Una delegazione del Comune di Porto Torres composta dall’Assessora Mara Rassu e dalla Presidente della Commissione Cultura, Samuela Falchi, ha incontrato nei giorni scorsi i soci del Circolo dei Sardi di Firenze, nella storica sede di Piazza Santa Croce. Un incontro fortemente voluto dall’Amministrazione comunale a margine del Salone dell’archeologia e del turismo culturale, anche per raccontare ai cittadini sardi emigrati il lavoro di recupero delle tradizioni di Porto Torres per la Festha Manna.
«I circoli sono presidi di riferimento – sottolinea l’Assessora alla Cultura, Mara Rassu – non solo per i nostri corregionali emigrati, ma anche per tante persone non sarde che amano i nostri paesaggi, i monumenti, la cultura e le tradizioni, e che spesso attingono informazioni proprio dai circoli per programmare le loro visite in Sardegna. È stato un piacere incontrare il presidente e i soci, raccontare loro tutte le attività che Porto Torres sta portando avanti per promuovere il settore culturale e illustrare il percorso di recupero delle tradizioni che si concentra soprattutto nella nostra Festha Manna per i Martiri Turritani».
La delegazione comunale è stata accolta dal Presidente del Circolo dei Sardi di Firenze, Angelino Mereu. Dell’organismo, parte integrante dell’Associazione Culturale Sardi in Toscana, fanno parte 387 soci che promuovono iniziative di valorizzazione della cultura e dei luoghi della Sardegna. Tra queste il progetto “No photo reposare”, coordinato da Mattia Lilliu e dai giovani della Federazione associazioni sarde in Italia, un concorso fotografico trasformato poi in una mostra e in un libro donato al Comune. «Il volume sarà presto messo a disposizione dei cittadini nella Biblioteca comunale – aggiunge l’assessora – e ho invitato i soci a partecipare alla prossima Festha Manna.
[foto id=”295042″]
Li ho informati su tutti i riti, a partire dal cammino notturno e dalla Carta del Pellegrino, proseguendo con le processioni e gli appuntamenti legati alla cultura del mare, come la Regata del Pescatore, e alla devozione verso i Martiri Turritani, con il corteo degli abiti tradizionali dei Comuni uniti dal culto per San Gavino. Una festa identitaria che ben rappresenta il nostro territorio – conclude Mara Rassu – che dà lustro alla Sardegna e che grazie a questo incontro diventa anche patrimonio di conoscenza di uno dei Circoli dei Sardi più importanti d’Italia».