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In attesa che questi alunni crescano nella speranza di far dimenticare definitivamente scenari infelici, ci si accontenta per adesso del loro sapersi immedesimare nella quotidianità dei loro amici paralimpici e di aver sviluppato un senso civico fuori dalla norma, capace di far arrossire anche gli amministratori civici.
Il progetto Agitamus, voluto fortemente dal CIP Sardegna e abilmente appoggiato dalla Regione Sardegna (con l’apporto anche del MIUR – Ufficio Scolastico Regionale e dell’Ordine regionale degli Psicologi) chiude l’esperienza secondo semestre 2019 lasciando tutti gli attori (insegnanti, psicologi, atleti, alunni, dirigenti, coordinatori) visibilmente affaticati ma molto felici per aver creato fermento e nuove prospettive, sognando un domani meno egoistico e maggiormente solidale.
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Identificarsi con gli atleti paralimpici intervenuti nelle classi dei ventisei istituti comprensivi aderenti non era facile, ma alla fine l’interazione è riuscita: gli allievi si sentono un po’ disabili, i paralimpici molto meno soli e parti integranti di una società che nel suo piccolo li vuole sostenere spontaneamente, senza forzature.
Certo è che i vari moduli contemplati dal programma del progetto sono stati indispensabili: tra discussioni, prove pratiche, l’ascolto in religioso silenzio, e il turbinio di emozioni scaturite tra l’altro anche attraverso la storia del Girasole Unpoquaunpolà (dove il protagonista, nella sua condizione fuori dal comune, riesce a trovare comunque la sua degna collocazione in un mondo fruibile da tutti) si è arrivati ad un redditizio compendio. Sono ben cinquantadue i lavori e ventisei i cartelli consegnati alle municipalità per individuare luoghi accessibili a tutti, nessuno escluso.
I tre convegni riepilogativi di Sassari, Nuoro e Cagliari hanno manifestato la grande euforia delle scolaresche coinvolte e per Manolo Cattari, lo psicologo dello sport creatore e sviluppatore di Agitamus, è stato un altro, seppur soffertissimo, successo.
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“Le tre giornate conclusive sono state ricche di contenuti – ha dichiarato – molto sentite e partecipate. Le classi hanno tenuto in modo particolare a presentare i loro elaborati, a illustrarli nella loro complessità, a raccontarli agli altri. Si è assistito ad un piacevole confronto tra scuole, al punto che si è vissuto come un limite il non aver avuto il tempo necessario per esporre completamente l’operato svolto nei primi tre mesi dell’anno scolastico. Il tutto è stato bello e apprezzato, anche se le location erano molto diverse, e in base a quelle i convegni hanno preso pieghe differenti. A Sassari, essendo un palazzetto dello sport, è stato molto complesso gestire l’audio, ma l’inconveniente è passato in secondo piano quando gli studenti si sono mostrati eccezionali nell’esporre le loro fatiche. A Nuoro, in quanto accolti in teatro, ne è venuta fuori una chicca, tra l’intrattenimento e l’educativo. A Cagliari, dopo le difficoltà tecniche iniziali è andata molto, molto bene. Se volessimo trovare dei punti comuni alle tre esperienze, direi che è emersa la forza e l’energia dei ragazzi, il fatto di voler mettersi in discussione. Ma non si possono raccontare i tre appuntamenti finali senza aver snocciolato i numeri del progetto, i sindaci e gli assessori intervenuti, i cartelli donati, l’impegno delle amministrazioni per abbattere le barriere architettoniche”.
E sotto questo aspetto i risultati sono davvero considerevoli. I cartelli che aiutano a polverizzare i limiti strutturali dei centri urbani sono il frutto della collaborazione tra la classe elementare (che ha creato il disegno) e quella delle medie, occupatasi dello slogan. Ciascun istituto ha chiuso i lavori con una performance riepilogativa alla quale potevano partecipare amici, parenti, cittadini e soprattutto rappresentanti delle amministrazioni civiche, oltre ovviamente allo psicologo di riferimento e agli atleti paralimpici coinvolti. Nelle scuole del nord Sardegna si sono visti un sindaco, due vicesindaci e dieci assessori: solo due comuni su tredici hanno “bucato” l’appuntamento.
Al sud le statistiche parlano di dodici municipalità su tredici presenti, con la partecipazione di sei sindaci (tra cui quello del capoluogo regionale), un vicesindaco e sette assessori.
Tra i VIP gongolanti c’è ovviamente il coordinatore di Agitamus Paolo Poddighe, già presidente, commissario straordinario e vicepresidente del CIP Sardegna: “Guardo con stupore gli effetti a lunga gittata di un progetto nato appena tre anni fa – osserva – diventato oramai patrimonio della cultura paralimpica in Sardegna. Agitamus viene citato ovunque, in ambienti politici, sportivi e scolastici. I tre convegni finali, con una imponente partecipazione, hanno testimoniato l’autentica sinergia nata tra i ragazzi, le federazioni e il Comitato Sardegna del CIP, il promotore.
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In questo primo mese dell’anno lavoriamo per continuare l’azione. Privilegeremo le scuole in lista d’attesa ma con l’obiettivo di raggiungere gli istituti comprensivi di quelle zone, vedi l’Ogliastra, dove ancora non siamo riusciti ad entrare. E’ in atto un’interlocuzione con il mondo universitario e tante altre idee in cantiere. Grazie al suo potere inclusivo e coinvolgente, Agitamus continuerà a diffondere la cultura paralimpica soprattutto tra i più piccoli, perché saranno loro il futuro della classe dirigente di questo Paese”.
CASSIOLI, ACHENZA E LAI: PARLANO TRE TESTIMONIAL DI LUSSO
Le tre giornate conclusive di Agitamus (secondo semestre 2019), si sono caratterizzate dalla presenza di ospiti di eccezione, accolti con la solita straripante simpatia dalla presidente del CIP Sardegna Cristina Sanna che oltre ad averli osannati a dovere per le loro imprese sportive ha spiegato loro l’essenza di un progetto di cui va molto fiera.
A Sassari ha interagito con i presenti il campionissimo paralimpico internazionale di sci nautico (FISW – Federazione Italiana Sci Nautico e Wakeboard) Daniele Cassioli (cieco dalla nascita) con all’attivo 25 titoli mondiali, altrettanti europei e 39 nazionali. Di seguito le sue impressioni: “E’ molto bello stare con i giovani, vivono di quello che vedono dagli adulti. E se questi ultimi riuscissero a fare cultura e a dedicarsi a loro avremmo sicuramente un futuro migliore sulle tematiche della disabilità e non solo. Stiamo crescendo grazie anche allo sport perché grazie alle nostre imprese sportive si sono accesi i riflettori sulla disabilità. C’è ancora molto da fare ma ci siamo resi conto finalmente che la disabilità è un valore aggiunto e non limitativo. Essere curiosi delle diversità e fare in modo che i ragazzi si appassionino alle stesse dei propri compagni non può che farli crescere. Colgo l’occasione per ricordare a tutti quanti che adulti e ragazzi devono coinvolgere i loro compagni con disabilità. Capita frequentemente che ai disabili non facciamo fare educazione fisica oppure non li portiamo in gita scolastica e molto spesso fanno fatica ad accedere alle scuole o a tutte le aule delle scuole. E’ importante che il primo messaggio arrivi da noi adulti”.
L’orgoglio del paralimpismo isolano è il bronzo di Rio Giovanni Achenza da Oschiri (FITRI – Fiamme Azzurre – Corpo di Polizia Penitenziaria). che vorrà ripetersi e migliorarsi a Tokio 2020. I presupposti ci sono e il titolo europeo nel paratriathlon conquistato in Spagna qualche mese fa ne è la dimostrazione pratica. Ha presenziato alla kermesse conclusiva presso il teatro Eliseo di Nuoro e le sue sensazioni sono state da subito molto positive: “Trovo giustissimo far conoscere ai bambini la realtà di chi vive quotidianamente in una carrozzina; quando saranno grandi diventeranno dei cittadini consapevoli, ricordando proprio i lavori svolti da bambini con il progetto Agitamus”. Poi amaramente aggiunge: “Secondo me ci sono ancora tante barriere architettoniche, grazie alle competizioni internazionali con il paratriathlon ho conosciuto Paesi dove queste problematiche non esistono. Ad esempio, cito Tokio: lì tutto fila alla perfezione perché alla base di tutto c’è il massimo rispetto reciproco. Da questo presupposto essenziale segue la serietà e la competenza della politica nell’erigere le infrastrutture utili a tutti, ma soprattutto a chi ha problemi di deambulazione”.
Essendo spesso fuori Sardegna per impegni agonistici ed allenamenti, Giovanni Achenza ha avuto modo di osservare attentamente le esibizioni delle classi coinvolte a Nuoro: “Ho notato con piacere che la carrozzina non è un mezzo sconosciuto e anzi per loro salirci sopra è stato quasi un gioco ma allo stesso tempo hanno capito le difficoltà che io e tante altre persone affrontiamo quotidianamente. Ho spiegato che grazie alle mie imprese sportive sono riuscito a far spianare certe barriere, rendendole più facilmente attravers(abili)”.
Doveroso fare il punto della situazione in vista delle Paralimpiadi di Tokio, quest’estate: “Già a metà gennaio sono previste le visite mediche al CONI; dal 16 andremo a Trapani per 30 giorni di preparazione intensa, poi il primo marzo partiamo per la WPS ad Abu Dhaby. Ad aprile faremo i mondiali a Milano. In accordo con il direttore tecnico Mattia Cambi valuteremo quali altre gare fare per arrivare al meglio della forma per la data più importante dell’anno: il 29/07/2020. Con la speranza che fili tutto alla perfezione per ottenere un buon risultato finale”.
Purtroppo, il paratrap non è ancora contemplato tra gli sport da disputare nell’ambito delle paralimpiadi. E questo è il grosso cruccio di Oreste Lai da Sestu (FITAV -Fiamme Oro – Polizia di Stato), fresco campione del mondo a Sidney nella categoria fossa perché, in caso contrario, i suoi successi l’avrebbero rimorchiato direttamente nella capitale nipponica. Da dodici anni ai vertici nazionali della disciplina, si è presentato molto volentieri alla Fiera di Cagliari per assistere alle performance delle varie classi presenti.
“L’iniziativa mi ha entusiasmato parecchio – ribadisce – soprattutto perché mi sono accorto che rispetto a quando ero bambino io, ora i discenti vengono sensibilizzati molto di più a queste tematiche. Ai miei tempi il disabile era nascosto o comunque non veniva preso in seria considerazione dai compagnetti. Queste cose non esistevano proprio. E se non si incomincia dalla tenera età a insegnare la cultura paralimpica, si è già perso in partenza. Anche la mia società di appartenenza organizza spesso incontri per favorire l’inclusione. E in quelle occasioni i bambini mi tempestano di domande di ogni tipo e per me è una grande felicità perché pongono interrogativi semplici ma che ti fa piacere sentire. Nella giornata conclusiva cagliaritana mi sono reso conto di come gli scolari osservano attentamente, si applicano, provano. Non chiedono ma capiscono perché sono molto avanti, è una gran cosa. Sono rimasto profondamente colpito dalla voglia di vivere di Aaron il bimbo non vedente della scuola Colombo di Cagliari e di quanto fosse voluto bene dai suoi compagni. Insieme sembravano degli adulti, sia per l’affiatamento, sia per il linguaggio forbito utilizzato. Sono rimasto senza parole quando lo stesso Aaron manifestava la sua consapevolezza su ciò che il futuro gli avrebbe riservato nell’ambito della sua condizione. E poi ha pronunciato una frase che condivido in pieno: i grandi campioni sono quelli che nella vita hanno determinazione. Non ho difficoltà ad ammettere che mi sia commosso ripetutamente”.
RIEPILOGO AGITAMUS 2019 – SECONDO SEMESTRE
COORDINATORE GENERALE
Paolo Poddighe
IDEATORE E RESPONSABILE OPERATIVO
Manolo Cattari
COMITATO CIP SARDEGNA
Cristina Sanna (presidente), Simone Carrucciu (vicepresidente), Mariagrazia Madrigale (segretaria)
COORDINATRICI TERRITORIALI
Monica Pirina (nord Sardegna), Oriana Pistidda (sud Sardegna)
ISTITUTI COMPRENSIVI E PSICOLOGI COINVOLTI
Istituto Comprensivo Santu Lussurgiu (Direttore Scolastico Patrizia Atzori – Psicologa Claudia Tocco); IC Ollastra Simaxis (DS Giuseppe Scarpa – PS Chiara Anziani); IC Mogoro (DS Tullio Corona – PS Marianna Melis); IC Abbasanta (DS Bonaccattu Brasu – PS Marianna Melis); Istituto Comprensivo Oristano (DS Giuseppina Loi – PS Roberta Manca); IC Nurri (DS Romano Carta – PS Carla Ximenes); IC Serramanna (DS Daniela Montisci – PS Roberta Manca); IC San Gavino (DS Susanna Onnis – PS Roberta Manca); IC Sestu (DS. Alessandra Patti; PS Claudia Tocco); Istituto Comprensivo Sanna Randaccio Cagliari (DS Giovanna Porru – PS Marianna Melis); Istituto Comprensivo Colombo Cagliari (DS Maria Rosaria De Rosa – PS Andrea Pira) IC Villacidro (DS Maria Gabriella Aru – PS Carla Ximenes); IC Decimomannu (DS Maria Antonietta Santoro – PS Consuelo Pilia); IC Latte Dolce Sassari (DS Antonello Pilu – PS Giuseppe Manca); IC Santa Teresa di Gallura (DS Stefano Palmas – PS Betta Zizi); IC Calangianus (DS Concetta Cimino – PS Chiara Azzu); IC Olbia (DS Francesca Demuro – PS Giuseppe Manca); IC Porto Torres (DS Anna Rita Pintadu – PS Caterina Branca); IC Stintino (DS Maria Letizia Fadda – PS Caterina Branca); IC Bosa (DS Marinella Giorri – PS Chiara Azzu); IC Ploaghe (DS Giovanni Carmelo Marras – PS Siria Bonu); IC Chiaramonti (DS Giovanni Carmelo Marras – PS Betta Zizi); IC Nuoro n. 3 (DS Pietro Masuri – PS Siria Bonu); IC Gisellu Dorgali (DS Marina Cei – PS Giuseppina Milia); IC Oliena (DS Pierina Masuri – PS Andrea Pira); IC Sorgono (DS Daniela Sau – PS Giuseppina Milia).
ATLETI COINVOLTI NELLE CLASSI
FISDIR
Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali
Matteo Puggioni, Daniele Ruiu, Giovanni Marongiu, Enrico Postiglione, Gavino Piras, Alessandro Roggio (Progetto AlbatroSS), Gianluca Scanu (ASD Polisportiva Luna e Sole), Ivano Mannu, Ines Falchi (ASD Speedy Sport), Stefano Fele (A.S.D. Hasterix), Nicola Incani (Sa.Spo. Cagliari), Giacomo Pinna (Volo Alto Villacidro), Sebastiano Casciu (Il Sole Uras), Alessio Melis, Antonello Spiga, Cristiano Merella, Enrico Manunta, Fulvio Silesu, Lorenzo Puliga (AIPD Atletico Oristano)
FITARCO
Federazione Italiana di Tiro con l’Arco
Fabrizio Porrà (Arcieri Uras)
UITS
Unione Italiana Tiro a Segno
Luca Bulla (Tsn Sassari)
FISPES
Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali
Mattia Cardia, Carmelo Addaris, Alessandro Cicu (Sa.Spo Cagliari), Sara Cocciu (ASPD Luna e Sole)
FIPIC
Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina
Claudio Spanu, Alessandro Pedron (Dinamo Lab), Mehiaoui Sofyane, Bruno Falchi (GSD Porto Torres)
FISPIC
Federazione Italiana Paralimpica Sport per Ipovedenti e Ciechi
Salvatore Cocco, Giuseppe Scanu, Giambattista Pinna, Antonello Lai, Simone Scalas, Andrea Pisu (Tigers Paralympic Sport)
FCI
Federazione Ciclistica Italiana
Ilaria Meloni (SC Monteponi Iglesias)
FIPAV
Federazione Italiana Pallavolo
Moreno Marchetti, Walter Meloni (Volley Club Cagliari)
FIDS
Federazione Italiana Danza Sportiva
Anna Pilo (Dance Studio Ploaghe), Eleonora e Roberta Pinna (ASD Danceozieri Academy)
FIT
Federazione Italiana Tennis
Marianna Lauro, Alberto Corradi, Mario Cabras (Sardinia Open)
FINP
Federazione Italiana Nuoto Paralimpico
Francesca Secci, Giovanna Corraine (Sa.Spo. Cagliari), Nicola Azara (Progetto Albatross)
FITET
Federazione Italiana Tennistavolo
Mauro Mereu (Tennistavolo Norbello), Daniel Catalin Maris (Tennistavolo Quartu)
FIBa
Federazione Italiana Badminton
Adriano Tiberi, Andrea Pileri, Enrico Casu (ASD Shalom Onlus)
SPECIAL OLYMPICS
Roman Cocco (Millesport Onlus Cagliari)
UISP
Unione Italiana Sport Per tutti
Silvio Tolu (Fenicotteri)
ALTRI
Lino Cianciotto (Naturalmente Sardegna)