“Per capire meglio la situazione nella quale ci troviamo ogni giorno a operare è doveroso fare un passo indietro – ha proseguito Cugusi -. Le criticità e i disagi riguardano la carenza di posti letto di medicina: tutto è iniziato circa due anni fa con il trasferimento dei reparti di medicina 1 e medicina 2 dal presidio ospedaliero San Giovanni di Dio al presidio ospedaliero Duilio Casula. Le due medicine sono state accorpate in un unico reparto, il blocco M, e ciò ha comportato il taglio di più di 20 posti letto di medicina. Il risultato è che, mancando 20 posti letto di medicina, i pazienti di questa specialistica che accedono dal pronto soccorso dell’azienda in esubero, non trovando collocazione vengono ricoverati nelle medicine blocco C e blocco M nelle barelle, nelle medicherie, o negli anditi. Così vengono privati della doverosa sicurezza, non avendo il campanello di chiamata e le sponde nel letto anti-caduta, nonché della privacy. E ancora vengono sistemati nelle chirurgie blocco G e blocco D, con tutti i disagi che ne scaturiscono, principalmente per l’assenza del medico curante del reparto di appartenenza”.
Secondo il rappresentante del Nursind, il culmine si è raggiunto nell’ultimo mese: ” Nel blocco G (chirurgia) ci sono stati anche 18 appoggi delle medicine, e nel blocco C e M (medicine) si è andati oltre la normale capienza anche di 7 pazienti per entrambi. Vorrei fosse chiaro che stiamo parlando di 3 reparti (C-D-M) con una capienza massima di posti letto di 50 ciascuno, la cui assistenza viene erogata nel turno notturno da solo 3 infermieri e 1 operatore socio sanitario per reparto, che nella circostanza descritta si devono occupare anche dei pazienti in esubero. Tutto avviene naturalmente nel totale disinteresse dell’amministrazione che continua ad ignorare le segnalazioni di medici e infermieri”.