Alcuni operatori ci hanno infatti segnalato di aver ricevuto diverse telefonate, alle quali sono seguiti dei messaggi WhatsApp come questo: “Gentile cliente, come accordati telefonicamente su questo contatto whatsapp e’ neccessario spedire la sua documentazione (Carta d’identita + Patente) fronte e retro in merito al rimborso dovuto da GSE. Nella mancanza della patente servirebbe un documento alternativo tipo Passaporto. Le ricordiamo che i documenti da lei inviati verranno protetti e conservati nella data private del cliente. Grazie per la vostra compressione. GSE”.
Pertanto, nel segnalare che potrebbe trattarsi di un tentativo di truffa, raccomandiamo di non dare seguito a simili richieste e di non trasmettere, in nessun caso, i propri documenti di riconoscimento tramite WhatsApp. Laddove si dovessero avere dubbi circa la natura di telefonate e/o messaggi di testo ricevuti a nome del GSE, si suggerisce di contattare preventivamente il nostro Contact Center al numero verde 800.16.16.16. Si rende noto, infine, che il GSE, preso atto delle segnalazioni pervenute, sta valutando tutte le dovute azioni da intraprendere a tutela della propria immagine.
“Ormai le frodi informatiche e i tentativi di acquisizione di nostri documenti d’identità e dati sensibili possono coinvolgere qualsiasi azienda, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. In tal senso, la nostra associazione ha da sempre ricordato di diffidare da qualsiasi tipo di richiesta di questo tipo e di utilizzare sempre i canali ufficiali delle aziende per interloquire con le stesse e se si ha qualsiasi tipo di dubbio contattare i loro call center prima di eseguire qualsiasi tipo di operazione. Insomma, non bisogna mai abbassare la guardia perchè la truffa è dietro l’angolo.