Tale occasione costituisce motivo assai proficuo di riflessione circa le risorse del nostro pianeta rinnovabili ma non irrispettosamente sfruttabili all’infinito. L’acqua è essenziale per la vita umana; eppure nei paesi occidentali se ne fa un grande spreco o un uso irriguardoso senza alcuna motivazione: inquinamento delle falde acquifere; sperpero di acqua pubblica da fontane perennemente in funzione; fiumi e laghi contaminati senza tregua in nome del profitto.
L’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità) prevede come obiettivo specifico (n.6) l’Acqua e servizi igienici, anche se non è stata fatta alcuna menzione in merito al “diritto umano all’acqua”, benché la risoluzione ONU del 28 luglio 2010 avesse riconosciuto tale diritto come “un diritto umano universale e fondamentale”, estensione del diritto alla vita previsto dall’art. 3 della DUDU.
Il principio ispiratore dell’obiettivo n. 6 è quello di “assicurare l’accesso, universale, all’acqua da bere e ai servizi igienici attraverso un prezzo accessibile e una gestione efficiente e sostenibile”.
Tale fine è corredato da due obiettivi specifici che precisano i target e le modalità: “assicurare entro il 2030 l’accesso equo e universale all’acqua ad un prezzo abbordabile” (6.1); “garantire l’accesso ai servizi igienici di base ponendo fine alla defecazione all’aperto, con particolare riferimento ai bisogni delle donne e delle ragazze, e dei gruppi più vulnerabili” (6.2)
Purtroppo le previsioni non sono incoraggianti; si apprende infatti dalla scheda informativa pubblicata dall’UNRIC che entro il 2050 la penuria di acqua potabile interesserà almeno una persona su quattro.
Ricordiamo che moltissimi bambini muoiono ogni giorno a causa di malattie diarroiche prevenibili legate all’acqua e all’igiene. Inoltre ogni anno in America meridionale, Africa e Asia si annotano circa 3,4 milioni di morti collegati alla presenza di agenti patogeni nell’acqua. Le patologie più diffuse sono tifo, colera, epatiti infettive, polio, criptosporidiosi, ascaridiasi e malattie diarroiche.
Il CNDDU invita i consigli di classe delle scuole di ogni ordine e grado, impegnati nella didattica a distanza, a dedicare un percorso multidisciplinare, a cui ogni docente apporterà il suo contributo, incentrato sull’importanza dell’acqua; successivamente gli studenti saranno chiamati a produrre un proprio elaborato in tema, seguendo la propria inclinazione e i suggerimenti degli insegnanti
Lo slogan ufficiale della Giornata “WATER CAN HELP FIGHT CLIMATE CHANGE. WE CANNOT AFFORD TO WAIT. EVERYONE HAS ROLE TO PLAY” è cioè “L’acqua può aiutare la lotta al cambiamento del clima. Non possiamo permetterci di aspettare. Ognuno può fare la sua parte”. Il nostro hashtag è #ACQUAVALORECOMUNE.