È con una battuta che ci sentiamo di iniziare il doveroso commento alla questione 4 Corsie, perché la situazione è gravissima, ma non sembra affatto seria.
Siamo ormai abituati a uno Stato e a una burocrazia che, nel tentativo folle di produrre montagne di regole illogiche, costituiscono il principale ostacolo allo sviluppo e al benessere dei cittadini.
Anche stavolta i burocrati stanno affrontando in maniera inammissibile un dossier centrale per il nord-ovest della Sardegna. Lo fanno con il classico spirito del non-finito, che ha trasformato le infrastrutture italiane, in generale, e sarde, in particolare, in una rete incompleta, obsoleta quando non addirittura pericolante, contribuendo al declino.
Lo stop alla realizzazione di un ultimo tratto a quattro corsie della Alghero-Sassari-Olbia, motivato attraverso le prescrizioni del pessimo Piano Paesaggistico (PPR) di Soru, è doppiamente ridicolo:
- da un lato i burocrati del ministero vorrebbero imporre ottusamente che l’ultimo tratto passi da quattro (strada extraurbana principale) a due corsie (strada extraurbana secondaria), con relativi limiti di velocità, creando un insensato collo di bottiglia che andrebbe a eliminare qualsiasi vantaggio in termini di sicurezza e scorrimento previsti;
- dall’altro lato, superandosi in ironia, chiedono di non considerare le limitazioni da ambientalismo talebano poste dal PPR su un’ampissima zona “costiera” come un “puro e semplice divieto”, bensì come uno “stimolo positivo” – la proverbiale beffa che si aggiunge al danno.
Nessuno tra questi signori, né tra i politici sardi dei partiti di questo pessimo governo nemico dello sviluppo, deve aver notato che perfino il PPR di Soru non è scritto sulla pietra né è un tabù ed è anzi derogabile. Lo è almeno in due circostanze: laddove il progetto fosse stato già approvato, o nella situazione in cui si sia in presenza di un’importante opera infrastrutturale rilevante per il tessuto socio-economico del territorio. Crediamo che solo qualcuno in malafede non riterrebbe chiara l’importanza che il completamento della 4 Corsie ha per le imprese e le famiglie del nostro territorio.
Qualsiasi dichiarazione sull’attuale flusso di veicoli appare ancora più strumentale e fuori luogo.
A tal proposito lanciamo una piccola provocazione a tutti i nostri concittadini: se si fossero basati sui dati del traffico in loro possesso, qualcuno avrebbe mai deciso di costruire l’aeroporto di Orio al Serio? Le infrastrutture servono proprio a migliorare le condizioni e lo sviluppo di un territorio.
Crediamo che le dichiarazioni fatte ieri dal Presidente Christian Solinas siano del tutto condivisibili: come dimostrato anche dall’attivismo del Circolo sassarese, Fratelli d’Italia sarà fermamente al fianco del Presidente nel ricorso al TAR, unico vero strumento per ottenere giustizia. Altri pensavano a demagogici teatrini o dispendiosi e completamente inutili referendum, noi preferiamo lavorare seriamente. Inizino anche loro.
Per ora resta l’amara consapevolezza del blocco che la burocrazia, la sinistra e l’ambientalismo ottuso hanno costituito e continuano a costituire per lo sviluppo e il benessere di una intera nazione. Per invertire la rotta serve restituire libertà alle persone e autonomia ai territori.