I politici sardi che tanta pubblicità si sono fatti grazie al Qatar Foundation, con tanto di selfie davanti l’ospedale privato finanziato dall’emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani. L’Emiro, purtroppo, è vittima illustre della mala gestione dei sui manager.
Chissà se ora quella parte di politici ai quali stava tanto a cuore il Mater Olbia, avranno il coraggio di uscire allo scoperto e comunicare ai sardi che l’operazione della tanto pubblicizzata eccellenza sanitaria sarda è miseramente fallita.
Il passaggio dell’ospedale privato targato Qatar al gruppo italiano-abruzzese, specializzato nella sanità privata che conta in Italia circa 18 cliniche private con una holding dal fatturato di centinaia di milioni di euro annui, è ormai prossimo.
In proposito, però, occorre puntualizzare che la conclusione dell’operazione è legata al via libera dei legali di Alessandro Marini, nonostante il discredito che noti personaggi hanno alimentato nei suoi confronti. C’è chi, infatti, negli ultimi cinque anni si è distinto nel raccontare, in alcuni ambienti, una distolta verità giudiziaria nei confronti di Alessandro Marini. Una verità, è bene sottolinearlo, chiaramente rappresentata negli atti che compongono i 3 fascicoli 920/16 922/2016 1298/2019 C.C. pendenti presso il Tribunale di Tempio Pausania. Il Qatar, ormai, ha deciso di lasciare la Sardegna, iniziando a dismettere, appunto, i suoi asset principali, uno tra tutti il Mater Olbia Hospital. Non è servita a nulla, quindi, l’alleanza con il Partner scientifico della “Fondazione Policlinico Gemelli”, presieduta dal tanto discusso Giovanni Raimondi che proprio sul Mater Olbia ha toccato con mano la sua personale fallimentare esperienza, arruolando per giunta medici inesperti ritenuti di seconda e terza fascia.
Di certo il fallimento politico e imprenditoriale dell’intera operazione non è da addebitare al nuovo Governo Regionale a trazione sardo-leghista, ma per chiarezza giornalistica tale irresponsabilità va addebitata esclusivamente al management Qatariano, che in più occasioni, pur di giustificare la propria fallimentare gestione davanti alla Famiglia Reale degli Al Thani, scaricavano tutte le colpe sulla burocrazia italiana in generale e sarda in particolare.
Appare importante sottolineare che l’attuale politica sarda guidata dal Governatore Christian Solinas, in più occasioni avrebbe, attraverso il suo staff, suggerito soluzioni pacifiche ed efficaci, al fine di risolvere le vertenze giudiziarie che ormai dagli ultimi sviluppi delle udienze del mese di gennaio 2020, celebratesi al Tribunale di Tempio Pausania, non lasciano più scampo al Trio Merlini, Rispo, Raimondi.
Ricordiamo, intanto, che il Mater Olbia Hospital è sommerso da milioni di euro di debiti, cui è opportuno aggiungere una causa risarcitoria in favore del Marini pari a 200 milioni di euro, non lascia spazio ad interpretazioni fuorvianti per i professionisti del diritto, che in più occasioni, esaminati gli atti, hanno confermano che il risarcimento risulta graniticamente fondato in diritto. Va aggiunto, inoltre, che il notaio cagliaritano Lamberto Corda, che grossolanamente, il 28 maggio 2015, rogitò l’atto di acquisto del Mater Olbia dalla fallita Fondazione Monte Tabor, oggi addebita le principali responsabilità di quel rogito, per legge nullo, alla fondazione Monte Tabor .
Il notaio Lamberto Corda è stato citato in giudizio al procedimento giudiziario 1298/19 dagli avvocati del Marini e risponderà in solido di un risarcimento pari a 20 milioni di euro. Per tale motivo lo stesso notaio ha immediatamente chiesto al Giudice di far subentrare nel processo l’assicurazione svizzera AIG Europe Limited con sede in Milano con polizza n. IFL0011090, al fine di rispondere fino all’ammontare di euro 7.5 milioni in favore del danneggiato Alessandro Marini .
Sicuramente alcuni politici galluresi addebiteranno le responsabilità dell’imminente abbandono della famiglia Qatariota ad Alessandro Marini, ma la realtà dei fatti ha contorni diversi. In proposito, infatti, è da ricordare che esistono atti inconfutabili attraverso i quali è dimostrano chiaramente che i legali di Alessandro Marini, nel maggio 2015, mediante apposita PEC avevano indirizzato una nota scritta all’Avv. Angelo Merlini proponendo una risoluzione pacifica, ma egli, forse contando su un presunto appoggio e sostegno di un noto politico olbiese, ha voluto lo scontro giudiziario sostenendo tutto e il contrario di tutto.
Va anche ricordato che l’anziano Avv. Merlini, a suo tempo, godeva del sostegno del cerchio Magico Matteo Renzi- Graziano Delrio- Domenico Fiordalisi-Gianni Giovannelli- Lucio Rispo e Ugo Cappellacci. E’ anche da ricordare che il Marini fu accusato anche di una presunta estorsione ai danni dello Stato del Qatar con relativo rinvio a giudizio.
Ormai le società sotto il controllo e coordinamento della Qatar foundation Endowment risultano ingessate dalle vertenze giudiziarie, poiché qualsiasi azione di fusione o cessione anche di un ramo di azienda, risultano, entro cinque anni, soggette ad azione revocatoria dai legali del Marini, quali proprio in questi giorni hanno chiaramente fatto sapere che tra poche settimane sono pronti a depositare la richiesta di sequestro giudiziario dell’intera struttura.
Appare palese che qualsiasi gruppo o società interessata all’acquisto del Mater Olbia Hospital, dovrà sincerarsi di tutte le problematiche giudiziarie pendenti che rischiano di mandare in fumo centinaia di milioni di euro d’investimenti. D’altronde, chi acquista un bene, soprattutto di quel valore, non potrà fidarsi delle solite illazioni di chi, per scarsa serietà, ha praticamente fatto fallire l’intera operazione Mater Olbia in Sardegna.
E’ bene ricordare, infine, che proprio in questi giorni il Marini sì e visto incrementare il suo staff legale attraverso l’ingresso di uno studio legale internazionale che, di fatto, ha preso in mano le redini delle vertenze civili oltre quella penale, i legali lavoreranno in connessione con i loro colleghi storici dello stesso professionista Sardo.