Presentazione
Stràngia, continentali, del Nord, milanesa, quando non addirittura bergamasca. Non le chiedono filla ’e chini ses? nei paesi di Sardegna, dove arriva poco più che ventenne. È così che nasce la sua prima raccolta di poesie: Piciochedda Stràngia.
Le immagini che sanno di lievito, perché innescate dai racconti nelle cucine delle Tzias tra impasti per i dolci e cultura popolare. Immagini che si tramutano in parole, tra una passeggiata a Casteddu ’e Susu e una corsa per vedere l’alba sulla costa orientale o un tramonto su quella occidentale.
La Sardegna, gli amori, la terra e il percorso di maturazione di una donna che trova la sua casa.
“Piciochedda Stràngia”: sinossi
Cosa restituisce la poesia a chi la scrive?
Una sensazione di completezza o equilibrio? Oppure l’unisono di tutti gli elementi percepiti?
Forse e dico forse, il verso poetico può essere l’unico in grado di contenere l’onda che ci sovrasta e di proiettarla verso l’orizzonte che in quel momento osserviamo, così come può divenire un moto perpetuo capace di imbrigliare la complessità della nostra anima senza per questo farla risplendere di meno.
Francesca Romana Motzo
L’autrice: Cinzia Novati
Cinzia Novati, nasce e cresce in Brianza e si stabilisce in Sardegna a partire dal 2011.
Frequenta un corso di Teatro alle scuole superiori con un artista d’eccezione: Manuel Serantes Cristal, che la sprona a scrivere e la avvicina alla Poesia. Dopo essersi laureata in Lingue Straniere all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si sposta in Sardegna.
La sua formazione linguistica e il suo interesse per le altre lingue e culture la facilitano nell’apprendimento del sardo e, frequentando la famiglia del grande cantadori capoterrese Fideli Lai, viene a contatto con un sardo ancor privo di grandi italianismi.
Dopo un periodo di composizione in spagnolo e una pubblicazione in una raccolta di poeti dal mondo intitolata Otro Canto per la casa editrice La Pereza Ediciones con la poesia La Moza, cominciano le prime sperimentazioni in sardo e dialetto brianzolo.
Nell’anno 2013 il cantautore Davide Van de Sfroos sceglie una sua poesia per una tappa del tour Teritori, che verrà recitata da un artista locale.
L’incontro con il maestro Vincenzo Pisanu segna la svolta nella direzione delle sue composizioni e nell’anno 2016, arrivano i riconoscimenti per le sue composizioni in sardo: una segnalazione al XVI Premio di Poesia in Lingua Sarda Benvenuto Lobina a Villanova Tulo per Millinoixentutrintasés, il terzo posto per Pispisus de un’Omini alla III edizione del Premio d’Arti Faustino Onnis a Selargius, mentre la poesia Casteddu si classifica quarta alla 57° edizione del Premio Ozieri.
Piciochedda Stràngia è la sua prima raccolta.