Non esiste una fede religiosa che inviti all’odio o alla discriminazione. Nessuna religione insegna che, in nome di Dio, chi non la pensa come me, debba essere perseguitato o addirittura ucciso. Tutte le religioni sono portatrici di valori di pace e tolleranza e chi usa la religione per dividere si colloca fuori dai valori stessi del concetto di “Religione”. A qualsiasi religione esso/a appartenga.
Come è ormai tradizione, anche quest’anno la Chiesa di Scientology della Sardegna si fa promotrice di pace e dialogo tra le fedi, riunendo uomini e donne di culture ed etnie diverse che vedono la religione come strumento di unione e crescita culturale. Lo farà domenica 9 febbraio alle ore 10:30, presso la Chiesa di Scientology in via del Fangario 27, a Cagliari, aprendo le sue porte a tutti coloro che s’identificano in questo messaggio di pace e tolleranza.
I Musulmani, gli Hare Krihsna, i cristiani Evangelici della Nigeria, i cristiani della Repubblica Domenicana, i fedeli dell’Ordine Patriarcale Santa Croce di Gerusalemme e i parrocchiani della Chiesa di Scientology pregheranno, ognuno a modo proprio, rivolgendosi a Dio per ottenere pace e prosperità per tutti i popoli della terra.
L. Ron Hubbard, il fondatore della religione di Scientology, nella sua ultima fatica letteraria “La Via della Felicità”, un opuscolo non religioso contenente 21 precetti condivisibili da qualsiasi persona di buon senso per condurci a vivere una vita migliore, invitando a rispettare la fede religiosa degli altri, scriveva:
La tolleranza è un buon fondamento su cui costruire i rapporti umani – e poco più avanti – Tolleranza religiosa non significa che non si possano esprimere le proprie convinzioni. Significa che cercare di indebolire o attaccare la fede o le credenze religiose altrui è sempre una scorciatoia per ritrovarsi nei guai.
I fedeli della Religione di Scientology, in tutto il mondo, ogni giorno dell’anno, in ogni occasione seguono il consiglio del proprio fondatore, con iniziative sociali e umanitarie indirizzate a tutte le persone indiscriminatamente a prescindere da quali siano la cultura di provenienza, fede religiosa, colore della pelle o perfino se non credenti. Per questo motivo la partecipazione alla cerimonia religiosa è aperta a chiunque intenda partecipare.