Le autorità fiscali italiane sono interessate ai clienti della Banca della Svizzera Italiana (BSI), rilevata da EFG nel 2016. Roma ha presentato una domanda di assistenza amministrativa il 23 novembre 2018 all’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC). In questa richiesta le autorità della vicina Penisola richiedevano in particolare informazioni su persone i cui nomi non sono noti, che avevano uno o più conti non dichiarati presso la BSI mentre erano residenti in Italia e che non avevano fornito alla banca prova della loro conformità fiscale nonostante solleciti. Facendo sospettare quindi la presenza di un’evasione fiscale. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 23 febbraio 2015 e il 31 dicembre 2016, ossia prima dell’entrata in vigore dello scambio automatico di informazioni con l’UE. L’Italia ha già presentato una richiesta in tal senso nei confronti dei clienti di UBS. L’amministrazione federale delle contribuzioni ha emesso oggi la decisione definitiva sulla validità della trasmissione di informazioni per ogni singolo caso, si legge oggi nel Foglio federale. Le persone interessate, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, possono presentare ricorso contro la decisione definitiva al Tribunale amministrativo federale entro 30 giorni dalla pubblicazione nel Foglio federale.
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