Shelter è la storia di Pepsi, militante transessuale nata nel Sud delle Filippine in un’isola di fede musulmana. Dal Mindanao alla giungla di Calais, Pepsi rincorre il riconoscimento di un diritto universale, vivendo l’odissea dell’accoglienza in Europa.
Pepsi è un individuo in transizione alla ricerca di un impiego stabile come badante, dopo aver lavorato per oltre 10 anni nella Libia di Gheddafi come infermiera, prima di essere costretta a seguire il flusso dei rifugiati. Il suo racconto fuoricampo è una parabola post-coloniale, in cui la geografia europea si mischia al dramma emotivo.
Il suo vagare ricorda l’antico mito d’Europa, secondo cui una giovane venne rapita e sedotta da Giove, nelle sembianze di un toro, portandola in un’isola del Mediterraneo da cui avrebbe dato il nome al continente.
Conosciuto anche come Farewell to Edén, questo film documentario è stato prodotto fra Sardegna, Emilia, Liguira, le Alpi Marittime e Parigi.Nel corso di tre anni, con un totale di quasi 90 ore di girato, più materiale d’archivio e pellicole originali girate in 8mm e 16mm, il film rafcconta la storia di una transgender filippina attraverso confini mondiali.
Strutturato come una narrazione onirica, Shelter rappresenta il capitolo finale di una trilogia iniziata nel 2012, dedicata all’impatto dei Mega Eventi.Questa è una storia post-coloniale dove i temi centrali sono l’identità, le frontiere, il paesaggio e il corpo in transizione.
Nel film c’è un collegamento mitologico alla storia di Europa, consorte di Zeus, ma anche di Giovanna d’Arco, entrambe in prospettiva moderna.Shelter si rivolge al pubblico come un intimo diario, nel quale il dramma personale si riflette all’interno di paesaggi naturali e suburbani.
Enrico Masi (Bologna, 1983) è un musicista, ricercatore e regista cinematografico.
Formatosi all’interno di Alma Mater Studiorum, dove ha condotto studi di Letteratura e Cinema, consegue il dottorato di ricerca in Scienze Pedagogiche con una tesi sull’impatto dei mega eventi.
Autore concentrato sui temi culturali della post-modernità, si forma artisticamente tra l’Italia, New York (NYFA), Londra (SOAS) e Berlino, dove ha preso parte al programma Marco Polo presso l’Università Humboldt. Fondatore di Caucaso nel 2004, con cui ha realizzato film, performance e concerti in giro per l’Italia e l’Europa.
Collabora dal 2008 con il laboratorio di produzione multimediale del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, con il quale ha seguito diversi progetti di ricerca con diverse università italiane e straniere mantenendo sempre l’attenzione su tematiche sociali correlate alle dinamiche e agli eventi globali.
Il suo primo lavoro, La situation est claire (2007), riguarda le caratteristiche post-moderne del quartiere La Defense di Parigi. Il suo secondo documentario, Khalid (2009) è stato premiato al CNR di Roma.
Dopo l’esperienza della Yorkville Trilogy a New York (2009) e la scrittura della disserzione Immagine Temporanea (2009), si è trasferito a Londra dove ha diretto e prodotto The Golden Temple (2012), suo debutto nel lungometraggio documentaristico.
Il documentario Sinai (2014) ha debuttato al 32simo Torino Film Festival. La tesi finale del suo dottorato, sull’impatto dei Mega Eventi, è stata completata nel maggio 2016. Sempre del 2016 è Lepanto – Ultimo Cangaceiro, parte della trilogia brasiliana e distribuito al cinema in Italia.