A quasi un anno dall’insediamento della nuova Giunta regionale, le diverse organizzazioni che costituiscono Agrinsieme Sardegna non hanno ancora individuato una linea strategica, e con essa gli obiettivi, che il governo regionale intende perseguire per tutelare e quindi assicurare una giusta attenzione allo sviluppo dell’agricoltura sarda”.
Lo ha detto oggi nella sua prima uscita ufficiale il neo coordinatore di Agrinsieme Sardegna, Luca Sanna (già presidente regionale di Confagricoltura), indicato alla guida dell’organizzazione per i prossimi due anni in sostituzione dell’uscente Sergio Cardia, presidente dell’AGCI. All’incontro di stamattina con la stampa, tenutosi in via Logudoro a Cagliari (nella sede provinciale di Confagricoltura), erano presenti i maggiori rappresentanti delle 6 organizzazioni di categoria che compongono il coordinamento.
Agrinsieme rappresenta le aziende delle Organizzazioni professionali Agricole (Cia, Confagricoltura e Copagri), insieme alle imprese delle Centrali della Cooperazione (AGCI Agrital, Fedagri Confcooperative e Legacoop agroalimentare). L’insediamento del nuovo direttivo, che vedrà il direttore di Legacoop Sardegna Daniele Caddeo nel ruolo di vice coordinatore regionale di Agrinsieme, è stata l’occasione per fare un primo bilancio sullo stato di salute dell’agricoltura isolana e sulla capacità di ascolto e intervento della politica regionale.
Task force pagamenti agricoli. “Ad oggi – si legge nel documento predisposto da Agrinsieme Sardegna per le attività dei prossimi mesi – non emergono quali idee e quali strumenti intende adottare l’assessora regionale dell’Agricoltura per affrontare le emergenze che da tempo giacciono sui tavoli della politica”. Un esempio per tutti riguarda “le disposizioni contenute nella legge regionale n. 24 del 23 dicembre 2019, che avrebbe dovuto attivare la tanto annunciata task force dedicata allo smaltimento delle domande di pagamento verso agricoltori, allevatori e pastori, di cui non si è saputo più nulla.
Intanto decine di migliaia di domande, riguardanti in particolare i danni da siccità del 2017 e quelli per gli eventi calamitosi del 2018, attendono ancora di essere prese in mano con buona pace per i tanti imprenditori agricoli che hanno dovuto far fronte da soli, dove possibile, per superare le tante criticità produttive. Entro il prossimo giugno vanno inoltre liquidate le domande a superfice ed entro dicembre quelle strutturali”.
Aras. “I tempi per l’immissione del personale dell’Associazione regionale allevatori della Sardegna (ARAS) nell’Agenzia regionale Laore Sardegna – si ricorda nel documento di Agrinsieme – si dilatano sempre di più, al punto che ad oggi non è stato possibile affrontare operativamente il tema dei servizi alla zootecnia”, che un tempo venivano offerti agli allevatori dalle APA (Associazioni provinciali degli allevatori).
Organismo pagatore regionale. “Siamo in un vicolo cieco anche sul nuovo Organismo pagatore regionale. Manca infatti una chiara informazione sulle reali capacità operative del tanto atteso strumento di gestione finanziaria agricola rispetto alle indicazioni europee e ministeriali”.
Ovicaprino. “Il variegato comparto ovicaprino isolano, colpito dall’ennesima pesantissima crisi – si legge ancora nell’ampio report di Agrinsieme Sardegna – registra una pericolosa assenza della politica regionale, se non con proposte assolutamente inadeguate ad affrontare la complessità dei problemi e quindi incapaci di dare risposte concrete ai pastori. A questo si aggiunge inoltre la mancata piena attuazione della legge nazionale n. 44/2019. Un quadro che in sostanza non fa ben sperare su un superamento rapido delle criticità, dove decine di migliaia di aziende stanno pagando da anni un prezzo altissimo in termini di forti esposizioni finanziarie e di perdita di posti di lavoro”.
PAC. Fumate nere arrivano anche dal versante dei confronti sulla nuova Politica agricola comunitaria (PAC) che definirà gli interventi finanziari dell’Ue nel periodo 2021-2028. “Le forze agricole regionali – si è messo in evidenza nel documento che guiderà le prossime attività del Coordinamento – non sono state coinvolte in alcun processo partecipativo volto a delineare una nuova politica agricola nell’ambito della prossima PAC la cui programmazione, per il settennio in arrivo, ha iniziato l’iter con l’approvazione delle bozze dei nuovi regolamenti comunitari. L’attuale situazione – si precisa – richiede che vengano messi in campo interventi straordinari finalizzati non solo alla semplice gestione emergenziale, bensì mirati a una programmazione di lungo periodo e che richiedono un confronto più serrato tra le Associazioni del mondo agricolo e cooperativistico con la Giunta regionale della Sardegna”.
Organizzazioni agricole e politica. Alla luce delle numerose criticità messe in evidenza nel documento di analisi del comparto isolano, Agrinsieme Sardegna chiede di “superare la mancanza di una corretta dialettica sindacale, manifestatasi in questi ultimi mesi con una costante delegittimazione delle rappresentanze sindacali dove spesso si è fatta confusione tra tavoli di lavoro e ruolo dei partecipanti. Come Agrinsieme Sardegna chiediamo quindi continuità della concertazione nel confronto tra Organizzazioni professionali agricole, Centrali della Cooperazione e Regione, con il riconoscimento e l’istituzionalizzazione del ‘Tavolo verde’: un luogo deputato ad affrontare al meglio tutte le tematiche che riguardano il comparto agricolo isolano”.
Alcuni dati. Agrinsieme nazionale rappresenta oltre il 35% del valore dell’agroalimentare di tutta Italia; in Sardegna sale al 40% del mondo agricolo con una forte diffusione di strumenti di collaborazione tra imprese agricole e tra queste e i diversi soggetti della filiera agroalimentare (agroindustria e distribuzione). Sempre in Sardegna rappresenta circa 22.600 aziende agricole, quasi 180 cooperative agroalimentari, 20mila soci produttori e oltre 50mila persone occupate nelle imprese rappresentate, con un fatturato annuo che si attesta intorno ai 465milioni di euro.