trattamenti oncologici
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Il sottoscritto,
premesso che:
1) nei giorni scorsi è emerso grazie agli organi di stampa un caso emblematico, che rappresenta esclusivamente la punta di un iceberg di un malessere molto più ampio, dovuto ad una anziana paziente affetta da diversi anni da mieloma multiplo, che fino a qualche mese fa veniva sottoposta a una specifica cura in Day Hospital presso l’Ospedale di Oristano senza alcun esito positivo e che, viceversa esistono
ulteriori trattamenti scientificamente più efficaci, che vengono erogati esclusivamente presso le strutture oncologiche di Cagliari (2), Sassari e Nuoro;
2) l’anziana paziente, accompagnata dal marito di 83 anni, ha avviato diversi cicli di trattamento presso la struttura oncologica di Nuoro, patendo forti disagi e notevoli sforzi fisici per recarsi a Nuoro e vedere riconosciuto il diritto alla vita e alla salute e ricevere una cura efficace;
3) nonostante i miglioramenti dovuti alla terapia somministrata, l’anziana paziente possiede un quadro clinico piuttosto complesso e si trova nell’impossibilità di affrontare i viaggi verso il capoluogo nuorese, al punto tale di essere costretta, per l’assenza del servizio sanitario sul territorio, a rinunciare al completamento della terapia e quindi all’unica possibilità di sopravvivenza;
preso atto che con delibera n. 824 del 05/06/2009 del Direttore Generale dell’ASL , l’Ospedale San Martino di Oristano è dotato di una “Alta Professionalità di OncoEmatologia, assegnato alla Struttura Semplice Dipartimentale di Oncologia, pertanto il nosocomio possiede nella sua disponibilità adeguato profilo professionale per lo svolgimento della terapia salva vita, svolto in un ambiente di lavoro idoneo, dotato degli adeguati strumenti tecnologici e sanitari;
preso atto inoltre che fin dal 27/08/2009 il D.G. della ASL n. 5 veniva richiesta l’autorizzazione, concessa poi dal Direttore Generale della Sanità del 18/09/2009, per la definizione della dotazione organica per programmare lo svolgimento del servizio ad Oristano di day hospital OncoEmatologico e ambulatorio di Ematologia per 12 ore diurne per 5 giorni alla settimana, per poter assistere direttamente sul territorio dell’ oristanese i pazienti ematologici;
richiamato l’ Atto Aziendale della ASL di Oristano del 2012, aggiornato nel 2013, con il quale veniva prevista una “Struttura Complessa di Oncologia e di EmoEmatologia, che la Regione Sardegna inspiegabilmente non ha mai approvato privando il territorio dell’oristanese di questo servizio vitale e, che per tale motivo, è stata compromessa anche l’attivazione del “Centro Prescrittore” di farmaci innovativi per il contrasto a queste specifiche patologie, costringendo i pazienti a rivolgersi presso le strutture presenti nelle altre provincie o fuori dalla Regione, aggravando la finanza pubblica per i rimborsi per le prestazioni rese da altra ASL, oltre al rimborso parziale riconosciuto per le spese di viaggio e concesso alle famiglie, con onori a carico della Regione finanziate dalle leggi di settore;
vista la richiesta dell’ASL n. 5 di Oristano del 21/7/2016 di inserimento del Centro Prescrittore di “ OncoEmatologia – San Martino”con la quale si riteneva opportuno introdurre una nuova unità territoriale per ridurre la spesa sanitaria dovuta a copertura a rimborso delle terapie somministrate presso altri centri dell’ isola e della penisola, aggravando la spesa pubblica come sopra detto;
ritenuto che nonostante il positivo e meritorio accordo intercorso tra la ASL di Nuoro e la ASL di Oristano e, acquisita la specifica richiesta della paziente ad acconsentire al nuovo schema terapeutico da praticare in regime di day hospital ad Oristano, la Direzione qualità dei servizi e governo clinico dell’Assessorato alla Sanità preclude lo svolgimento di questo servizio sanitario salva vita, a causa della mancata autorizzazione della Regione di una Struttura OncoEmatologica presso la ASL di Oristano;
considerato che l’art. 32 della Costituzione sancisce che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti” e, inoltre, al comma 2 afferma che ”La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”;
considerato inoltre l’art. 97 co. 2 prevede che “i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione e, pertanto, devono essere adottate tutte le misure idonee a garantire l’erogazione e la razionalizzazione dei servizi nel rispetto dei principi di efficienza, efficacia ed economicità, privilegiando, ove necessario, il diritto alla vita e alla salute dell’uomo;
chiede di interrogare il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna e l’Assessore alla Sanità per conoscere quali azioni intendano intraprendere:
1) per trovare una immediata e improcrastinabile soluzione una tantum salva vita per la paziente R.B. , anche in deroga ai discutibili criteri attualmente vigenti che precludono il diritto alla salute dei pazienti affetti da patologie OncoEmatologiche della provincia di Oristano, evitando di avviare i paventati interenti alternativi, altamente onerosi per le casse della ASL di Oristano e non rispondente al principio costituzionale del buon funzionamento della sanità sarda, con aggravi di costi difficilmente sostenibili di fronte ad un giudizio contabile delle autorità preposte;
2) di conoscere in quali fasi è in quali tempi, data la specifica“competenza regionale”, intende intervenire per rimuovere questa inaccettabile discriminazione patita dai cittadini e dai numerosi pazienti dell’oristanese e dalle loro famiglie e istituire presso la ASL di Oristano, al pari degli altri territori isolani, la Struttura OncoEmatologica utilizzando le già presente “Struttura Semplice Dipartimentale
di Oncologia”, adeguatamente dotata di risorse umane e strumentali e nella piena disponibilità della ASL di Oristano, in assenza di ulteriori oneri per il bilancio della Regione.