Centinaia di film, di storie raccontate attraverso il filo conduttore del lavoro e delle migrazioni, decine di grandi attori e registi a stretto contatto con il Sulcis, di investimenti in cultura che hanno prodotto un circolo virtuoso di importanti economie sul territorio.
Tutto questo e molto altro è Carbonia Film Festival, l’evento cinematografico organizzato dal Centro Servizi Culturali di Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema, insieme alla Cineteca Sarda e con il sostegno della Sardegna Film Commission.
Comincia domani il cammino che porterà a questa edizione dalla cifra tonda, con il lancio del bando per le selezioni dei film in concorso e l’annuncio delle date del festival, in programma a Carbonia dal 6 all’11 ottobre 2020.
«La decima edizione del festival rappresenta un traguardo molto importante per la nostra manifestazione», dice il direttore artistico Francesco Giai Via. «Il Carbonia Film Festival ha raccolto e vinto la sfida di posizionare la città nel panorama internazionale dei festival, lavorando sulla formula di un evento raccolto e conviviale in cui l’approfondimento e la sperimentazione sono andate di pari passo con una atmosfera calorosa e informale. Il tutto partendo da una selezione di qualità, curiosa e avventurosa, che ha saputo trovare con film e ospiti un equilibrio fra la ricerca sui nuovi linguaggi e la centralità dei temi storici del lavoro e delle migrazioni. Il racconto del contemporaneo, missione che sta al centro del lavoro del festival, non poteva che essere contemporaneo anche nella sua forma».
A partire da mercoledì 12 febbraio sarà possibile consultare il testo del bando sul sito www.carboniafilmfest.org, e accedere al modulo di iscrizione online con tutte le informazioni dettagliate. Il bando, che ha carattere internazionale, resterà aperto sino al prossimo 31 maggio.
La selezione si articola in due sezioni competitive: lungometraggi internazionali (fiction e documentari di durata superiore ai 60′) e cortometraggi internazionali (film di durata inferiore ai 30′). I temi sono quelli che da sempre contraddistinguono il festival, legandolo a doppio filo con il territorio: migrazioni e lavoro. Lo scopo è quello di divulgare e promuovere la conoscenza attraverso storie che si rifanno a quelle tematiche, allargate in senso lato a tutte le limitazioni dei diritti fondamentali degli esseri umani.
Il concorso presenta da sempre il meglio della produzione cinematografica internazionale legata ai temi del lavoro e della migrazione, forte di un ammontare complessivo dei premi che per questa edizione si attesa sugli 8.000 euro, divisi in sei categorie: 4.000 euro il Premio Miglior Film, 1.000 il Premio del Pubblico, e 1.000 per il Premio Ucca Carbonia Film Festival; tra i cortometraggi 1.000euro il Premio Concorso Internazionale Cortometraggi, 500 per il Premio Giuria Cinema Giovani, e 500 per il Premio Giuria Scuole.
Possono partecipare al concorso lungometraggi di finzione, documentari e cortometraggi terminati dopo il 31 dicembre 2018. Le opere realizzate in lingua diversa da quella italiana devono essere sottotitolate in italiano o in inglese.
Nato nel 1999 come Mediterraneo Film Festival, nel 2016 l’evento cambia nome e diventa Carbonia Film Festival. Nel corso di queste dieci edizioni sono stati ospiti nel Sulcis i più grandi nomi del cinema italiano e internazionale fra i quali Laurent Cantet, Soudade Kaadan, Isabella Ragonese, Claudia Gerini, Alessandro Borghi, Vinicio Marchioni, Nele Wohlatz, Phaim Bhuiyan. A questi si aggiunge anche una lunga serie di importanti musicisti come Nada, Calibro 35, Coma_Cose, Rachele Bastreghi, Massimo Zamboni, Pierpaolo Capovilla e tanti altri.
Ma il Carbonia Film Festival è stato anche un processo virtuoso di economie su scala locale, attraverso il motore della cultura. Soltanto per l’ultima edizione hanno lavorato per il festival oltre 80 persone, escluso l’indotto. Hanno partecipato alle attività proposte dal festival 4000 persone e gli studenti di 5 Istituti superiori del territorio.
Sono stati coinvolti nell’ospitalità 6 ristoranti, 2 alberghi e 3 Bed and Breakfast, per un totale di oltre 150 notti prenotate in albergo e circa 350 pasti serviti. Hanno lavorato per e con il festival 3 tipografie, 2 agenzie di viaggi, 2 servizi di autotrasporto, 3 service, 5 bar, 12 espositori.
«Quando nel 1999 pensammo ad un incontro tra i rappresentanti delle cineteche dei paesi che si affacciano sul mediterraneo, organizzando di fatto la prima edizione del Mediterraneo Film Festival, non avremmo mai pensato che dopo 20 anni saremmo giunti all’organizzazione della decima edizione del Carbonia Film Festival, facendo di questa iniziativa la vetrina più importante delle attività e dei servizi che il Centro Servizi Culturali da oltre mezzo secolo offre e organizza sul territorio». Così Paolo Serra, direttore del Centro Servizi Culturali di Carbonia della Società Umanitaria.
«I temi del lavoro e della migrazione – aggiunge Serra – sono stati negli anni quasi una strada e una scelta naturale per un festival che si svolge in una città che intorno al lavoro e alla migrazione ha costruito, quasi dal nulla, se stessa. Al contempo, in questi anni, il festival ha cambiato se stesso richiamando il nome della città nella sua ragione sociale e assumendo una forte dimensione internazionale. Due scelte apparentemente in contraddizione ma che in realtà definiscono l’idea di un festival, di un territorio e di una città aperti al mondo e proiettati nel futuro. Un luogo culturale, prima ancora che un evento, che non vuole essere solo la bellissima bolla mediatica e mondana di una settimana ma che vuole provare a riconnettere, per renderle un patrimonio strutturato a disposizione di tutti, le migliori energie e potenzialità presenti. Con questo spirito e con questo auspicio stiamo preparando la decima edizione del Carbonia Film Festival».
Carbonia Film Festival è un evento organizzato dal Centro Servizi Culturali di Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema e Cineteca Sarda; insieme a Regione Autonoma della Sardegna; con il patrocinio del Comune di Carbonia; e con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission.