– Isola di Mal di Ventre. Questa la principale novità introdotta dalla proposta di disciplinare, che
l’Amministrazione comunale di Cabras ha presentato agli amanti della nautica da diporto oggi
sabato 22 febbraio 2020 al Centro polivalente del Comune. All’insegna della semplificazione e della
riduzione dei costi, la proposta innova in particolare la disciplina dello stazionamento, che cambia
profondamente, nell’accoglimento delle istanze che nel corso della passata stagione i diportisti
hanno rappresentato.
Al centro quindi una materia regolamentata soltanto nel 2017 e che già necessita di un intervento.
L’Amministrazione comunale ha deciso di fare un ulteriore passaggio ossia condividere la proposta
con i diretti interessati, prima di procedere con l’iter consueto e quindi presentarla al Ministero.
Laddove accolta, per stazionare in AMP non sarà più necessario avere l’autorizzazione e quindi
versare il corrispettivo. Sarà inoltre possibile effettuare i pagamenti online e ricevere la ricevuta
direttamente, con una procedura interamente telematica, senza dover attendere il lunedì e non
poter usufruire immediatamente del servizio, anche nel weekend. Verranno inoltre potenziati i
servizi: un aumento considerevole del numero di gavitelli si affiancherà a un incremento delle
imbarcazioni per gavitello, che passano da una a due. La lunghezza delle imbarcazioni passa,con riferimento ai gavitelli di nuova generazione, dai 24 metri del 2019 ai 30 di quest’anno. Il numero complessivo dei gavitelli – 32 nel 2018 e 54 nella passata stagione – giunge ai 98 del 2020.
Le novità non finiscono qui. Anche la disciplina dell’ancoraggio subisce una modifica. Sono individuate nuove aree costiere di ancoraggio limitato nel tempo – dal 1 maggio al 31 ottobre – soggette a un corrispettivo, che è incluso nello stazionamento: una sotto Turr’e Seu, una davanti alla spiaggia delle saline all’isola di Mal di Ventre, ad esempio. In particolar modo, la seconda risponde all’esigenza di chi va all’isola e, volendo stare sulla spiaggia, necessita di ormeggiare nelle immediate vicinanze. Le aree di ancoraggio potrebbero essere ulteriormente implementate e, qualora il disciplinare sia approvato, sarà possibile prendere visione delle relative cartografie in un webgis, a cui si accederà dal sito dell’AMP e che saranno scaricabili su smartphone, tablet e pc. Attivando il GPS dei dispositivi, si visualizzerà in tempo reale la posizione e il tipo di fondale.
“Possiamo essere soddisfatti, con la proposta che abbiamo realizzato, abbiamo centrato molte delle problematiche dei diportisti – dichiara il Direttore dell’AMP Massimo Marras – Siamo quindi sulla buona strada, ovviamente non ci fermiamo, continuiamo a lavorare per migliorare sempre le proposte. Dall’anno scorso abbiamo fatto un grande passo avanti. I diportisti sono una risorsa per noi, sociale ed economica. Ed è necessario sostenere la loro attività”.
A corredo della proposta di disciplinare, l’AMP intende potenziare ulteriormente i servizi per il diporto, installando un sollevatore a bandiera per disabili al porticciolo di Torregrande e presso Mar Morto e implementando servizi di informazione e sensibilizzazione, con l’aiuto di associazioni da sempre impegnate nella tutela e nella salvaguardia del mare, mutuando dal modello “guardiani della sabbia” un sistema di sorveglianza per mare.
Numerosi gli interventi ed nutrito il dibattito che ne è seguito. Unanime il plauso per il lavoro svolto e per l’accoglimento delle molteplici istanze presentate nel 2019.
I diportisti hanno chiesto di proseguire sulla via del confronto costante e periodico, anche su tematiche affini al diporto, quali la piccola pesca sportiva, la pesca subacquea, la pesca professionale.
A più voci si è levata la preoccupazione per l’inquinamento e per la mancanza di interesse a livello regionale e nazionale per la sostituzione dei motori – ad ora i più inquinanti – a due tempi. “Forte è l’interesse dell’Amministrazione per il sostegno alla sostituzione, grazie ad incentivi, di apparati altamente inquinanti – dichiara il Sindaco Andrea Abis – Ovviamente non possiamo arrivare a garantirli da soli, è necessario che ci sia una partecipazione del Ministero e della Regione. In particolar modo, la RAS potrebbe inserirli anche questa azione specifica, dentro le attività di efficientamento energetico. Abbiamo avviato una interlocuzione con il Ministero dell’Ambiente, ma riteniamo che, in un territorio come Cabras, vadano avviate delle politiche di pari passo con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Congiuntamente a una interlocuzione avviata con i medesimi assessorati regionali. Senza questo passaggio ineluttabile e importante con la Direzione generale Ambiente e la Direzione generale pesca, non riusciamo a risolvere i problemi di Cabras. Non vogliamo calare nulla dall’alto, anzi vogliamo avviare un importante processo di partecipazione, quindi duplicheremo in futuro questo metodo di ascolto e condivisione. Gli argomenti sono tanti. Pensiamo al banco spezzato del molo alla caletta. Abbiamo scritto, non è di competenza della Regione, ma dell’Agenzia del Demanio. Possiamo anche prendere in carico e risolvere questo problema, nell’interesse del nostro territorio. Certo, occorre un regolamento che sia una sorta di cornice, ma la gestione deve passare per un documento diverso: un piano di gestione. Con una buona strategia e con delle politiche all’insegna della programmazione responsabile”.