LEGGI ANCHE: Caso Gregoretti, oggi il voto sull’autorizzazione a procedere per Salvini. La relatrice Stefani: “Conte coinvolto”
“Il mio voto sara’ coerente con l’idea che il Parlamento non puo’ essere espropriato. Il giudizio politico sui governi lo danno gli elettori e non puo’ essere delegato ai magistrati“, aggiunge Casini.
Casini confessa di non essere “stato convinto ne’ dalle perorazioni in favore di Salvini, che in alcune circostanze mi sono sembrate autolesioniste. Ma nemmeno mi hanno convinto- dice- quelle di coloro che in base a una contestazione totale e legittima, che sottoscrivo dalla a alla z, delle valutazioni politiche su Salvini, arrivano alla conseguenza che proprio per questo va processato”.
Il leader centrista si chiede se “le fattispecie di Gregoretti e Diciotti siano diverse. Nel senso cioe’ – aggiunge- se per la Gregoretti come qualcuno avanza, c’e’ il dubbio che Salvini abbia messo in atto una politica personale che contrastava con quella del governo e degli altri ministri”.
Per Casini se c’era, “una dissociazione tra Conte e il suo ministro, Conte avrebbe avuto tutti gli strumenti per manifestarlo. Bastava convocare un consiglio dei ministri. Non si e’ manifestato questo diverso orientamento del presidente Conte, come si evince dalle dichiarazioni del ministro della giustizia Bonafede e del vicepresidente del consiglio Di Maio, che tutto facevano trapelare tranne una dissociazione. Il tema vero e’ se c’era un contrasto tra Salvini e le politiche del governo. Questo contrasto non c’era”.
Fonte: Agenzia Dire – www.dire.it