Sotto i riflettori una compagine di autori affermati e narratori per passione – un ensemble a organico variabile, tra letture “a tema” e giochi di libere associazioni – per un divertissement teatral musicale in cui ciascuno si cimenta “senza rete” davanti a un microfono per dar voce a un personaggio o a una storia – unico fil rouge la Sardegna di oggi e di ieri, perfino di domani, svelata attraverso una pluralità di sguardi e differenti sensibilità.
Un affresco “corale” affidato alla fantasia e al talento dello scrittore Flavio Soriga e del giornalista Nicola Muscas, nel duplice ruolo di affabulatori e presentatori, insieme ad autrici e autori quali Lalla Careddu, Giovanni Dessole, Michela Faedda e Bachisio Bachis a Tempio Pausania e ancora Camilla Soru, Paolo Maccioni, Bachisio Bachis e i poliedrici Renzo Cugis e Riccardo Atzeni sul palco di Meana Sardo a comporre un’inedita “antologia” di racconti minimalisti e drammi epici, ricordi e aneddoti, “deliri narrativi” e poetiche invenzioni.
La colonna sonora sarà affidata all’Armeria dei Briganti, una tra le più interessanti e originali band dell’Isola, risultato dell’incontro e del felice sodalizio tra artisti provenienti da percorsi diversi – nella versione cameristica in “trio” formata da quali Renzo Cugis (voce e chitarra), Samuele Dessì (chitarra e voce) e Andrea Lai per un excursus in vari territori musicali, dalla canzone d’autore allo swing, alle melodie popolari.
Tra il pubblico anche l’illustratore “tascabile” cagliaritano Riccardo Atzeni, che disegnerà i suoi ritratti istantanei dal vivo e immortalerà alcuni momenti significativi delle due serate, cercando di trasportare sulla “tela” le atmosfere e l’alchimia cangiante di eventi di per sé unici e irripetibili, in cui si sposano profondità e leggerezza, con il solo obbligo, che accomuna tutti i protagonisti, di non prendersi mai troppo sul serio.
Tranches de vie e novelle irriverenti, cronache sportive e diari di viaggio, private riflessioni e accenti satirici si susseguono (quasi) senza soluzione di continuità nella fortunata formula di “Scrittori da Palco” – a misura di festival ma anche come esempio di intrattenimento intelligente in clubs e caffè, oppure en plein air nelle piazze e ora approdata tra le pièces de La Grande Prosa firmata CeDAC.
Frammenti spesso umoristici – ma c’è spazio anche per il pathos – con le “sillogi” estemporanee e mutanti degli “Scrittori da Palco” – già confluite in varie raccolte e in volumi cartacei, in cui il tema – libero o obbligato – è spesso un pretesto e le performances degli autori mescolano tratti individuali e aspetti conviviali, in un intrecciarsi tra arte e vita. Quasi un gioco di specchi tra la dimensione esistenziale e la trasposizione o la creazione letteraria – in un mettersi a nudo o in fondo assumersi in prima persona la responsabilità di quel che si è scritto che infrange i confini invisibili di un’ideale torre d’avorio per riportare gli autori tra la gente, a diretto contatto con un pubblico eterogeneo di lettori e no.
“Scrittori da Palco” con il CeDAC entra nella dimensione dello spettacolo – di cui già possiede in nuce gli elementi fondamentali nell’intreccio tra parole, suoni e visioni e nell’immediatezza dell’hic et nunc, il qui e ora che si rifà anche alla lunga tradizione della cultura orale, degli antichi agoni poetici e dei racconti sull’aia o intorno a un fuoco dell’area mediterranea e non solo. Il narrare nasce dall’intima esigenza di raccontarsi, di tramandare memorie di fatti e insegnamenti, in un continuum che attraversa le generazioni e su cui si fonda l’identità dei singoli individui e il senso di appartenenza a una comunità. Le parole definiscono il mondo, danno “suono” e senso alle cose, e l’abitudine della lettura ad alta voce – l’unica conosciuta agli antichi, agli albori della scrittura – diventa esperienza collettiva e condivisa, memento di incontro e scambio, tra spunti di riflessione e favole contemporanee.
“Scrittori da Palco” è un progetto “aperto” e “interattivo” in cui il pubblico è testimone ma anche protagonista dell’evento e contribuisce a creare con l’attenzione e l’ascolto il giusto clima perché le storie minime e personali e le avventurose cronache dell’Isola, ovvero le inedite “ballate” in versi prendano forma di (teatro di) narrazione, si facciano vivido racconto (con colonna sonora). Un’opera di scrittura collettiva per una moderna e sorprendente “epopea” dell’Isola a più voci – narrata, suonata e “disegnata” a la maniera di un “cabaret letterario” – ogni volta differente, coinvolgente e sorprendente.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
La Stagione 2019-2020 de La Grande Prosa al Teatro del Carmine di Tempio proseguirà giovedì 30 gennaio alle 21 con “Quartet” di Ronald Harwood, una divertente commedia sul mondo dell’opera lirica, tra storie d’amore e d’amicizia, nell’interpretazione di Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini, Cochi Ponzoni e Erica Blanc nei ruoli di quattro cantanti di successo, ormai “in pensione” mentre venerdì 7 febbraio alle 21 sarà la volta de “La luna e i falò” di Cesare Pavese con Andrea Bosca per la regia di Paolo Briguglia.
Sul palcoscenico del Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo spazio alla verve di Lucia Poli, protagonista sabato 15 febbraio alle 21 con “Animalesse”, un inedito “bestiario” al femminile da Aldo Palazzeschi a Stefano Benni, da Patricia Highsmith a Leonora Carrington, tra ironia e noir.
INFO & PREZZI
TEMPIO PAUSANIA
Biglietti
Platea e Galleria Centrale: intero 15 euro – ridotto 13 euro
Galleria Laterale: intero 13 euro – ridotto 10 euro
Loggione: intero 7 euro – ridotto 6 euro
Speciale Studenti (fino a 18 anni): 5 euro
Informazioni: tel. 079.630377 – cell. 388.3503817 – e-mail: [email protected]
MEANA SARDO
Biglietti:
intero 10 euro – ridotto 7 euro
info: cell. 340.1479957 – www.cedacsardegna.it