A nulla è servito, con tutta evidenza, il divieto di avvicinamento emesso dal giudice. L’assassino ha potuto aggredire la sua vittima, accoltellarla in un bar e fuggire con la donna moribonda e le sue figlie, certamente terrorizzate.
Il suo arresto purtroppo non mette fine al dolore e al trauma delle piccole, che culmina con la morte della madre, ma ha messo radici nei soprusi di cui sono state testimoni in precedenza.
GIULIA GIORNALISTE SARDEGNA ribadisce che l’omicidio di Zdenka Krejikova non è un episodio a sé stante, ma la più recente e cruenta manifestazione di una capillare e costante ragnatela di violenze che colpisce le donne.
Gli organi di informazione devono tenere i riflettori sempre accesi sui casi di violenza per poter esercitare la funzione sociale di prevenzione della violenza di genere e domestica, riconosciuta specificamente ai media dalla Convenzione di Istanbul e richiamata dal Manifesto di Venezia, sottoscritto da migliaia di giornalisti.