Il rifinanziamento della carta geologica d’Italia, previsto dalla Legge 27 dicembre 2019, n. 160, offre la possibilità di riallineare i dati a vantaggio anche dei siti non rientranti nei Fogli CARG e ricadenti nelle Regioni Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria.
Per questo motivo la SIGEA ha scritto al Ministro Sergio Costa e al Sottosegretario Roberto Morassut, delegato il 20 gennaio scorso a seguire il tema delle bonifiche ambientali, proponendo di inserire tra le priorità del rifinanziamento CARG i 23 siti d’interesse nazionale oggi non compresi tra i rilievi già eseguiti. È evidente che solo partendo dalla conoscenza delle attività svolte nei siti e dalla definizione del contesto geologico, geochimico e idrogeologico, ovvero delle specificità geologiche del territorio interessato dalle attività di caratterizzazione e bonifica, e analizzando la presenza dei contaminanti nella matrice solida e liquida si può ottenere una definizione delle criticità esistenti. Solo attraverso una corretta mappatura si possono ricerca soluzioni innovative, e possibilmente a basso costo, per risanare e bonificare terreni e acque sotterranee, ovviamente senza tralasciare le best practice per la corretta gestione dei rifiuti e dei siti di conferimento al fine di non ritrovarsi tra qualche anno a dover nuovamente intervenire per risanare queste aree.
Nel settore della gestione delle sostanze inquinanti, che danneggiano l’ambiente e la vita che esso ospita, si devono risanare gli errori del passato, gestire con oculatezza e vigilanza il presente e progettare il futuro in sicurezza.
Lo ha annunciato Antonello Fiore alla vigilia dell’importante convention di Napoli, voluta dalla SIGEA, sulla Bonifica dei Siti Inquinati e in programma lunedì 17 febbraio alle ore 9 e 30 al Palazzo delle Arti di Napoli – il PAN.
Interverranno: Eleonora de Majo, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Vilma Moronese, Presidente della Commissione Ambiente al Senato, Egidio Grasso, Presidente Ordine Geologi Campania, e Antonello Fiore, Presidente Società Italiana Geologia Ambientale.
Giuseppe Vadalà, Commissario Straordinario per la Bonifica delle discariche Abusive, presenterà la sua relazione in merito allo stato attuale.
Bonifiche e risanamento ambientale sono temi importanti e prioritari – ha affermato Vilma Morese, Presidente della Commissione Ambiente al Senato – nell’azione di questo governo. L’attenzione è altissima su tutti i fronti affinché possano essere create le condizioni per attuare e garantire un metodo efficiente ed efficace, che sappia raggiungere risultati concreti attraverso la sinergia e la collaborazione tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti e che garantisca la legalità durante tutto l’iter di affidamento dei lavori di bonifica.
La vera sfida è mettere in atto tutte le azioni utili a prevenire fenomeni corruttivi e malavitosi. Per poterlo fare è necessario un lavoro di aggiornamento e perfezionamento delle norme oggi in vigore, per far sì che le attività di bonifica non finiscano ad aziende in odor di mafia. Grazie al lavoro di questi mesi e alla sinergia con tutte le forze politiche stiamo lavorando alacremente affinché vengano al più presto aggiornate le norme di riferimento e sia garantito un quadro di legalità che rafforzi e tuteli ancor di più le attività di bonifica in corso e quelle future.
Il Commissario Straordinario per la Bonifica delle discariche Abusive presenterà la sua relazione in merito allo stato attuale.
Le discariche abusive e gli inquinamenti dei territori limitrofi sono un problema che dobbiamo risolvere, sono una questione italiana che è nostro compito definire, circoscrivere e chiudere. Però l’unico modo per arrivare all’obiettivo del risanamento è operare di squadra – ha dichiarato il Generale, Giuseppe Vadalà – facendo sistema tra tutti gli enti pubblici e privati, mettendo in moto un “fare sinergico” verso un “fare bene e velocemente”. Questo “fare ed essere sistema” nasce da una sinergia di intenti, passa attraverso una serie di azioni e si finalizza con l’esecuzione delle bonifiche dove ciascun soggetto dal vertice politico al cittadino deve svolgere la sua parte. I lavori continui, le riunioni operative, lo sprono per le amministrazioni locali più prossime ai siti, l’ausilio delle stazioni appaltanti nazionali, nonché la sinergia con gli autorevoli soggetti politici nazionali e regionali stanno dando buoni frutti e sono convinto che, nel futuro prossimo, restituiremo i territori sanati alle collettività e riusciremo a far uscire l’Italia dall’infrazione europea.
Nel territorio campano le maggiori passività ambientali non sono soltanto relative alla presenza dei Siti di Interesse Nazionale (SIN), caratterizzati da un passato industriale quali Bagnoli-Coroglio e Napoli est, ma anche in relazione a tutte quelle zone critiche dove negli anni si è perpetrata una spregiudicata gestione dei rifiuti, come ad esempio la Terra dei Fuochi.
Il tema della bonifica dei siti inquinati e della bonifica delle aree industriali dismesse negli ultimi anni – ha dichiarato Daniele Baldi, Coordinatore area tematica SIGEA Bonifica siti inquinati – ha fatto registrare un sostanziale cambiamento sia con riferimento al quadro normativo sia allo sviluppo di una necessaria “cultura delle bonifiche” e sia a una progressiva sostituzione delle tecnologie “aspecialistiche” con tecniche “specialistiche” e in molti casi innovative. Del resto, anche il mutato quadro economico in negativo e l’esperienza maturata negli ultimi 20 anni, hanno funzionato come catalizzatori per un generale aggiornamento degli approcci sia alla caratterizzazione, sia alla bonifica dei suoli e delle acque contaminati.
“Bonifica dei siti inquinati: analisi e soluzioni di problemi complessi – Il contesto territoriale della Campania“, sarà questo il tema della Convention di Napoli, durante la quale sarà ricordato il compianto Senatore Professore Franco Ortolani e si presenterà la monografia curata dalla stessa SIGEA che tratta della “Bonifica dei siti inquinati”.
Il volume, liberamente scaricabile dal sito web della Sigea (http://www.sigeaweb.it/
Edoardo Stacul di Invitalia si soffermerà sull’applicazione su scala pilota e reale di tecnologie di bonifica biologiche, chimiche e fisiche nel SIN di Bagnoli: vantaggi di un approccio integrato.
Rosaria Maria Di Maggio andrà sulla geologia forense applicata ai reati sull’inquinamento ambientale, mentre il geologo forense Giovanni Balestri si soffermerà sulla verifica dell’impatto contaminante di una discarica controllata/incontrollata.
E ancora: “La geochimica dei suoli campani: ha senso parlare di “Terra dei fuochi”?” con Stefano Albanese (Università degli Studi di Napoli Federico II – DISTAR).
Interventi importanti anche di Alessio Iacobini della Earthwork Professionisti Associati, mentre Francesco Barbara di Archeoclub D’Italia e Diana Della Rocca dell’ARPA Campania e Archeoclub D’Italia tratteranno il tema dell’Approfondimento sui Valori di Fondo del SIN Napoli Orientale,
Anna Barra Caracciolo (IRSA-CNR), Federico Del Gaia (MAST S.r.l.) e Lucia Minutello (CISA) relazioneranno sul Programma integrato di attuazione e applicazione di tecnologie innovative di bonifica, con ausilio di bioremediation e fitoremediation.
Antonio Borbone (Presidente Associazione Nazionale Gestori Ambientali ANGAM): “La figura del Responsabile/Direttore Tecnico nelle imprese di gestione rifiuti e di bonifica quale leva strategica verso un’economia circolare e sostenibile”.
Chiuderà i lavori Silvia Paparella, General Manager di Remtech di Remtech Italia