Presentatosi alle selezioni di Sanremo Giovani 2020, Paolo colpisce da subito la giuria e Amadeus, che l’ha fortemente voluto come ospite d’onore al 70° Festival di Sanremo, dove ha commosso il pubblico con il brano “Io sono Paolo“, cantato grazie a un sistema di riproduzione vocale.
La canzone scritta da Paolo, in collaborazione con Cristian Pintus, parla della sua malattia nel senso più duro. Nel testo il cantautore parla anche dei sacrifici quotidiani che fanno le famiglie, come la sua, per combattere questa malattia: il fratello Rosario rappresenta le sue braccia e il padre le sue gambe.
Il brano nasce dalla voglia di raccontare la mia esperienza di vita e la vita di tutti i guerrieri come me. È un inno alla vita nato dalla mia voglia di combattere e diffondere un messaggio di vita e speranza – commenta Paolo Palumbo.
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Ho conosciuto Paolo grazie a un brano che ho scritto dal titolo “Un motivo in più” dedicato a mio padre, venuto a mancare 6 anni fa a causa di una malattia neurodegenerativa. Raccontavo le nostre giornate difficili, la nostra sofferenza, la speranza di trovare una cura. Paolo rimase colpito perché quel dolore lo viveva sulla sua pelle. Ci siamo visti per la prima volta a casa sua quando passai a trovarlo, non vedevo l’ora di conoscerlo. Si respirava un profumo speciale, il profumo dell’amore, una famiglia bella, forte e unita. Da subito c’è stata un intesa incredibile – afferma Cristian Pintus. – La sofferenza ci ha unito, abbiamo raccontato la sua storia nel modo più semplice e pulito, senza mai cadere nel vittimismo. Paolo è una persona speciale. La vita mi ha portato via un padre troppo giovane, ma mi ha regalato un fratellino. Non pensavo potessimo arrivare così in alto, mi ha insegnato che nulla è impossibile e Sanremo ne è stata la prova.
Nel brano viene menzionato come “ridare il gusto ai malati“, un’importantissima invenzione che distingue Paolo nel suo ambito: un’essenza ottenuta attraverso la cucina molecolare che permette – se messa su un tampone per la pulizia orale – di far riprovare i sapori dei piatti complessi a chi soffre di disfagia (maggiori dettagli su www.saporiacolori.it).
Paolo sarà impegnato in giro nelle scuole italiane con la sua canzone “Io sono Paolo” per sensibilizzare i giovani a non fare uso di alcol e droga e insegnare a loro ad amare la vita.
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Paolo Palumbo
Nato a Nuoro nel 1997, Paolo combatte da anni con una malattia che ha cambiato il corso della sua vita: la SLA.
Chef acclamato, dopo la malattia, decide di scrivere in musica i suoi sentimenti, nonostante la sua voce sia stata bloccata dalla malattia. Grazie a un comunicatore vocale, infatti, Paolo riesce ad esprimere la sua musica, con la quale fa emozionare il grande pubblico.
Nell’estate 2015, da un momento all’altro, è successo qualcosa di strano: ho cominciato a perdere gli oggetti dalla mano destra. Le cose più leggere mi sfuggivano dalle mani, senza che le diagnosi dei medici portassero a nulla. In un primo momento si pensava ad una lesione del plesso brachiale, tant’è che sono stato operato ma senza ottenere miglioramenti – dichiara Paolo. – Dopo mesi di diagnosi che non hanno portato a niente, ecco emergere la dura verità, pochi giorni dopo il mio 18esimo compleanno: da quel momento in poi la SLA sarebbe diventata il mio nemico numero uno.
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