La cosa merita alcune riflessioni sia sul piano tecnico che su quello politico.
Sotto il primo profilo, la nuova proposta di legge non è condivisa nè è condivisibile dai nostri partiti: sa di archeologia sanitaria che richiama un po’ vecchie nostalgie assessoriali da anni 90 e si caratterizza per una sostanziale mancanza di funzionalità economica e organizzativa.
Eliminare un ente che svolga le sole funzioni amministrative centralizzate porterebbe ad uno spreco inutile di preziose risorse sarebbe antistorico, oltre che organizzativamente avventato; ed è sbagliato cancellare l’AREUS, che dopo un faticoso iter gestionale sta cominciando a funzionare in maniera efficiente con risposte ai sardi sempre più pronte e soddisfacenti.
Sotto il profilo politico invece vogliamo dire forte e chiaro che non accettiamo posizioni di sopraffazione da parte di nessuno, nè che una forza politica che condivide il governo della Regione possa andare per suo conto, in modo sleale e senza alcun rispetto degli alleati.
Riforma del servizio sanitario
Di fronte alla proposta Solinas-Nieddu abbiamo fatto tutti un passo indietro e abbiamo accettato che quella fosse l’impianto base del nuovo sistema sanitario regionale, certamente da migliorare ma, altrettanto certamente, non con uno stravolgimento che riporterebbe tutto all’antichità.
La sanità è cambiata, richiede più managerialità e nuovi modelli organizzativi. Esistono l’informatica e la telematica, e le fortune costruite nel passato su gestioni spudoratamente clientelari sono cose delle quali è bene che tutti si facciano passare la nostalgia.
Dario Giagoni Capogruppo Lega
Aldo Salaris Capogruppo Riformatori Sardi