Sono ancora in corso analisi relative ad altri casi avvenuti in Norvegia, ma si pensa che la fonte potrebbe essere la stessa. Secondo il RASFF, il focolaio multinazione potrebbe essere fatto risalire a un centro di imballaggio di uova in Italia. Il sistema rapido di allerta comunitario (RASFF) ha riferito che due Paesi hanno segnalato casi di Salmonella enteritidis il 09-01-2020, ma fino ad ora non era stato possibile legare i singoli casi a possibili fonti. Le autorità francesi e quelle di altri Stati membri dell’Unione Europea hanno ormai bloccato la distribuzione di uova provenienti da quel centro italiano.
Al fine di contenere la sospetta epidemia e identificare potenziali nuovi casi, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e l’EFSA raccomandano ai Paesi di intensificare il monitoraggio e la condivisione delle informazioni. I Paesi colpiti dovrebbero condividere i dettagli sulle indagini epidemiologiche, microbiologiche e ambientali, fornendo dati sull’emissione di notifiche pertinenti utilizzando il sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi (RASFF) e il sistema di allarme rapido e di reazione (EWRS).
Oltre a questo l’EFSA chiede che i nuovi casi di Salmonella vengano segnalati al Sistema di intelligence per le epidemie di origine animale e acquatica.
C’è la possibilità concreta, avverte Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che le uova siano già nelle dispense di casa nostra e vengano consumate nei prossimi giorni senza poter reagire. Nello specifico si tratta dell’avviso di sicurezza (2020.0125 del 09/01/2020) di un focolaio di origine alimentare sospettato di essere causato dalla Salmonella enterica subsp. enteritidis da uova biologiche dall’Italia di cui non si conoscono al momento il lotto e il nome del produttore, anche se già immesse sul mercato UE.
Anche se si tratta di un problema serio, come segnala il RASFF, che riguarda le uova e i prodotti derivati, questo caso riportato non vuole creare allarmismo o screditare il sistema alimentare italiano ed europeo, ma fare capire che ogni giorno la macchina dei controlli trova delle irregolarità. Dunque, in attesa che il Ministero della Salute italiano comunichi sul suo sito web, nella sezione “Avvisi di sicurezza”, i lotti, il produttore e il marchio delle uova bio e i prodotti derivati interessati dal richiamo dal mercato europeo e non solo, si raccomanda tutti a prestare la massima attenzione.