Noi chiediamo questo fondamentale strumento da lungo tempo insieme a protocolli uniformi per tutti i Corpi e che non si traducano in un’ulteriore esposizione a rischi per gli operatori. Ma su questo fronte possiamo solo esprimere forti critiche rispetto a un regolamento di utilizzo che avevamo chiesto di modificare, perché per come lo conosciamo rischia di tradursi nell’ennesima trappola per l’operatore. Sono infatti previsti parametri di utilizzo con tutta evidenza pensati da chi non tiene conto in modo prioritario del punto d vista di chi presta servizio in strada. Sono richieste valutazioni e conoscenze che in alcun caso si può pretendere da chi appartiene a un “ruolo esecutivo”, come ancora ci si ostina offensivamente a definire donne e uomini che rischiano la vita e in una frazione di secondo compiono scelte che possono avere conseguenze civili, penali e amministrative enormi, pur senza un trattamento economico commisurato né, evidentemente, il dovuto rispetto della loro dignità professionale. Sarebbe ora che ciascuno si assumesse le proprie responsabilità, senza ipocrisie e le solite mezze misure usate nel goffo tentativo di fare tutti contenti, scaricando però sull’ultimo anello della catena di comando ogni implicazione legata all’espletamento del più delicato dei lavori.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’FSP Polizia di Stato, nel giorno in cui il Consiglio dei ministri approverà in via preliminare il Regolamento che disciplina l’impiego del taser che sarà fornito in dotazione alle Forze di Polizia.