Non ci metterò più piede”. Ovviamente una pletora di campioni della “tolleranza” avrebbe gradito il commento, tanto da dedicarle almeno 186 pollici in su. Ma non è finita qui, perché Ikea ha deciso di darle una risposta che noi dello “Sportello dei Diritti”, sempre pronti ad essere critici quando c’è da criticare, ma anche ad applaudire quando condividiamo simili iniziative, abbiamo inteso riportare: “Buongiorno E… La nostra azienda ha dei valori chiari: il rispetto di tutte e tutti, qualunque siano origine, orientamento sessuale o religione. Prima di giudicare una persona dal suo abbigliamento, bisogna conoscerla.
Noi lo abbiamo fatto e la nostra collaboratrice è apprezzata e rispettata da tutta la nostra squadra. Accogliamo con molta freddezza il suo commento che, al di là della formulazione semplicistica, mostra un’evidente discriminazione. Lei ha indubbiamente il diritto di avere le sue opinioni in privato, ma il fatto di pubblicarle apertamente la espone agli occhi della legge.
Noi, in ogni caso, non piangeremo se non metterà più piede in casa nostra con queste opinioni”. Un riscontro che è valso alla filiale della multinazionale centinaia di nuove recensioni. La stragrande maggioranza, da cinque stelle, ma ve ne sono molte anche da una stella. In ogni caso, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in tempi di forti discriminazioni e di venti xenofobi una risposta apprezzabile e condivisibile che dimostra la necessità anche delle grandi aziende di avere coraggio e di prendere posizione su principi, quale quello della tolleranza e del rispetto degli altri che meritano la massima protezione.