Gli esiti dei recenti dibattiti sull’argomento, che si sono fin qui susseguiti numerosi, appassionati ma, purtroppo, spesso basati su convinzioni errate, ci fanno capire di non essere stati capaci finora di spiegare bene quali siano le intenzioni dell’amministrazione per far sì che Rinaggiu sia finalmente e realmente una risorsa decisiva per l’intera Città.
Per parlare di Rinaggiu e del suo destino, siamo convinti che occorra serenità e molta sincerità, da parte di tutti. L’invito è, infatti, quello di ascoltare, di valutare con calma e senza preconcetti. Sull’argomento, le opinioni, tutte rispettabili, sono tante e diverse. Ma di certo, siamo tutti d’accordo su un fatto che nessuno è in grado di smentire: Rinaggiu è scarsamente valorizzato, anzi non lo è per niente. E mi chiedo, davvero servirebbe a qualcosa ricercare le responsabilità di questo stato di cose tra le numerose amministrazioni che si sono succedute? Io la troverei un’attività del tutto inutile. Ciò che invece serve, oggi più che mai, è andare alla ricerca di soluzioni in grado di sovvertire l’attuale condizione del Compendio.
Ma prima di tutto, bisogna dirsi le cose come stanno.
Guardiamoci indietro con la massima onestà e vediamo che dietro di noi c’è solo il più totale fallimento di ogni iniziativa. Da almeno 50 anni in qua, nessuna soluzione, nessun progetto, nessuna idea è andata a buon fine. La gestione pubblica si è rivelata, evidentemente, incapace di prendersi cura di un bene così importante e questo senz’altro non per negligenza. Troppo facile e, ancora una volta, inutile, attribuire responsabilità o peggio colpe. Ebbene, nonostante i tempi non siano certamente propizi, Rinaggiu suscita un qualche interesse e i privati, sollecitati dall’Amministrazione, si muovono. Non sono tanti, anzi sono solo due. Uno in particolare, avanza una proposta di acquisto e di sviluppo che l’Amministrazione e il Consiglio nella sua quasi totalità, apprezza e ritiene interessante. Molto interessante.
Secondo l’idea del privato, rimasto colpito dalla bellezza di questo posto e dalle sue potenzialità,Rinaggiu può diventare un’oasi turistica, sportiva e didattica di grande prestigio e pregio, unica in Sardegna.
Fin qui nulla di nuovo, si potrebbe facilmente obiettare. Chi non conosce le potenzialità di Rinaggiu, o non ne apprezza la straordinaria bellezza naturalistica? Invero, nessuno.
Ma mai nella storia, nessuno ha finora detto di voler comprare l’area e investire ingenti capitali privati per realizzare, di fatto, quello che da sempre è stato il sogno di tutti i tempiesi.
Bè, questa è una novità che ci coglie del tutto impreparati. Vendere Rinaggiu? E se questa fosse davvero la svolta negli anni tanto attesa e faticosamente, quanto inutilmente, perseguita? Indubbiamente la proposta dell’investitore privato di acquistare il compendio di Rinaggiu, pone tutti noi in una condizione nuova e ci impone nuove valutazioni.
Doverosamente, quindi, abbiamo analizzato la proposta, interrogandoci sulla sua fattibilità e sostenibilità.
La proposta, concretamente, è questa: il privato investitore vuole realizzare un centro sportivo e termale che comprende anche la costruzione di una nuova piscina, un parco naturale, un centro scolastico internazionale strutturato come un campus, polo di educazione per le discipline sportive e studio delle lingue, una struttura alberghiera e i suoi obiettivi principali sono la riqualificazione dell’ambiente, il recupero degli edifici degradati, la valorizzazione degli elementi storico-architettonici e il miglioramento degli spazi, salvaguardando la funzione pubblica delle fonti che resteranno aperte al pubblico, così come il parco naturale e la piscina.
Ogni attività è assolutamente coerente con la programmazione regionale che riguarda l’area di Pischinaccia che sta per essere data in appalto, e avverrà sotto il costante controllo dell’ammistrazione; essa punterà alla integrazione tra le diverse iniziative di rete del compendio,cercando di coniugare, attraverso una attenta azione di salvaguardia e di difesa ambientale, la valorizzazione delle risorse naturali e culturali dell’area con un processo unitario di integrazione e sviluppo economico e sociale.
Se questi sono gli obiettivi e le idee progettuali di sviluppo, chiedo ai miei concittadini se pensano davvero che sia giusto mostrare indifferenza e disinteresse o se non sia invece più saggio e conveniente approfondire le possibilità di realizzazione di tali interventi. Perché è proprio questoche si intende fare ora. Approfondire e capire cosa si può fare e come, per consentire che tutto ciò si realizzi. Le esigenze di conservazione del patrimonio immobiliare sono molto importanti, però non dobbiamo dimenticare un dato di fatto: il Comune non può fare impresa e mantenere in perfetta efficienza il patrimonio pubblico ha un costo elevatissimo e occorrono risorse di cui non si dispone.
Vogliamo rassicurare i cittadini e dare anche una risposta a chi solleva preoccupazioni circa la“svendita” di Rinaggiu: non vi sarà alcuna vendita incontrollata di beni. Quello che invece stiamo facendo, è cercare un equilibrio tra l’esigenza di assicurare una migliore utilizzazione del patrimonio, anche vendendo ciò che non siamo in grado di mantenere, ma purché sia garantito e tutelato l’interesse pubblico, mediante la previsione di rigide clausole per gli eventuali inadempimenti del privato.
Certo si tratta di nuove riflessioni, probabilmente mai compiute finora e che, però, l’Amministrazione ritiene doverose se il nostro ruolo è, come senza dubbio è, quello di creare condizioni propizie per un futuro migliore da assicurare soprattutto alle nuove generazioni, verso le quali abbiamo una precisa responsabilità.
Se viceversa, non dovessimo adeguatamente vagliare l’opportunità che ci è stata offerta, sarebbe a noi imputabile una responsabilità che non riteniamo, in coscienza, di volerci assumere dinanzi alla Città. Alcuni, quelli cioè sfavorevoli alla vendita, ci hanno fatto notare – non senza pretestuosità – che decisioni di tale portata non è opportuno che vengano prese da una Amministrazione giunta alla fine del mandato, quindi in “scadenza”.Bè, pur accettando il rilievo, certamente non lo possiamo condividere perchè la proposta è stata fatta ora e, pertanto, il momento per decidere se proseguire su questa strada individuando gli strumenti tecnicamente più idonei, è questo.
Noi siamo consapevoli che l’occasione anche solo di confrontarci su un progetto di tale misura e valore, potrebbe non ripetersi più in futuro. Vorrei che di ciò fossero consapevoli anche tutti i cittadini. Prima di dire che il comportamento dell’Amministrazione e della maggioranza del Consiglio, è scellerato, occorre infatti considerare che se ora noi dovessimo voltare le spalle e dire che non siamo interessati, allontanando in questo modo gli investitori, chi verrà potrebbe non avere più nulla su cui riflettere e il peso di una “non scelta” ricadrebbe su di noi e su ciascuno di noi.
Ho cercato di essere chiaro e di parlare ai miei concittadini con il sincero obiettivo di condividere con loro i tanti pensieri che in questo momento, così decisivo per le sorti della nostra Città, occupano le mie riflessioni sul da farsi e quelle dell’intero Consiglio Comunale chiamato adesprimersi. E mi chiedo ancora, un ingente investimento di parecchi milioni di euro, che prevede:
– la realizzazione di un centro benessere sportivo polivalente e termale
– la realizzazione di una struttura alberghiera di alta qualità
– la realizzazione di una scuola internazionale privata di lingua inglese
– la riqualificazione del centro termale
– la realizzazione di un parco naturalistico che circonderà il compendio
con le conseguenti ricadute economiche in termini di posti di lavoro e di indotto, ci può lasciare indifferenti, o peggio ancora, pregiudizialmente contrari?
Quindi vi chiedo, davvero preferireste che l’ipotesi di una vendita venisse scartata a priori? Davvero ve la sentite di dire l’ennesimo no ad una opportunità forse irripetibile? E soprattutto, per cosa? Queste sono le domande che ci siamo fatti e che rivolgiamo ai cittadini perchè riflettano bene prima di rispondere ed esprimere giudizi che potrebbero rivelarsi affrettati. Per quanto riguarda noi, che siamo chiamati a prendere decisioni nell’interesse generale, il nostro senso di responsabilità ci ha guidati verso risposte che vanno in una direzione maggioritariamente condivisa che è quella dell’analisi attenta e della scrupolosa valutazione delle opportunità.
Potrebbe costituire la vera svolta anche economica della nostra comunità, quella di guardare Rinaggiu da una prospettiva completamente nuova e di vederlo come un bene fruibile e godibile da parte di tutti anche se in modo diverso da come è stato fino ad oggi, a prescindere dalla proprietà. Il percorso, che è stato fin qui condiviso, con grande senso di responsabilità, anche da parte dei gruppi consiliari di opposizione “Ripensare Tempio” e “Tempio libera e democratica”, è solo all’inizio e qualora si dovesse decidere per la vendita del bene, tutto dovrebbe passare, intanto, da una decisione del Consiglio Comunale e poi da una procedura di evidenza pubblica alla quale parteciperebbe non solo l’investitore che oggi propone l’idea, ma chiunque fosse interessato a realizzarla.
Quindi, nemmeno il fatto che ancora non si conosca il nome dell’investitore deve suscitare paure,timori e diffidenze, perchè questo avverrà in seguito. Se si deciderà di vendere, tutto, a partire dalla stima del bene, sarà fatto nella massima trasparenza,e i soggetti interessati, che potranno essere anche diversi da coloro che hanno avanzato la proposta,dovranno dire chi sono, presentare progetti dettagliati, indicando tempi di realizzazione e fornendo adeguate garanzie, così come prevede la legge. E’ chiaro che mancando tali condizioni, nulla verrà venduto.
L’amministrazione avrà, invece, il compito di vigilare sulla puntuale realizzazione degli interventi e dei programmi dell’acquirente, apprestando ogni valida misura per rientrare in possesso del bene seil privato non dovesse rispettare gli impegni presi. In conclusione, la decisione di cedere al privato un bene del patrimonio pubblico, da prendere con le regole della buona amministrazione, secondo l’interesse generale e in base anche a considerazioni oggettive e tecniche, è già di per sè protetta dalle norme, per cui chi amministra deve avere il coraggio di assumerla o di escluderla. Noi all’inerzia, preferiamo senz’altro il coraggio delle scelte.
Con queste sentite considerazioni che spero possano servire a dissipare dubbi e perplessità, vi porgo i miei saluti e quelli dell’Amministrazione.
Il Vice Sindaco
Gianni Addis