Tziu Gasparru, decano dei poeti sardi, era una persona autentica di estrema sensibilità ed umanità; come i grandi patriarchi era il custode e cultore dell’alto genuino senso dell’ospitalità ed amicizia. I poeti, quelli autentici, sono un dono raro.
E pensando a tziu Gasparru, vengono alla mente le parole di Moravia alla morte di Pasolini, che aveva affermato:
Abbiamo perso soprattutto un poeta e di poeti non ce ne sono tanti nel mondo…
Per quanti lo hanno stimato e frequentato mancherà soprattutto l’uomo e il saggio riferimento nell’universo poetico sardo. Il lascito di tziu Gasparru va oltre i versi, perché ha caratterizzato il suo vivere quotidiano con valori ideali e culturali universali; pensava che i significati di giustizia, di comprensione e dialogo avrebbero dovuto alimentare la società e l’umanità tutta.
Un messaggio testamentario e insegnamento etico e morale che ha vigorosamente perseguito anche nella stesura della sua opera poetica “Sa vida de Juanne Battista Selenu – Romanzu in ottadas”. L’opera di oltre 360 strofe era stata completata e pubblicata alla soglia dei 90 anni. Tziu Gasparru ha seminato versi a piene mani e ha percorso la lunga esistenza:
Con passo leggero da viandante,
Senza paure e ansie
Per lo scorrere divino del tempo.
Amen!
Un pensiero affettuoso ai figli e familiari tutti.
Cristoforo Puddu