“Si continua a parlare di cinquemila, tremila o duemila esuberi – dichiara il leader Uilm – come se fosse una condizione normale. Mi auguro che non ci sia già un accordo chiuso tra il Governo e la multinazionale sugli esuberi che non possa essere messo in discussione dalle organizzazioni sindacali. Non accetteremo mai accordi pre confezionati”
“Ci preoccupa – prosegue – la clausola che prevederebbe l’uscita di ArcelorMittal dal novembre prossimo dietro pagamento di 500 milioni di euro. Non vogliamo trattenere nessuno a tutti i costi, se ArcelorMittal ha intenzione di andare via che lo facesse subito, senza aspettare altri dieci mesi ma questa situazione di insicurezza ha effetti drammatici sui lavoratori e sull’intera comunità”.
“Chiediamo urgentemente al Governo – conclude – un incontro in cui ci facciano conoscere i dettagli dell’intesa con la multinazionale e aprire una discussione aperta, non predeterminata e senza pregiudizi, sul futuro di migliaia di lavoratori, famiglie, comunità e dell’acciaieria più grande d’Europa”