“Il popolo sommese è eccezionale e gran parte sta rispondendo bene, ma c’è una parte della popolazione – come i ragazzi – che se ne frega di quanto da settimane stiamo chiedendo. Chiedo ai familiari di questi ragazzi di aiutare le istituzioni a far comprendere ai loro figli che questo è il momento di stare a casa. Gli anziani hanno sicuramente bisogno di fare quattro passi a piedi, ma purtroppo questo è il momento di non uscire. Vedo ancora tante auto in giro – ha proseguito Salvatore Di Sarno – soprattutto nelle periferie. Dobbiamo fare arrivare l’Esercito a Somma Vesuviana? Io ho fatto la mia scelta precisa: non posso mettere a rischio la salute di chi lavora con me. Ho chiesto loro di lavorare da casa anche in questo periodo in cui li vorrei con me. Carabinieri, Polizia e Polizia Municipale stanno cercando di controllare tutte le zone della città e ci stiamo concentrando molto sulla periferia, ma non è facile perché il territorio è esteso. Personalmente sto facendo un giro costante della città. Mi hanno detto che lungo la zona alta di Somma, dunque sulla Montagna, in località Castello, abbiamo ancora coppie che escono insieme: non va bene in questo momento! Poi non affolliamo le farmacie per cose inutili che possono essere acquistate anche dopo. Non usciamo in due per fare la spesa, non si può fare! Mi hanno detto di persone che vanno nelle case per fare i parrucchieri, i barbieri, le estetiste: non va bene e non si può fare! Chi fa questo non ha rispetto per gli altri. Tutti dobbiamo fare un grande e importante sacrificio.
E aggiunge:
Non voglio arrivare a scelte drastiche: sto pensando di chiudere tutto. Dobbiamo fare arrivare l’Esercito a Somma Vesuviana? Ora basta: dobbiamo stare a casa!
Il grande cuore di Somma Vesuviana
Ringrazio i tanti imprenditori che stanno dando una grande mano. Ad esempio l’azienda che produce pasti per le scuole, ora chiuse, ha donato prodotti a chi ne avesse bisogno. In questo momento – ha concluso Di Sarno – c’è tanta gente che, non potendo lavorare, non guadagna. Abbiamo imprenditori che hanno donato mascherine che consegneremo ai malati e agli anziani. Ci sono persone che, oltre a pensare all’epidemia, devono continuare a lottare contro malattie che sicuramente non vanno in vacanza. Aiutiamoci! Siamo forti e solo insieme, nel rispetto degli altri ne usciremo e ne dobbiamo uscire in fretta. Grazie!