Addis, sicuro delle azioni di allora, ieri si è presentato accompagnato dai suoi legali, Giorgio Antoci e Stefano Aliotta del Foro di Catania, presso la sede del giudice monocratico in Via Roma a Sassari.
“La speranza, afferma Addis, è quella di potermi esprimere, giustificare e spiegare il senso delle mie proteste ed il gesto insolito e disperato che a suo tempo mi vide protagonista. “Soprattutto, spero di poter recriminare in un’adeguata sede penale, quanto a suo tempo ebbi a subire”.
Uno scherzo, che a leggere gli atti, mise L’Addis in condizioni di rimetterci l’azienda.
Adesso, la prossima battuta, forse la più importante di tutta questa vicenda, si giocherà presso il Tribunale di Tempio Pausania. Infatti, il 25 febbraio 2020, nel banco degli imputati, presso la sede penale del tribunale medesimo, siederanno il Direttore Generale del Banco di Sardegna e l’imprenditore Gianni Lubatti, corregionale del Cuccurese, più altri quattro.
In quella sede si discuterà sull’eventuale archiviazione o sul rinvio a giudizio o, alla luce degli atti e dei documenti in mano agli inquirenti, magari si potrebbe assistere al classico colpo di scena, vale a dire con l’incriminazione coatta degli imputati.
Bisognerà attendere, ma a breve andrà in scena la battuta più attesa della partita, nella quale il Cuccurese più gli altri cinque indagati, potrebbero essere rinviati a giudizio o assoggettati ad una prosecuzione di ulteriori indagini.
In proposito, è da specificare e sottolineare che apparirebbero, già nelle indagini consegnate alla procura di Tempio Pausania, nel 2019, dall’allora comandante del nucleo della polizia Tributaria di Sassari della Gdf Colonnello Marco Sebastiani, tutta una serie di condotte messe in atto ai danni dell’Addis.
Tutte condotte sulle quali sempre lo stesso Sebastiani chiedeva alla Procura di Tempio Pausania, il permesso nel proseguire le indagini, con l’emissione di alcuni importanti provvedimenti.
Tra l’altro, nella relazione compaiono, oltre i nomi degli indagati, anche un’altra decina di nomi di persone coinvolte nella vicenda che, a vario titolo, potrebbero aver partecipato ai reati iscritti in testa ai principali indagati.
A margine della richiesta motivata dalla GDF di Sassari, si apprende che il Sostituto Procuratore titolare del fascicolo, non tenendo conto minimamente delle richieste avanzate dalle forze dell’ordine incaricate dalla stessa procura, clamorosamente chiedeva l’archiviazione.
Claudio Addis, intanto, si dice molto sereno e pronto a dimostrare, carte alla mano, tutte le circostanze che hanno ricondotto ad una immane lungaggine del tutto burocratica, ma non sono mancati, nell’insieme, aspetti giudiziari non approfonditi e chiariti.
Ribadisce, inoltre, che sta approntando tutta una serie di atti che sicuramente varcheranno l’isola, in grado di chiarire alcuni degli aspetti complessi dell’intera procedura, rimasti, nel corso degli anni, “inesplorati” e che richiedono immancabili approfondimenti.