Seduta n. 43. Sull’ordine dei lavori, il consigliere di Fdi Francesco Mura ha ringraziato il Consiglio per la commemorazione della tragedia delle popolazioni giuliano-dalmate nella seconda guerra mondiale ed ha pronunciato un breve intervento di adesione all’iniziativa.
Sempre sull’ordine dei lavori, il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha chiesto che, al termine dell’esame del primo punto all’ordine del giorno, sia convocata una conferenza dei capigruppo per esaminare il problema della caserma della Polizia Stradale di Fonni della quale è stata annunciata la soppressione, proprio nell’imminenza del piano di riorganizzazione della presenza della polizia del territorio che sarà presentato domani.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha comunicato di aver appreso dalla stampa della presentazione al Consiglio della Finanziaria sulla quale ha da tempo presentato una richiesta di accesso agli atti. La legge, ha ricordato, è collegata ad una serie di adempimenti tecnici che ad oggi non sono stati formalmente avviati, per cui diventa sempre più concreta la possibilità del ricorso ad un ulteriore mese di esercizio provvisorio, eventualità assolutamente da scongiurare.
Il Presidente ha riposto che, ad oggi, la legge non è pervenuta al Consiglio.
Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda, dopo aver espresso solidarietà al Consorzio industriale dell’Ogliastra ed al suo presidente per l’attentato della notte scorsa contro la sede della struttura, ha sollecitato una informativa sulla vicenda Air Italy, i cui recenti sviluppi appaiono ancora più gravi della situazione precedente. Infine, ha sottoposto ai capigruppo la richiesta di incontrare i Sindaci della Marmilla (presenti in delegazione presso l’Assemblea) per fornire chiarimenti sul mancato co- finanziamento della Regione di un progetto che riveste particolare interesse per il territorio.
Il capogruppo di Leu Daniele Cocco, rivolto alla vice presidente Alessandra Zedda ed all’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis, ha raccomandato il sollecito esame della situazione di quattro Comuni della Sardegna dove i precari dell’Agenzia Forestas non hanno ripreso l’attività. Nell’immediato, Cocco ha proposto che siano chiamate almeno le persone che in precedenza non hanno superato i 24 mesi di lavoro.
Accogliendo le richieste pervenute, il presidente ha sospeso la seduta convocando la conferenza dei capigruppo.
Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato la decisione dei capigruppo di incontrare i Sindaci della Marmilla. Di conseguenza è stata sospesa la seduta, che riprenderà alle 11.40. (Af)
Alla ripresa dei lavori il presidente del Consiglio ha dato la parola all’on. Mula (Psd’Az), primo firmatario della proposta di legge 15 dal titolo “disposizione sulla gestione poseidonia spiaggiata”. L’on. Franco Mula ha letto la relazione di maggioranza e ha detto che “l’esame in commissione è stato preceduto dall’audizione dell’assessore dell’Ambiente che ha suggerito il mantenimento in loco della posidonia spiaggiata come prima soluzione o lo spostamento in altra zona dello stesso arenile. Si prevede che le operazioni di rimozione e posizionamento siano sempre effettuate con le precauzioni, da aprile e a novembre. Come terza opzione il conferimento in impianti di riciclaggio e solo come ultima possibilità lo smaltimento in discarica. Sarà effettuato uno studio dei litorali sardi per monitorare i fenomeni di erosione. L’Anci non ha partecipato alla seduta nonostante l’invito”.
Per la minoranza ha preso la parola l’on. Maria Laura Orrù (Progressisti), secondo cui “si sta perdendo la possibilità di tutelare il nostro bene più prezioso consentendo l’uso di mezzi meccanici nelle spiagge, perché di questo si tratta”. Per l’esponente progressista “si potevano predisporre interventi straordinari e mi sconcerta che per risolvere un problema particolare, quello del litorale di Alghero, si debba arrivare ad approvare una legge. Le materie ambientali sono di competenza dello Stato e questo provvedimento è ai limiti della legittimità. Bisognava invece potenziare le risorse per i progetti ambientali e per sensibili arre i cittadini sull’importanza della posidonia per il contrasto dell’erosione marina. Invece state scegliendo la politica dell’ora e tutto, poi si vedrà. Senza distingue le spiagge urbane da quelle ad alta valenza naturale. Finirà che ogni amministrazione locale punterà allo smaltimento in discarica della posidonia, sempre”.
Tra gli iscritti a parlare l’on. Roberto Li Gioi (Cinque stelle), secondo cui “questa proposta di legge ha già il suo destino segnato, cioè quello di essere impugnata per incompetenza della Regione a legiferare in questa materia, come prevede con tutta chiarezza la Costituzione. State perdendo tempo con un atto che è nullo prima di essere emanato mentre lo Stato ha in corso l’esame del cosiddetto disegno di legge “salvamare”, che prevede tutto tranne lo smaltimento in discarica della posidonia. E’ del tutto sbagliato consentire ai concessionari di decidere da soli se e come procedere davanti ai banchi di posidonia. Onorevole Mula, gli esperti in commissione l’hanno implorata di fare le cose come si deve”.
L’on. Giuseppe Meloni (Pd) ha chiesto alla Giunta e in particolare alla vicepresidente Alessandra Zedda notizie in ordine “all’ipotesi che circola in queste ore secondo cui la società Airitaly sia stata messa in liquidazione”.
Di nuovo sull’argomento all’ordine del giorno l’on. Giuseppe Talanas (FI) si è detto “favorevole perché non si può tergiversare vista la grave situazione che vivono alcuni litorali costieri sardi, come riportano i quotidiani. Questa legge prevede la ricollocazione della posidonia nella stessa spiaggia mentre il conferimento in discarica è soltanto la soluzione estrema”. Per i Progressisti l’on. Maria Laura Caddeo ha detto che “questa legge non dedica spazio all’informazione e alla comunicazione e non considera il fatto che la posidonia spiaggiata in gran parte si produce a causa del mancato rispetto della posidonia quando è in mare. In realtà questa legge dice tutto e il suo contrario e non è chiaro alla fine a chi spetti considerare la situazione eccezionale e dunque trovarci davanti a comportamenti e a decisioni diverse, rimozioni e mantenimento, in situazioni analoghe”.
Ancora dai banchi dei Progressisti l’on. Massimo Zedda ha chiesto il parere di regolarità contabile: “Non lo vedo ed è obbligatorio, come sapete. Non il parere della commissione bilancio ma il parere formale di regolarità tecnica”. Il presidente del Consiglio ha replicato all’on. Zedda affermando che “nella procedura di legge è previsto solo il parere della commissione”. L’oratore ha insistito chiedendo “il parere del Consiglio delle autonomie locali, obbligatorio per legge”. Il presidente del Consiglio ha detto che “tale parere non è stato ritenuto necessario dalla commissione Ambiente, che dunque non lo ha acquisito”.
L’ex sindaco di Cagliari ha proseguito: “Giusto perché rimanga agli atti il parere del Consiglio delle autonomie locali non sarebbe forse stato favorevole. Ecco perché non è stato chiesto. Ad essere spiaggiata, per ora, non è la posidonia ma la giunta regionale e il suo presidente. Tutto quello che fate è spiaggiato e impantanato, vedasi la vicenda della continuità territoriale. La vostra legge muove i primi passi dalla considerazione che ci sono aziende che riciclano la posidonia: vorrei sapere quante sono queste aziende alle quali pensavate di dare un contributo economico. Dove è finito l’opuscolo di un’azienda specializzata che qualcuno ha fatto girare in commissione? Al netto della follia ambientale che vi caratterizza in questo testo suggerirei di stralciare quegli articoli che prevedono che le imprese del settore non paghino per il ritiro della posidonia e ricevano pure contributi e finanziamenti pubblici della Regione per lavorarli”. L’on. Zedda ha poi evidenziato che “con legge volete cancellare le conferenze di servizio e chi legge questo testo immagina che il concessionario possa operare per la rimozione semplicemente con una dichiarazione. E non è così perché quella rimozione è comunque un danno ambientale se le conferenze di servizio non si riuniscono e non autorizzano la rimozione”.
Il Pd ha preso la parola con l’on. Valter Piscedda, che ha sollevato prima di tutto “un questione formale, la nostra assenza per riconosciuto motivi politici quando questa legge transitava in commissione. Ve ne siete fregati della nostra assenza motivata e ci state costringendo oggi a intervenire perché allora non ci avete nemmeno consentito di depositare la relazione di minoranza. Non ci avete nemmeno consentito di esercitare questo diritto e cominceremo allora a dirvi che si tratta di posidonia e non poseidonia, tanto per iniziare. Nemmeno il Consiglio delle autonomie locali avete voluto sentire e nemmeno l’Anci. Vi abbiamo provato a spiegare che non tutte le spiagge sono uguali e sappiamo anche che stiamo rovinando il mondo: lo consegneremo in condizioni peggiori di come lo abbiamo ricevuto. Vi abbiamo dato suggerimenti come quello di un piano di classificazione complessivo degli arenili e voi invece scaricate sui sindaci e sui Comuni responsabilità che non tutti desiderano”. L’on. Piscedda ha letto alcuni tratti delle dichiarazioni programmatiche del presidente Solinas sul turismo e sull’ambiente e rivolto alla maggioranza poi ha detto: “Ma siete sicuri che questa vostre legge sia in linea con tutto quello che vi ho letto? Sicuri sicuri? Anzi, sì: lo aveva annunciato”. (C.C.)
Il consigliere dei Progressisti Antonio Piu ha messo in dubbio che il Consiglio regionale possa legiferare sulla materia, oltretutto senza avere a disposizione i necessari supporti tecnico scientifici. La posidonia inoltre, ha aggiunto, è un materiale strettamente legato all’eco sistema dei litorali ed al ciclo vitale di una risorsa preziosissima come la sabbia ed anche per questo non si possono delegare tutte le competenze ai Comuni, spesso sprovvisti delle indispensabili figure tecniche. Noi, ha ricordato, abbiamo proposto in commissione una cosa semplice: preparare con l’aiuto della comunità scientifica uno studio rigoroso degli arenili sardi (ognuno dei quali ha la sua specificità) per farne la base di una programmazione ben fatta e rispettosa dell’ambiente. (A.F.)
A favore della proposta di legge si è espresso il capogruppo di FdI Francesco Mura (FdI): «E’ un provvedimento di buon senso, ci sono leggi che vorrebbero salvare l’ambiente e invece condannano alcune zone ad essere abbandonate dall’uomo».
Per il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, l’obiettivo è quello di coniugare tutela dell’ambiente e fruizione turistica: «Servono linee d’indirizzo chiare e precise. I Comuni spesso non hanno risorse professionali e finanziarie per intervenire in modo adeguato».
Il primo firmatario della proposta di legge, Franco Mula (Psd’Az), ha stigmatizzato l’atteggiamento dell’opposizione che ha deciso di presentare 150 emendamenti al provvedimento: «Mi sembra un’esagerazione su una proposta che non merita tutta questa attenzione – ha detto Mula – la posidonia, una volta rimossa, è considerata rifiuto. Se l’alga può essere lasciata in spiaggia va lasciata, se crea problemi per la balneazione o per la fruizione della spiaggia va spostata. Non è vero che spostandola si perdono tonnellate di sabbia. La posidonia è una risorsa se è viva, una volta che arriva in spiaggia è già morta». Mula ha poi ricordato la sua esperienza da sindaco del comune di Orosei: «Nel 2015 il mio paese venne invaso dalle alghe. Allora la Giunta regionale non conosceva il problema. Feci la prima conferenza di servizi: nessuno sapeva cosa fare. Da lì è nata la mia idea di spostare la posidonia se non può essere accumulata nel retrodunale. Una volta portata in altro sito può essere trattata per fare compost per l’edilizia oppure riportata in spiaggia. Occorre mettere i sindaci nelle condizioni di operare. Il nostro è un tentativo di normare un settore che in questo momento mette i sindaci in difficoltà».
Di parere opposto Francesco Agus (Progressiti): «Da appassionato di cinema alcuni interventi mi ricordano il famoso sketch di Roberto Benigni nel film “Jhonny Stecchino” nel quale si sosteneva che il principale problema di Palermo fosse il traffico. Allo stesso modo oggi si sostiene che il problema dello sviluppo turistico della Sardegna è rappresentato dalla posidonia spiaggiata». Agus ha poi ribadito la propria contrarietà al provvedimento: «Questo testo ha avuto un iter schizofrenico: sono stati ascoltati gli esperti ma non è stata rispettata la legge. Non conto più le volte che ho sollevato il tema del rispetto delle leggi regionali. Se chi è chiamato a fare le leggi non le fa rispettare fa il suo lavoro a metà. Qui viene meno il principio di cooperazione tra enti locali. Il Cal partecipa al procedimento di formazione delle leggi ed esprime un parere obbligatorio su norme che attengono alle competenze degli enti locali. Il Cal può anche esprimere un parere contrario ma la legge dice che in ogni caso deve essere consultato. Che senso ha tutto ciò? La legge va incontro a una sicura impugnazione. Noi possiamo legiferare solo sulle materie previste dallo Statuto invece normiamo materie di competenza statale. Dico alla maggioranza di rifletterci, si faccia un supplemento di istruttoria».
Il vicepresidente Satta ha quindi dato la parola alla Giunta per la replica. L’assessore all’ambiente Gianni Lampis ha espresso apprezzamento per l’iniziativa della maggioranza: «I sardi, contrariamente a quanto pensa la minoranza, non hanno chiamato al governo della Regione i nuovi barbari. Io penso che il patrimonio naturalistico sia la più grande eredità che abbiamo ricevuto e abbiamo il dovere di tramandare. Ma, allo stesso tempo, abbiamo il dovere di garantire un futuro ai nostri giovani. Occorre superare il concetto di tutela ambientale fine a se stessa e pensare allo sviluppo. Bisogna trovare un equilibrio. Che la posidonia spiaggiata sia un importante elemento per mitigare l’erosione costiera è un dato di fatto ma quando comincia a creare un problema bisogna intervenire. Anche le attività economiche meritano una tutela. I sindaci hanno rappresentato alla Regione questa esigenza. Alcuni comuni hanno dovuto individuare zone speciali per gestire le emergenze. Ad Alghero è un problema atavico che è costato ingenti risorse al comune per i danni provocati durante la stagione balneare».
Conclusa la discussione generale, il vicepresidente Satta ha messo in votazione il passaggio agli articoli. Per dichiarazioni di voto ha chiesto di intervenire il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda: «Ho sentito valutazioni non corrette, per questo mi preoccupa ancora di più questa proposta di legge. Si confondono lavatrici e canne con la posidonia spiaggiata. Il caso canne al Poetto ha fatto capire quanti problemi possano sorgere per lo smaltimento. Diverso è dire che nei casi di grandi accumuli si possa intervenire in deroga alle norme nazionali».
Voto contrario al passaggio agli articoli ha annunciato il capogruppo dei progressisti Francesco Agus: «Si può intervenire nel rispetto della normativa nazionale ma la questione va approfondita. Avrei consigliato un passaggio con deputati e senatori sardi o, in alternativa, audizioni con le commissioni parlamentari competenti. E’ stato gia fatto in passato per evitare errori. Per questo vi invitiamo a prestare attenzione ad alcuni emendamenti. Potrebbero essere utili per evitare altri sbagli».
Per Maria Laura Orrù (Progressisti) «Parlare di sviluppo può essere complicato ma abbiamo il dovere di pensare a un futuro diverso. Se percorriamo le strade del passato non andiamo da nessuna parte. L’ambiente è una risorsa per lo sviluppo che può dare nuove opportunità di lavoro. Abbiamo il dovere di avere piani strategici per andare in questa direzione».
Contrario alla proposta anche Alessandro Solinas (M5s): «Perdiamo tempo, la legge verrà impugnata. Non è la prima volta che accade. Stiamo esercitando una potestà che non ci appartiene. Lo facciamo a fini propagandistici ma non risolveremo nulla».
Voto contrario ha annunciato anche Laura Caddeo (Progressisti) mentre il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha invitato la maggioranza a leggere con attenzione le proposte di correzione presentate dalla minoranza: «Attendiamo la valutazione delle correzioni per decidere sul da farsi».
Sul mancato coinvolgimento del Cal è invece tornato Gianfranco Satta (Progressisti): «Un passaggio obbligato che causerà l’impugnazione della legge da parte del governo».
Successivamente il presidente ha messo in votazione il passaggio agli articoli. Il Consiglio l’ha approvato con 32 voti favorevoli, 15 contrari e 6 astenuti.
Il presidente ha poi comunicato che questo pomeriggio alle 15.00 la commissione Ambiente si riunirà per l’esame degli emendamenti, mentre il Consiglio riprenderà i lavori alle 16.30.
Come preannunciato, la vice presidente della Regione Alessandra Zedda ha riferito che domani mattina, assieme all’assessore dell’Industria Anita Pili sarà a Roma per un vertice urgente sulla vertenza della compagnia Air Italy. (Psp)