Non è questo il momento di addossare le colpe ai precedenti governi. Non è nemmeno il momento di farne una questione di bandiera politica. Questo è il momento di lavorare, di farlo subito e tutti assieme affinché l’Italia, sebbene in ritardo, si adegui alla direttiva dell’Unione Europea del 2016 che impone alle compagnie di trasporto marittimo l’utilizzo di carburanti meno inquinanti a basso contenuto di zolfo. Un cambiamento necessario per la tutela dell’ambiente che ha già portato a una raffica di aumenti e a livelli altissimi di malcontento. Martedì prossimo nei porti sardi è in programma una grande mobilitazione contro i rincari e forse finalmente il tema dei trasporti potrà essere affrontato in Consiglio regionale. Speriamo che almeno di fronte a un’emergenza di tali proporzioni l’assessore ai Trasporti Todde, finora latitante, ci assicuri la sua presenza. La priorità è sederci attorno a un tavolo per trovare una soluzione che tuteli gli interessi commerciali dei nostri imprenditori e contemporaneamente quelli dell’ambiente. Interessi strettamente connessi ed essenziali per lo sviluppo della nostra Isola.
Questo l’intervento del consigliere regionale del M5S, Roberto Li Gioi, a due giorni dal sit-in che bloccherà i porti sardi.
Due le soluzioni proposte, dal consigliere dei Cinque Stelle, per il breve e lungo periodo:
In questa fase – continua Li Gioi – dobbiamo agire in fretta a sostegno degli imprenditori marittimi e sfruttare la possibilità di tamponare questo primo periodo con un eventuale intervento dello Stato, come previsto da una clausola inclusa nella stessa direttiva europea. Immediatamente dopo dobbiamo lavorare seriamente a una soluzione definitiva e sfruttare nel migliore dei modi il tempo che abbiamo a disposizione fino al 20 luglio, data in cui scadrà l’attuale bando di continuità territoriale. Abbiamo finalmente la possibilità – sottolinea Li Gioi – di sottoscrivere un bando di continuità territoriale che coniughi sia le esigenze imprenditoriali con un ribasso dei costi, sia le esigenze di tutela dell’ambiente. Entrambi aspetti fondamentali per il benessere della nostra economia, fondata in maniera importante sul turismo e soprattutto su quello balneare. Dobbiamo andare oltre questo inaccettabile monopolio che ci obbliga ad utilizzare carrette del mare vecchie di 40 anni che di moderno hanno soltanto i disegni dei cartoni animati sulle fiancate. È il momento di guardare avanti, alla Sardegna che desideriamo realizzare per i nostri figli. Iniziamo a lavorare oggi per il bene di domani.