Al termine della Grande guerra i reduci sentono la necessità di erigere un monumento per ricordare i caduti della Brigata “Sassari”.
Nel 1960, il progetto degli architetti romani Sara Rossi e Cesare Tropea vince il concorso comunale per la costruzione di un’opera in granito.
Essa viene però realizzata solo più tardi e collocata nella pineta di Baddimanna di Sassari dove, nel 1982, sarà inaugurata dal presidente della Repubblica Sandro Pertini.
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La posizione periferica della costruzione ha fatto sì che il monumento non diventasse parte integrante della città, perdendo con il tempo la sua funzione di “viva e tangibile testimonianza dell’eroismo epico dei militari della Brigata e della Sardegna” che hanno donato la loro vita per l’Italia.
Nel 2020, il comando della Brigata “Sassari”, unitamente all’amministrazione comunale, hanno voluto far erigere nel centro della città, in piazza Castello, il monumento dedicato ai “Diavoli rossi” di tutti i tempi, recuperando tutte le opere della vecchia struttura legate alla storia della Brigata.
Ciò affinché nascesse nel cuore cittadino un simbolo che, celebrando l’eroismo dei giovani sardi, diventasse anche un luogo permanente di riflessione nel quale le nuove generazioni potessero meditare sulle nefaste conseguenze dei conflitti e desiderare un mondo di pace e democrazia.
Accogliendo l’invito del 44° comandante della Brigata “Sassari”, generale Andrea Di Stasio, il 1° ottobre 2019 è stato organizzato un incontro al quale hanno partecipato l’Ordine degli ingegneri della provincia di Sassari per la stesura dei progetti e la direzione lavori, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle provincie di Sassari e Nuoro per i pareri di competenza, il comune di Sassari portavoce dei desideri dei cittadini e la provincia di Sassari.
La decisione unanime presa con tutte le istituzioni ha trovato realizzazione pratica grazie al comune di Alà dei Sardi che ha donato il blocco di granito che costituisce l’ossatura dell’opera, e al supporto del Banco di Sardegna, da sempre ancorato alle esigenze del territorio, che ne ha finanziato la posa.
L’OPERA
Il nuovo monumento alla Brigata “Sassari”, ideato e voluto dal generale Andrea Di Stasio, posizionato nella centralissima piazza Castello, “salotto” del capoluogo turritano, è stato eretto da una squadra del 5° reggimento genio guastatori di Macomer, su progetto e sotto la direzione dei lavori del presidente dell’Ordine degli ingegneri di Sassari.
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L’opera in granito consta di un basamento sul quale è posta una base parallelepipeda con inciso un verso in onore dei militari della “Sassari”: “Solo chi ha conosciuto la durezza del suolo e l’asprezza della terra, può ammirare la bellezza del Cielo”.
Sopra, una colonna del medesimo materiale che si staglia verso il cielo, riportante lateralmente la scritta in oro “FORZA PARIS” (FORZA INSIEME), grido di battaglia della Brigata e oggi utilizzato da tutti i sardi, in ogni circostanza, quale straordinaria dichiarazione di fratellanza.
Inoltre, in cima, lo stemma storico della Brigata “Sassari” con il motto “SA VIDA PRO SA PATRIA”.
Le scritte e lo stemma sono realizzati in ferro battuto, un metallo non prezioso adoperato dai sardi nuragici, il cui utilizzo ha dato vita al nobile mestiere del fabbro.
Di lato, una targa commemorativa che recita una frase pronunciata a Vicenza nei confronti della Brigata “Sassari” dal generale Armando Diaz, Duca della Vittoria, il 7 febbraio del 1918, all’indomani del primo successo italiano dopo Caporetto, l’epica conquista dei “Tre Monti” sull’Altopiano di Asiago: “Voi non sapete, e forse non saprete mai, quanto avete fatto per l’Italia…”.
Infine, l’aiuola intorno al monumento, realizzata con decori floreali bianchi e rossi che richiamano i colori delle storiche mostrine dei “dimonios”.
Nelle intenzioni del comandante della Brigata “Sassari”, l’opera si ispira ai candelieri di Sassari nel luogo simbolo di piazza Castello, da cui prende il via ancora oggi l’antico rituale della Faradda di li Candareri (La Discesa dei Candelieri), festa inserita dal 2013 nel patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’Unesco che si tiene ogni anno in città il 14 agosto, la sera precedente alla festa della Madonna Assunta.