È questo il pensiero e l’appello dello “Sportello dei Diritti” che, anche per voce del suo presidente, Giovanni D’Agata, da tempo e prima della notizia in questione, ha lanciato l’idea di un’Area Marina protetta a partire dalla costa antistante l’Oasi Naturale de “Le Cesine”, che potrebbe costituire il fulcro dell’istituenda zona a speciale tutela.
Fortuna (o sfortuna per i non ambientalisti) vuole che, come abbiamo già detto nei nostri precedenti interventi, quest’evento si collochi proprio in un arco temporale in cui la ricomparsa dopo oltre quarant’anni del mammifero marino, dichiarato praticamente estinto sulle coste italiane, coincida con l’intensificarsi dei lavori del megagasdotto del consorzio TAP, una grande opera evidentemente incompatibile sia con la sostanziale vocazione non industriale di questo territorio che con la presenza di specie che meritano assoluto rispetto e protezione.
Ma l’occasione accade anche a ridosso delle prossime elezioni regionali, che c’impongono di chiedere ai candidati il coraggio di questo impegno che diventerà una scelta politica dirimente per la protezione di una terra e, in particolare, di una specie simbolo della bellezza della natura.