La Sardegna è una delle mete internazionali del turismo, un luogo magico di cui si conoscono molto bene le coste, il mare limpido e le spiagge, ma offre tante possibilità in più a chi desidera conoscere quella terra selvaggia dai paesaggi incantevoli, dalla natura incontaminata e dalle tradizioni locali radicate laddove il mare non arriva.
Il miglior modo per farlo è viaggiare a bordo del Trenino Verde della Sardegna, sulle varie linee turistiche che collegano le coste all’entroterra isolano.
Da qualche anno, però, il Trenino Verde ha perso la sua locomotiva, l’ultima vaporiera superstite di tutto lo scartamento ridotto della Sardegna, colei che era la forza dell’economia interna delle imprese locali, dei piccoli artigiani, dei ristoratori e di tutti coloro che vivono di turismo nelle zone interne di questo mondo incantato.
Fino a vent’anni fa, ogni linea turistica aveva le proprie locomotive a vapore destinate a questo tipo di servizio.
Le Breda delle linee turistiche del Nord Sardegna (ex SFS) sono lasciate all’acqua da moltissimi anni, la stessa cosa accade per la Breda FCS assegnata a Macomer. A Cagliari, fino al 2018, è stata tenuta in vita per questo fantastico servizio la Reggiane 400, ora conservata nel deposito/museo di Monserrato insieme alla gemella Reggiane 402, spenta l’ultima volta nel 2006.
Oltre a questi due capolavori dell’industria italiana, nello stesso deposito è presente la storica locomotiva Winterthur 43 “Goito” del 1887, che viaggiò l’ultima volta nel 2002.
Quello che siamo qui a chiedere alle istituzioni e agli organi competenti è il ripristino delle locomotive a vapore del Trenino Verde per tutte le sue linee, perchè l’economia locale possa giovare di questo fantastico aiuto, perché il turista possa conoscere i paesaggi unici di questa terra e godersi un viaggio di altri tempi a bordo di un treno che è tesoro della Sardegna e patrimonio dell’umanità.
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