Debutta sabato 29 febbraio alle 21 al TsE di Is Mirrionis a Cagliari “O di uno o di nessuno” di Luigi Pirandello nella mise en scène firmata Teatro del Segno con adattamento e regia di Stefano Ledda: sotto i riflettori Roberta Loddo, Massimo Pruna, Stefano Carta, Rosellina Lo Nardo, Giorgio Piano e Francesco Cittadini alle prese con una delicata “questione morale” in cui sono in gioco l’amicizia e l’onore ma anche e soprattutto il ruolo della donna nella famiglia e nella società
La trama è nota – due giovani impiegati, colleghi al ministero dopo esser stati compagni di studi, instaurano un insolito ménage à trois mantenendo e condividendo le grazie – a giorni alterni – di una ex prostituta sottratta allo squallore del “mestiere” e sistemata in un modesto quartierino alla periferia della città. Una situazione necessariamente transitoria ma ideale – a dispetto dell’ambiguità – per i due scapoli, al sicuro dalla tentazione e dai pericoli di eventuali legami sentimentali e nello stesso tempo – per scarsità di mezzi – non ancora in grado di formarsi una famiglia né tanto meno di mantenere decorosamente una moglie e dei figli. Finché la fanciulla dall’animo mite e gentile si ritrova incinta senza sapere e forse neppure volere stabilire di quale dei suoi due amanti ma determinata per quanto le sarà possibile a tenersi quel figlio inatteso.
Quel bambino però – dal punto di vista dei due uomini – dovrà essere “o di uno o di nessuno” come ricorda il titolo della pièce – e dell’omonima novella da cui è tratta – essendo intollerabile a entrambi quella duplice e irrisolta paternità, naturale conseguenza della liaison con la madre – “scandalosa” ma in qualche modo compatibile con le convenzioni e l’ipocrisia della società. Un testo di sorprendente attualità – come sottolinea il regista – che racconta “la fatica del crescere e diventare adulti” e l’oggettiva difficoltà di chi si trova in “ristrettezze economiche”, e mette l’accento su “un modo di pensare alla donna come oggetto di piacere”, e sugli effetti di “una violenza” sia pure implicita, ovvero “una prostrazione psicologica, capace di portare alla morte”.
La prima di “O di uno o di nessuno” (fuori abbonamento -ma la data è già sold out) è incastonata nel cartellone della Stagione di Teatro Senza Quartiere 2019-2020 organizzata dal Teatro del Segno nell’ambito del progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” – che punta sulla cultura e sulle arti per “offrire un’alternativa alla strada e alla noia” soprattutto ai più giovani – sottolinea il direttore artistico Stefano Ledda con proposte interessanti e variegate nello spazio “ritrovato” ai piedi del colle di San Michele: un nuovo palcoscenico per gli abitanti del quartiere e della città.
Si rinnova anche l’iniziativa del “biglietto sospeso” ispirato al più noto “caffè sospeso” napoletano – chi vorrà potrà acquistare un secondo biglietto, da mettere a disposizione di chi non potrebbe permetterselo e sostenere il progetto e l’idea di una cultura “accessibile” a tutti.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
“Teatro Senza Quartiere” 2019-2020 proseguirà sabato 14 marzo alle 21 al TsE con “Canzoni a Casaccio”, lo spettacolo-concerto di e con Rossella Faa in trio con Giacomo Deiana alla chitarra e Nicola Cossu al contrabbasso, per un’antologia di brani dagli album “Baa-Bà”, “Sighi Singin’” e “Bella Bella”. Affascinanti melodie e suoni dal mondo per un percorso sul filo delle note e delle emozioni, tra trame vere e inventate tradotte in musica, moderne fiabe e poetici apologhi per affrontare con humour e leggerezza le piccole e grandi tragedie del quotidiano. Focus su temi universali – l’amore e il disamore, il tradimento e la gelosia – ma anche su miti e leggende dell’Isola e sul privilegio d’invecchiare con la capacità di assaporare ogni istante e riscoprire talenti nascosti. Moderna cantastorie, l’eclettica artista di Masullas con le sue ballads attraversa differenti territori sonori – dagli antichi madrigali ai ritmi danzanti del Sud America – per svelare magie popolari e antichi incantesimi, segreti degli specchi e pericoli metropolitani, in una inedita farmacopea dell’anima tra ironia e poesia
Diari dal fronte – sabato 21 marzo alle 21 al TsE – con “Bachisio Spanu. Epopea di un contadino sardo alla Grande Guerra” del BocheTeatro, da “Un anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu con inserti da “Roccu ‘u stortu” di Francesco Suriano (tradotti in campidanese da Rossana Copez), con Giovanni Carroni nei panni di un soldato della Brigata Sassari, per la regia di Marco Parodi. Una narrazione densa e evocativa, in cui un giovane in divisa, strappato alla sua Isola e costretto a partecipare ad un conflitto in terre lontane, ne descrive atrocità e sofferenze, mettendo a nudo tutta l’assurdità e insieme la brutalità del gioco delle armi. “Per il generale Cadorna, all’infuori della vittoria, l’unico riposo è la morte” – scrive nelle note Marco Parodi – “Ma il soldato Bachisio Spanu, nonostante sia semianalfabeta, riesce benissimo a comprendere che i colonnelli e i generali non capiscono niente, ma proprio niente… E gli ufficiali della Brigata Sassari attendono con lucida consapevolezza che arrivi il tempo degli assalti furibondi e disperati, armati solamente di un fucile contro un nemico formidabilmente preparato per la guerra, esacerbati dalla continua e immediata visione di una morte certa e infeconda”.
Atmosfere surreali e accenti grotteschi – sabato 4 aprile alle 21 – con “Il Grigio” di Giorgio Gaber e Sandro Luporini nella versione di Salvatore Della Villa, con le musiche originali di Gianluigi Antonaci: un uomo sceglie di trasferirsi in una nuova casa in periferia per lasciarsi alle spalle una vita di delusioni e fallimenti, ma si trova a fare i conti con un inatteso coinquilino. La fuga dalla realtà e dai nodi irrisolti, dal ricordo di un matrimonio finito, dalla incerta relazione con una donna – per lui, “L’Amore è una parola strana. Vola troppo. Andrebbe sostituita” – e il difficile rapporto con il figlio, alla ricerca di un nuovo equilibrio, lo porta a confrontarsi con una presenza inquietante e ingombrante, e infine con il suo stesso lato oscuro. Un avvincente monologo sulla condizione umana, sulla necessità di guardarsi allo specchio, oltre l’ipocrisia e la volgarità del quotidiano: “Quando l’uomo sprofonda nell’osservazione del sé, poi, riemerge, lentamente. È come la calma dopo la tempesta, si accetta. Tutto qui. Accettarsi”. E riuscire, forse, a perdonarsi.
Focus sulla tragedia della prima guerra mondiale – sabato 18 aprile alle 21 – anche ne “La Paura” di Federico De Roberto, con adattamento e regia di Francesco Bonomo (produzione Sardegna Teatro in collaborazione con Goldenart Production, La Casa delle Storie e Rialto Sant’Ambrogio) con un bravissimo Daniel Dwerryhouse. Sul Forte del Corbin, in prossimità della “porta dell’Inferno”, è dislocato un plotone al comando del tenente Alfani: uomini proveniente dalle diverse regioni d’Italia, che parlano lingue diverse, ormai armonizzate in una sorta di cacofonica polifonia. In essi è avvenuta una sorta di mutazione, in una strana “osmosi tra paura e rassegnazione”. La routine della guerra di trincea, apparentemente immutabile e ordinata, esente da responsabilità e decisioni personali, si trasforma come insensibilmente agli occhi dell’ufficiale in un mostruoso sacrificio, con una crescente consapevolezza dell’inutilità del massacro. Un rifiuto inatteso suscita nel tenente un senso di colpa, un bisogno di azione, fino al tragico, prevedibile epilogo. Un’altra morte annunciata.
Suggellerà il cartellone della Stagione di Teatro Senza Quartiere 2019-2020 – sabato 2 maggio alle 21 al TsE di Is Mirrionis – “C’era una volta Ettore Petrolini” di e con Emanuele Bosu per un omaggio al grande attore, drammaturgo, compositore e cantante sulle note di Giovanni Pilia (pianoforte), Nadia Cosseddu (violino) e Giovanni Martinelli (trombone) tra ricordi e aneddoti, “macchiette” e canzoni. Un (auto)ritratto in prima persona del grande artista, che “tornerà in scena per ripercorrere la sua vita, dagli inizi della sua carriera fino agli ultimi attimi della sua breve esistenza, il tutto accompagnato da quell’aroma di mistero che lo circonda”. Simbolo di una temperie culturale e di un’epoca, grande innovatore e inventore di un teatro comico raffinato e popolare insieme, in cui si fondono pungente parodia e argute facezie, o “inezie”, giochi di parole e lazzi, Petrolini è il fulcro di uno spettacolo elegante e divertente, a tratti virtuosistico, già vincitore del Premio Giardini Aperti – Citta di Cagliari Arte & Natura 2018 (produzione La Maschera).
Terminata la campagna abbonamenti, sono disponibili biglietti e card per 5 tickets– con riduzioni speciali per gli abitanti del quartiere (e per gli abbonati CeDAC) – e si rinnova anche l’iniziativa del “biglietto sospeso” ispirato al più noto “caffé sospeso” napoletano: chi vorrà potrà acquistare un secondo biglietto, da mettere a disposizione di chi non potrebbe permetterselo e sostenere così il progetto e l’idea di una cultura “accessibile” a tutti.
Un interessante cartellone che intreccia parole, note e visioni nel palcoscenico “ritrovato” nel cuore di In Mirrionis per la quarta stagione di “Teatro Senza Quartiere” che si inserisce nel ricco programma delle manifestazioni culturali del capoluogo con l’obiettivo di fare del TsE un punto di riferimento per artisti e compagnie oltre che per gli spettatori. L’arte come strumento per reinventare e rimodulare i paesaggi urbani in funzione degli abitanti, suggerendo inediti sguardi e metamorfosi di senso, per una riappropriazione dei luoghi impreziositi da antiche e nuove valenze simboliche.
Il TsE di Is Mirrionis ospiterà, oltre alla Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2019-2020 – e agli appuntamenti della Stagione di Teatro Ragazzi 2019 – 2020 del Teatro del Segno, anche eventi e spettacoli, e in particolare il cartellone de “Il Terzo Occhio” – la vetrina sui linguaggi del contemporaneo organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna, e poi laboratori, seminari, concerti, mostre, incontri e residenze creative, oltre a progetti rivolti agli adolescenti come “Cagliari 2019-20 – Rovinarsi è un Gioco” che vedrà in scena lo spettacolo “GAP/ Gioco d’Azzardo Patologico” seguito da un dibattito con esperti, psicologi e operatori del SerD (con una serie di matinées per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori).
S’intitola “Musica al TsE” la rassegna – inaugurata da “Io &Amy” con Paolo Putzu, la cantante MaNuL e la sua Soul Band – dedicata all’universo delle sette note, con concerti di artisti e ensembles e la presentazione di progetti originali, che spaziano dei differenti territori sonori.
Il progetto di InversaMente – a cura di Iolanda Mason – prevede un ciclo di incontri dedicati alle “Tecniche di Memoria”, alle “Tecniche di Lettura Veloce” e al “Metodo delle Mappe Mentali”, pensati per studenti e insegnanti, attori, musicisti e performers e per tutti coloro che vogliano “allenare il cervello” e migliorare le proprie capacità di memorizzazione e apprendimento.
Spazio anche laboratorio “Il Grande Teatro Italiano” a cura di Manuele Morgese, uno dei protagonisti della stagione di “Teatro Senza Quartiere”: un seminario intensivo sulle tecniche e i diversi stili d’interpretazione teatrale (dal 27 al 29 novembre), pensato sia per chi volesse cimentarsi con un “novo percorso” sia per coloro che desiderassero avvicinarsi, per curiosità o per gioco, al mestiere dell’attore.
E infine il laboratorio permanente condotto dagli attori del Teatro del Segno che consentirà a ragazzi e adulti di iniziare, o proseguire per chi frequenterà la sezione avanzata, un percorso di incontro e approfondimento con le “tecniche di non recitazione”.
Il Teatro del Segno nell’Isola (e non solo): oltre alle tournée nazionali di spettacoli come “Senza Fiato” di e con Pierpaolo Baingiu, la compagnia fondata da Stefano Ledda in estate si trasferisce “idealmente” a Santu Lussurgiu dove si svolge il Festival “Percorsi Teatrali” che porta le arti e i linguaggi della scena nel “paese nel vulcano” (con incursioni in altri luoghi della Sardegna – per esempio a Siniscola con il MattalacanArt in collaborazione con InversaMente).
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2019-2020 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2022 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno del Comune di Cagliari e della Regione Autonoma della Sardegna, e la collaborazione preziosa con il main sponsor TECNOCASA di Roberto Cabras che sosterrà l’intero progetto quinquennale e il fondamentale supporto dello sponsor 2019 Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie al quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2022 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, l’Accademia Internazionale della Luce, l’AIDI/ Associazione Italiana di Illuminazione – Sardegna, il Teatro Tages, il Teatro Impossibile, Luna Scarlatta, Doc Servizi e il CeDAC (Centro Diffusione Attività Culturali) che organizza il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
CONTATTI: per l’ufficio stampa del Teatro del Segno
Anna Brotzu – cell. 328.6923069 – e-mail: [email protected]
INFO & PREZZI
STAGIONE Teatro TsE 2019/2020
CARD 5 SPETTACOLI A SCELTA – STAGIONE Teatro TsE 2019/2020 € 55,00
TICKET POSTO UNICO NUMERATO
intero € 13,00
ridotto € 10,00 residenti quartiere Is Mirrionis / abbonati CeDAC – under 25 / over 65
Teatro TsE – via Quintino Sella, CAGLIARI
per informazioni e prenotazioni:
e-mail: [email protected] – M. +39 391.4867955 (anche whatsapp)
www.teatrodelsegno.com – www.teatrotse.com
Teatro Senza Quartiere – Stagione 2019-2020