Nel corso dell’intervista si parlerà della lettera scritta dall’Intergruppo parlamentare per le Donne e le pari opportunità, all’indomani della conferenza stampa di presentazione del prossimo Festival di Sanremo. Ventinove deputate di tutti gli schieramenti hanno stigmatizzano quanto affermato da Amadeus, oltre che manifestato la loro disapprovazione per la presenza tra i big del rapper Junior Cally: “Tra i cantanti in gara è prevista la presenza del rapper per ragazzini, i cui testi sono pieni di violenza, sessismo e misoginia, appare evidente che la direzione artistica del Festival di Sanremo 2020 sia in palese contrasto con il contratto di servizio della Rai”.
È di ieri la replica dell’amministratore delegato della Rai.
“Ringrazio Fabrizio Salini per la risposta, ma non sono assolutamente soddisfatta”, è il commento di Paola Deiana. Per l’Ad della Rai “la canzone in gara non si presta a queste contestazioni”.
“Abbiamo pensato – ha detto – che il nostro dovere fosse tenere la valutazione delle proposte artistiche entro il perimetro della competizione canora di quest’anno”.
Una risposta che non è assolutamente piaciuta alla parlamentare algherese del Movimento 5 stelle: “Poco importa se la canzone in gara non usa questo registro. Anzi, questa è la conferma lampante che, con il suo naturale e consueto ‘stile’, il rapper non sarebbe mai stato accettato. La RAI, consentendo la sua presenza e la sua esibizione lo sta legittimando e ne sta diventando complice, dando colpevolmente spazio a un personaggio che non merita alcuna notorietà, ma che andrebbe fermamente condannato”.