Pertanto il 21 gennaio, a mezzo lettera, CISAL FederEnergia ha denunciato l’accaduto e messo al corrente anche la Presidenza della Regione Sardegna e la presidenza della Protezione Civile.
Da tempo e dopo le dovute verifiche, abbiamo potuto appurare che Enel ha dato vita a questa modalità gestionale, che viene attuata sistematicamente, resa operativa al solo scopo di aumentare il numero delle persone in turno di reperibilità, necessarie ad aggredire tutte quelle attività che giacciono in attesa di risoluzione e che a causa delle ridotte risorse umane presenti in azienda, difficilmente possono trovare un appianamento durante l’orario ordinario, o più semplicemente, di sicuro i malcapitati dipendenti saranno utilizzati per eseguire i ripristini dei disservizi che non derivano da fenomeni legati all’allerta.
Riteniamo che l’azienda stia facendo un uso improprio delle comunicazioni emesse dalla Protezione Civile, compromettendo ulteriormente il clima interno nei posti di lavoro, gravando ancora una volta sui Lavoratori, nonostante siano estenuati ed esasperati, già costretti a pesantissime turnazioni di reperibilità ordinaria per più di una settimana al mese, in palese violazione di quanto prescritto dai dispositivi contrattuali.
I dipendenti Enel non chiedono di non lavorare!
Ma di fare una vita normale.
Ad oggi ogni operativo sostiene mediamente centinaia di ore di straordinario al mese, Turni massacranti che li vedono garantire il servizio ai clienti notte e giorno, festivi compresi.
Ma nonostante le persone, continuino a lamentarsi e ad opporsi con forza, allo svolgimento di ulteriori turni di reperibilità aggiuntive, l’azienda stia comunque imponendo e obbligando gli operativi a sostenere extra turnazioni.
Tale ulteriore forzatura, è da ritenersi una ennesima prevaricazione nei confronti delle persone, che vedono drasticamente ridotti i tempi di riposo e minacciata la propria incolumità psicofisica.
Pertanto, CISAL FederEnergia ha diffidato e-distribuzione a non intraprendere iniziative di questo tipo, nonché ricorrere all’utilizzo di questo strumento in modo distorsivo e improprio per far fronte alle carenze di personale.