“Unità e coesione in risposta all’emergenza“: ha enunciato il Presidente della Regione ieri a Cagliari, presso il quartiere fieristico, in occasione dell’incontro informativo e di coordinamento per l’emergenza Coronavirus fra Regione e Sindaci.
All’incontro hanno preso parte Mario Nieddu, Assessore regionale alla Sanità, Gianni Lampis, alla Difesa dell’ambiente, e Quirico Sanna, agli Enti locali. Al centro dell’incontro l’esigenza di chiarezza sui protocolli operativi e la volontà di rafforzare la prassi di condivisione fra le istituzioni in tema di emergenza.
Si è ribadita la prassi da seguire con i casi sospetti: evitare di sovraffollare gli ospedali o i pronto soccorso e invece avvisare telefonicamente il medico di famiglia, il pediatra di libera scelta o la guardia medica. Saranno questi soggetti, una volta valutato il caso, a far scattare l’emergenza sanitaria.
La Regione Sardegna con questo incontro ha teso a favorire la circolazione di buone pratiche e al contempo evitare disomogeneità nell’informazione e il conseguente verificarsi di scelte estreme e non efficaci. I Sindaci chiedono un vademecum sui comportamenti da tenersi. L’interlocuzione tra Regione e Comuni porterà presto alla corretta gestione a livello locale da parte dei Centri operativi comunali dell’emergenza.
Negli aeroporti sardi sono già attivi i termoscanner per la misurazione della temperatura di chiunque arrivi nell’Isola. L’operazione di rilevamento della temperatura dei passeggeri in arrivo quotidianamente conta circa 4.500 controlli e vede impegnati numerosi funzionari della direzione generale della Protezione civile e coinvolte numerose organizzazioni di volontariato.
Quando i termoscanner saranno installati anche nei porti, saranno al lavoro ogni giorno venti medici, venti infermieri, ottanta volontari di Protezione civile e venti funzionari della direzione generale.