Il periodo considerato comprende gran parte della fase discendente dei prezzi, iniziata nel 2007 e terminata nel 2017, anno in cui si sono registrati i primi segnali positivi. Anche l’ultima rilevazione sulle grandi città, riferita al primo semestre del 2019, conferma un trend positivo dei valori che si attesta al +0,9% rispetto al semestre precedente.
In particolare Milano è stata la città che ha perso meno valore tra il 2009 ed il 2019 (-9,4%); il capoluogo lombardo, già nel 2016, segnalava quotazioni sostanzialmente stabili per poi evidenziare rialzi a partire dal 2017. Nell’ultimo semestre il capoluogo meneghino ha registrato il maggior rialzo dei prezzi (+5,7%), seguito da Bologna (+5,6%). Bene anche Firenze che, negli ultimi 10 anni, ha perso solo il 17,6%; il capoluogo toscano, infatti, già nel 2015 aveva dato i primi segnali di aumento. Ribassi contenuti dei valori si registrano anche a Bologna e Verona che, nel periodo considerato, hanno perso rispettivamente il 24,2% e il 26,2%. A seguire Roma che, negli ultimi 10 anni, ha perso mediamente un terzo del proprio valore.
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In generale le macroaree delle grandi città che sono andate meglio sono quelle centrali: a Milano, ad esempio, la macroarea del Centro tra il 2009 e il 2019 ha visto i prezzi aumentare del 9,2%, mentre tutte le altre macroaree evidenziano un ribasso, seppur contenuto.
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Anche a Roma la macroarea più perfomante risulta essere quella centrale: in questo caso la perdita dei valori in dieci anni si ferma al -20,9%, con le altre macroaree che hanno perso almeno il 28-30%, fino ad arrivare al 46%.
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