti sulla scena con Giovanni Moschella, in un temerario gioco di specchi tra verità e finzione. La sanguinosa ascesa al trono del Duca di Gloucester e i delitti del falso medico e pluriomicida francese convergono in uno strano luogo abitato da fantasmi, ambigua prigione, all’interno di un ospedale psichiatrico o magari dentro la mente dell’assassino. Il colpevole di fronte alle vittime innocenti misura l’entità del suo peccato e l’irrimediabilità delle sue azioni, scoprendo che il prezzo di una vita trascorsa nell’inganno e nel tradimento non può che essere la solitudine: prigioniero del suo corpo, nel suo dolore e forse nel rimorso il reo invoca una liberazione, un diritto all’eutanasia, reale o simbolica, per trovare infine pace nel silenzio e nell’oblio.
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Sabato 14 marzo: “Serata Romantica”
Una “Serata Romantica” tra danza, musica e poesia, sabato 14 marzo alle 20:45 con lo spettacolo ideato e diretto da Fredy Franzutti: sotto i riflettori i solisti Nuria Salado Fustè, Alice Leoncini, Alessandro De Ceglia, Matias Iaconianni e il corpo di ballo del Balletto del Sud, con l’attore Andrea Sirianni per un’antologia di capolavori della storia del balletto. Le eleganti coreografie di Michel Fokine e Marius Petipa, Arthur Saint-Léon, Jean Coralli, Jules Perrot, August Bournonville e le creazioni originali di Fredy Franzutti s’intrecciano ai versi di Giacomo Leopardi, affidati alla voce di Andrea Sirianni, sulle note di Fryderyk Chopin. Lo sfortunato amore di “Giselle” e la leggenda delle Villi, con le musiche di Adolphe-Charles Adam lasciano il posto alle atmosfere fiabesche de “La Sylphide” di Jean-Madeleine Schneitzhöffer, poi le esotiche danze de “La Bayadère” sulla partitura di Ludwig Minkus, tra promesse tradite e incontri nel regno delle ombre e il “sogno romantico” de “Les Sylphides” nel chiaro di luna evocato dalle note di Chopin.
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Giovedì 19: “Un tram che si chiama Desiderio”
Un classico del Novecento per indagare le contraddizioni della mente e del cuore giovedì 19 marzo alle 20.45 con “Un tram che si chiama Desiderio” di Tennessee Williams, nella traduzione di Masolino D’Amico, con un’intensa Mariangela D’Abbraccio nel ruolo di Blanche, accanto a Daniele Pecci, per la regia di Pier Luigi Pizzi.
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Completano il cast Angela Ciaburri, Stefano Scandaletti, Gabriele Anagni, Erika Puddu, Massimo Odierna. Ritratto di famiglia in un inferno, tra torbide passioni e segreti inconfessabili nel moderno dramma che pone l’accento sul contrasto tra l’affascinante protagonista, una vera dama del sud, sensibile e raffinata, costretta a trasferirsi a casa della sorella Stella, e la rozza brutalità del cognato Stanley. La pièce (trasportata sul grande schermo da Elia Kazan, con il pluripremiato film con Vivien Leigh e Marlon Brando) mette a nudo l’ipocrisia della società e il rigido perbenismo dell’America puritana, contro cui s’infrangono le speranze di Blanche, creatura fragile, amareggiata e ferita, in un drammatico crescendo, finché un ultimo atto di crudeltà la farà precipitare nel baratro della follia.
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Sabato 4 aprile: “Frammenti di Tempo”
Omaggio a Giulio Angioni e Primo Levi sabato 4 aprile alle 20:45 con “Frammenti di Tempo” de La Cernita sulle note di Gavino Murgia, tra echi ancestrali e sonorità contemporanee, per un viaggio sul filo della memoria «tra il dire e il non dire, il fare e il disfare» con la regia di Monica Porcedda.
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Sotto i riflettori Lucia Longu, Mariella Mannai, Luciano Sulas, Rosanna Sulas e la stessa Monica Porcedda, per una narrazione a più voci che intreccia i versi dell’antropologo e poeta alla prosa elegante e misurata, temperata da un rigore scientifico, del chimico e scrittore.
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Cronaca di un viaggio agli inferi, “Se questo è un uomo” segna l’esordio letterario di Primo Levi, con una testimonianza coinvolgente e disarmante sull’orrore dei lager cui fa da contrappunto, in un ideale dialogo a distanza, il flusso dei ricordi e dei pensieri di un vecchio di Fraus tra le rime di “Tempus”, prezioso poemetto di Giulio Angioni, con la colonna sonora originale scritta dal polistrumentista e compositore Gavino Murgia che restituisce le atmosfere dell’Isola al centro del Mediterraneo.
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Venerdì 24; “Le bugie hanno le gambe corte”
Suggellerà la Stagione di Carbonia venerdì 24 aprile alle 20:45 “Le bugie hanno le gambe corte”, divertente e maliziosa commedia di Vittorio Barino e Martha Fraccaroli, con Valentina Aru, Davide Maringiò, Marco Marras, Maura Nardelli, Francesca Puddu, Omar Soddu e Giusy Tartaglione per la regia di Anna Pina Buttiglieri. Una giostra di amori e tradimenti, equivoci e scambi di persona trasformerà una cena d’affari in vista di un’ipotetica “fusione” nell’occasione per inattese rivelazioni e confessioni, in un susseguirsi di colpi di scena e imprevisti con finale a sorpresa. La pièce brillante con ritmi da pochade mette in risalto le debolezze di mariti fedifraghi ma gelosi, donne spregiudicate e sensibili: un industriale spera di risolvere i propri problemi di liquidità stringendo un accordo con un ricco imprenditore ma allo stesso tempo cede alle insistenze della sua amante, correndo il rischio di farsi scoprire dalla moglie, la quale però a sua volta ha qualcosa da nascondere… Il tentativo di mascherare la liaison fallisce, il gioco delle coppie si complica e il castello di bugie finalmente crolla, lasciando i protagonisti a fare i conti con la propria leggerezza e la propria vanità.
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La Stagione 2019-2020 de La Grande Prosa e Danza al Teatro Centrale di Carbonia è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBACT/ Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Carbonia con il prezioso contributo della Fondazione di Sardegna e il supporto di Sardinia Ferries che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dalla Sardegna.
Informazioni e prezzi
La campagna abbonamenti per la Stagione de La Grande Prosa e Danza 2019-2020 a Carbonia si svolgerà a partire da martedì 7 gennaio al Teatro Centrale di Carbonia (i biglietti per il “Lago dei Cigni” saranno in vendita da mercoledì 15 gennaio).
Per informazioni e prenotazioni, Augusto Tolari:
- cell. 3281719747
- e-mail: [email protected]
Abbonamento a 9 spettacoli:
- platea – dalla fila 1 alla fila 7: 100 euro
- platea – dalla fila 8 alla fila 11: 80 euro
- platea – dalla fila 12 alla fila 14: 70 euro
- platea – dalla fila 15, galleria e palchetto: 55 euro
Biglietti: