Rileggere una collezione permanente è sempre un atto critico coraggioso che intende scoprire o celare la comunicazione nella sua complessa struttura multilivello. Le opere raccontano in quanto tali, in rapporto a una selezione, un nucleo, una collezione, un collezionista, un museo.
Il difficile compito del riallestimento è stato assunto dagli artisti Simone Dulcis e Lea Gramsdorff che hanno deciso di rafforzare la dimensione intima, quasi domestica, di una collezione pubblica ossia di proprietà di un’intera comunità.
Abitare il museo è la chiave per comprendere la collezione in un ossimoro fatto di sicurezza domestica e incertezza spesso veicolata dall’arte contemporanea (Efisio Carbone – Direttore Museo MACC).
Il progetto prevede una serie di eventi che “vitalizzino” la dimensione domestica del museo. Per questo motivo tra febbraio e maggio gli ambienti della casa MACC saranno abitati secondo un calendario che verrà presentato dopo l’inaugurazione. Sono previsti talk in salotto su temi di natura artistica, pranzi in cucina offerti dagli artisti Dulcis e Gramsdorff a un pubblico selezionato e una notte al museo per i più piccoli.
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Il Museo MACC è stato inaugurato nel 2000 con le opere della collezione donata da Ermanno Leinardi, artista di origini calasettane la cui fama ha varcato i confini regionali e nazionali. La collezione d’arte contemporanea, sotto l’egida della Fondazione MACC, documenta tutte le tendenze dell’arte astratta, dall’astrazione lirica e informale all’astrazione geometrica.
Dai maestri degli anni Trenta (J. Albers, M. Radice, C. Badiali), agli aderenti del Movimento Arte Concreta del decennio Cinquanta (Soldati, Veronesi), dal ventaglio dei gruppi e dei collettivi coinvolti nel campo dell’arte Cine-Visuale degli anni Sessanta e Settanta (B. Munari, G. Capogrossi, L. Fontana, E. Leinardi e molti altri), al gruppo degli sperimentatori sardi (A. Atza, G. Campus, R. Rossi, V. Satta, I. Utzeri, G. Brundu, Z. Calzia).
Biografia Lea Gramsdorff
Nata a Lecco, attrice, pittrice e regista di origini tedesche, diplomata presso la “Scuola Nazionale di Cinema” a Roma. Dal 2001 vive e lavora a Cagliari. Recentemente ha presentato le sue produzioni artistiche a Berlino e Tel Aviv.
Tra le mostre personali si segnalano“LEXIKON” nel 2017, “EXODUS.3” nel 2016, “Se fossi qui (lettere d’amore dai porti di mare)” nel 2015, “Temporaneo e Permanente” nel 2013, “Exodus” nel 2012.
Biografia Simone Dulcis
Simone Dulcis nasce a Milano nel 1971. Artista informale, scenografo e sound-performer teatrale. Il suo lavoro esplora i conflitti della condizione umana e il rapporto spirituale con la natura. Il processo compositivo è basato prevalentemente sull’utilizzo del bitume il quale, assieme alle campiture di colore precedentemente dipinte, viene smaterializzato e ricomposto attraverso reazioni chimiche complesse guidate dall’artista. Questa co-operazione (definibile anche come “co-creazione”) tra artista, materia e superficie pittorica, ricerca ed esprime nel risultato finale dell’opera uno stato di equilibrio e al contempo di tensione tra Uomo e Cosmo.
Tra le mostre:
- “Più vicino” – Spazio In)visibile – Cagliari (2018)
- “Dust” (Dulcis/Mendeni) – Theca Gallery – Milano (2018)
- “Orbis” – Fondazione per l’arte Bartoli-Felter – Cagliari (2017)
- “unpassodalladdìo” – Spazio In)visibile – Cagliari (2016)
- “Temporaneo e permanente”, Dulcis/Gramsdorff – Galleria Schillerstrasse106 – Berlin (2014)
- “Cattedrali” – Spazio In)visibile – Cagliari (2013)
- “ConNAISSANCE – Rassegna: Caratteri Ereditari e Mutazioni Genetiche” – Museo MAN – Nuoro (2012)
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