Prosegue la diatriba sulla malasanità oristanese dopo la vicenda della malata oncologica che ha dovuto rinunciare alle cure perché costretta a recarsi a Nuoro dopo il divieto di somministrazione dei farmaci a Oristano, per mancanza di autorizzazioni da parte della Regione. Il consigliere regionale di Forza Italia Emanuele Cera, segretario del consiglio regionale, interviene per chiedere
quello che ritiene “un doveroso riequilibrio nelle dotazioni di uomini e mezzi e un doveroso adeguamento dei servizi erogati nella sanità oristanese”, che secondo Cera sarebbe stata ed è tuttora “fortemente penalizzata a vantaggio di altri territori”. “Come consigliere regionale”, ha dichiarato il consigliere Cera, “sono curioso di conoscere la risposta alla mia interrogazione del 28 gennaio u.s. (allegata) e, sono pronto, a difendere con convinzione e determinazione la necessità che anche l’ospedale San Martino di Oristano sia
definitivamente autorizzato quale centro specializzato per le cure oncoematologiche”.
“In questi anni la sanità nuorese ha fatto grandi passi avanti rispetto a quella oristanese”, ha evidenziato Cera. “Scelte molto discutibili, con la complicità della politica. Queste scelte scellerate devono essere assolutamente riviste per ridare dignità e centralità alla nostra provincia e soprattutto tutelare i nostri cittadini e assicurare il diritto alla salute in modo compiuto all’intero territorio dell’oristanese. Al momento, rispetto al passato, non è cambiato niente, all’assessore Nieddu chiederemo un cambio di marcia”.
Il consigliere Cera che aveva sollevato per primo in consiglio regionale il caso della paziente oncologica che rischia la vita, si augura una immediata risoluzione sia della situazione legata alla paziente R.B., anche in deroga ai discutibili criteri attualmente vigenti che precludono il diritto alla salute dei pazienti affetti da patologie OncoEmatologiche della provincia di Oristano, che il rilascio della autorizzazione ad agire alla “Struttura Semplice Dipartimentale di Oncologia” già esistente.
Il caso è stato portato ieri all’attenzione della commissione regionale sanità dal presidente Domenico Gallus e non ha sortito nessun effetto positivo. Inoltre alla riunione non è intervenuto l’assessore regionale alla sanità Mario Nieddu.
quello che ritiene “un doveroso riequilibrio nelle dotazioni di uomini e mezzi e un doveroso adeguamento dei servizi erogati nella sanità oristanese”, che secondo Cera sarebbe stata ed è tuttora “fortemente penalizzata a vantaggio di altri territori”. “Come consigliere regionale”, ha dichiarato il consigliere Cera, “sono curioso di conoscere la risposta alla mia interrogazione del 28 gennaio u.s. (allegata) e, sono pronto, a difendere con convinzione e determinazione la necessità che anche l’ospedale San Martino di Oristano sia
definitivamente autorizzato quale centro specializzato per le cure oncoematologiche”.
“In questi anni la sanità nuorese ha fatto grandi passi avanti rispetto a quella oristanese”, ha evidenziato Cera. “Scelte molto discutibili, con la complicità della politica. Queste scelte scellerate devono essere assolutamente riviste per ridare dignità e centralità alla nostra provincia e soprattutto tutelare i nostri cittadini e assicurare il diritto alla salute in modo compiuto all’intero territorio dell’oristanese. Al momento, rispetto al passato, non è cambiato niente, all’assessore Nieddu chiederemo un cambio di marcia”.
Il consigliere Cera che aveva sollevato per primo in consiglio regionale il caso della paziente oncologica che rischia la vita, si augura una immediata risoluzione sia della situazione legata alla paziente R.B., anche in deroga ai discutibili criteri attualmente vigenti che precludono il diritto alla salute dei pazienti affetti da patologie OncoEmatologiche della provincia di Oristano, che il rilascio della autorizzazione ad agire alla “Struttura Semplice Dipartimentale di Oncologia” già esistente.
Il caso è stato portato ieri all’attenzione della commissione regionale sanità dal presidente Domenico Gallus e non ha sortito nessun effetto positivo. Inoltre alla riunione non è intervenuto l’assessore regionale alla sanità Mario Nieddu.