Sono ormai trascorsi ben 15 giorni dall’interruzione del servizio di trasporto tra Santa Teresa Gallura e Bonifacio, troppi per tacere sulla mobilità negata a persone e merci.
“La Moby avrebbe dovuto mettere in servizio una unità navale sostitutiva già dal 7 febbraio, ovvero 24 ore dopo che a causa dell’urto contro uno scoglio il traghetto Giraglia è stato costretto al fermo in porto, così come da disposizioni previste dal contratto firmato con la Regione Sardegna” dichiara l’On. Giagoni.
“Sussisterebbero le condizioni per procedere ad una risoluzione del contratto, posto che dai primi calcoli effettuati sulla base delle informazioni pubbliche relative al bando di continuità territoriale marittima tra la Sardegna e la Corsica, l’ammontare della penale da addebitare alla compagnia supererebbe di gran lunga il limite previsto dalle clausole contrattuali e che danno il diritto alla Regione di risolvere il contratto” prosegue il Consigliere regionale.
La penale, infatti, in caso di mancata effettuazione del servizio è pari a 3 volte il corrispettivo unitario migliatico netto per ogni miglio in meno percorso in caso di totale mancata effettuazione del servizio giornaliero per motivi tecnici imputabili a Moby SpA.
Considerato che Moby , per il tramite del suo call center, dichiara che il servizio riprenderà con la corsa delle 17 del 21 febbraio con la nave Bastia, il consigliere Dario Giagoni prosegue riferendo che “stando così le cose, per una mancata effettuazione del servizio fino al 20 febbraio l’ammontare della penale supererebbe gli 85mila euro, determinando una percentuale della penale sul costo annuale superiore al 29%. In questo caso siamo di fronte al palese superamento del limite di penale pari al 10% dell’importo netto annuo del contratto, superamento che consentirebbe alla Regione di risolvere il contratto”.
Nel caso di specie, la Regione sarebbe pertanto autorizzata a valutare la possibilità di avviare le procedure proprie del codice degli appalti atte ad individuare possibili subentranti per l’erogazione del servizio.
Sulla stessa linea del Consigliere leghista anche il sardista Giovanni Satta che aggiunge
“Dai primi riscontri abbiamo appurato che la nave “Bastia “, indicata come sostituta della “Giraglia”, non rispetterebbe i canoni imposti dalla convenzione, anche per l’altezza del ponte utile che per le dotazioni di sicurezza vengono richieste nello stesso bando . Perciò si rende necessario risolvere il contratto e rifare la gara per il restante tempo stabilito dalla convenzione. Un segnale importante per dire che ne la Corsica né tantomeno la Sardegna possono continuare a sovvenzionare una compagnia navale che non rispetta gli accordi derivanti da un bando e da una convenzione”