“La presunzione e la sfrontatezza di questa giunta non hanno confini. Un chiaro esempio è una delle ultime deliberazioni pubblicate (soltanto oggi e in ritardo come sempre) sul sito della Regione. Un documento che riguarda la nomina dei componenti della Consulta regionale per il cinema, un organo che, come prescritto dall’articolo 22 della legge regionale n.15 del 2006, deve restare in carica per la durata della legislatura”.
“Una norma che è stata completamente ignorata dalla giunta regionale che non sapendo che pesci prendere ha deciso arbitrariamente di prorogare le attuali nomine per altri sei mesi. Non per altri cinque anni ma per soli sei mesi, in barba alla legge regionale del 2006”, denuncia la capogruppo del M5S Desirè Manca.
“Fatto ancor più grave: nella deliberazione di giunta del 18 dicembre, la giunta si propone di cambiare la legge in questione, dopo averle ormai ignorate. Nell’era sardo leghista norme e regolamenti pare siano carta straccia”
“Dichiarazioni che hanno dell’incredibile, ma che sono state messe nero su bianco. La delibera, recita infatti che l’assessore alla Cultura, evidenzia l’opportunità di confermare la proposta “stante anche, la propria intenzione di voler apportare, entro i primi mesi del 2020, alcune modifiche alla L.R. n15/2006, al fine di renderla più rispondente alle esigenze attuali del settore cinema”.
Cos’è accaduto? “Il 18 dicembre scorso – spiega Desirè Manca – la giunta ha proposto di riconfermare i componenti uscenti per altri sei mesi, nonostante sin da subito avessi messo in evidenza il fatto che questo provvedimento era contrario al dettato normativo, un chiaro abuso. Il giorno prima, infatti, durante la seduta della Commissione Cultura in cui è stata proposta la proroga – ricorda la capogruppo del m5s – mi sono astenuta e ho fatto notare che la Consulta non poteva essere riconfermata per soli sei mesi. Il giorno dopo però, non prendendo minimamente in considerazione le mie osservazioni, la giunta ha proceduto senza remore nel suo intento e rinnovato le nomine dei componenti della Consulta per sei mesi. In attesa di una scelta politica quindi la legge regionale che prevede una durata in carica di cinque anni è stata calpestata”.
“L’ennesimo sopruso: la giunta viola la legge proponendosi di cambiarla. L’ennesima vergogna”.