Per i volontari di Uniti per i Diritti Umani, da anni impegnati a divulgare in tutta la Sardegna i libretti contenenti i trenta articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, quella di domenica 5 gennaio sarebbe dovuta essere una delle tante distribuzioni di routine, non fosse stato che, per la prima volta, il pubblico al quale si sono rivolti sono stati i venditori del mercatino di oggetti vari abbandonati e rinvenuti nelle cantine, di abbigliamento e oggettistica di ogni genere, messa in vendita alla ricerca di recuperare qualche euro per sbarcare il lunario il giorno dopo.
Ciò che emerge immediatamente agli occhi dei volontari è una condizione di disagio sociale diffusa, da taluni dichiarata con rabbia, da altri nascosta con dignità. Parlare di Diritti Umani è quasi un oltraggio con molti di loro: “ma di quali diritti stai parlando? -Dichiara un venditore ai volontari che gli porgono il libretto “La storia dei Diritti Umani” – i miei diritti li so io, non aspetto che me li scrivano gli altri”. E un’altra anziana signora che vende le proprie cose su un metro quadrato di spazio, con rassegnazione dichiara: “Noi non abbiamo diritti, chi comanda fa quello che vuole. Le sembra vita questa?” Per altri, completamente ignari dell’esistenza dei Diritti Umani sanciti dalle Nazioni Unite, quando gli facciamo notare che quella Carta contiene i trenta articoli che appartengono a tutti gli esseri umani, loro compresi, solo per il fatto di appartenere alla categoria degli Esseri Umani, la risposta è: “ma non sono per noi…” Clienti e venditori accomunati da una unica e diffusa consapevolezza di non avere nessun diritto garantito se non quello di strapparlo a tutti i costi anche a discapito di qualcun’altro più disperato di lui.
In una società che tanti considerano civile e democratica, dove le luminarie e gli addobbi natalizi sono ancora accesi nelle strade delle nostre città e paesi, esistono ancora decine di migliaia di persone che non riescono a mettere insieme pranzo e cena tutti i giorni per i loro figli, negando quel diritto inalienabile ad avere un tetto e cibo per tutti e a vivere dignitosamente.
“I Diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico” scriveva il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard. Resta molta strada da fare per vedere questo sogno realizzato. I volontari sono convinti che ognuno di noi possa fare qualcosa per far riaccendere la speranza in queste persone ripristinando la consapevolezza che tutti, senza distinzioni di razza, credo e ceto sociale hanno gli stessi diritti e doveri, e che nessuno può permettersi di toglierci la dignità di Esseri Umani. Per questo il lavoro di promozione dei valori dei Diritti Umani dei volontari non cesserà, privilegiando gli ambienti frequentati dai giovani e nelle scuole, per far crescere in loro il seme del rispetto, della giustizia e della solidarietà. Dopo il mercatino dell’usato a Cagliari in questa settimana le distribuzioni dei libretti saranno effettuate all’ingresso di una scuola media di Cagliari e del centro di Olbia.