La Costituzione come metro per il rinnovamento del partito è il presupposto che ha fatto del rispetto della legalità il proprio valore fondante – si legge in una nota. – La carta costituzionale (quale legge fondamentale che regola la convivenza tra i cittadini) non può che costituire il cardine e il punto di riferimento della propria azione politica. La presente proposta non ha né ambizioni, né intendimenti di completezza, ma intende limitarsi – spiega Capezzoli – a tratteggiare quelle che ritengo dovrebbero essere alcune linee guida sulla base delle quali rilanciare l’azione del partito. Nel tratteggiare tali linee guida, ritengo che le stesse debbano articolarsi su almeno tre punti fondamentali: il funzionamento interno del partito; la funzione del partito e i suoi rapporti con la società; alcuni temi su cui incentrare l’attività del partito e alcuni dei possibili punti concreti, nell’ambito di tali temi, che possano qualificare la nostra presenza nelle istituzioni.
Secondo Capezzoli (IdV) deve darsi:
Un partito a direzione collegiale: sia per quanto concerne i rapporti tra la segreteria e l’esecutivo nazionale e i territori, sia per quanto concerne i rapporti tra il Direttivo nel suo complesso e gli iscritti; in quest’ottica, ci facciamo fautori di un direttivo periodicamente aperto alla partecipazione di tutti gli iscritti, in modo da permettere la valorizzazione di tutte le competenze presenti nel partito e favorire la partecipazione di tutti alla formazione della sua linea politica.
[foto id=”295341″]Domenico Capezzoli (IdV)
Ci dobbiamo adoperare – si legge nella nota – per creare un partito decentrato e radicato sul territorio, che garantisca l’autonomia delle sue varie realtà locali, purché nel rispetto dei valori e della linea politica del partito, ci dobbiamo adoperare per un partito non burocratico, ma aperto il più possibile alla partecipazione e al contributo sia degli iscritti, sia dei simpatizzanti. La funzione del partito e i suoi rapporti con la società: una delle esigenze oggi più sentite – si va avanti – è quella di impedire che i partiti politici si trasformino da strumento di partecipazione dei cittadini alla vita politica del paese (come la Carta costituzionale detta), a meri strumenti di gestione del potere o, addirittura, a un ostacolo a tale partecipazione, come avvenuto con il vigente sistema elettorale. Noi propugniamo quindi un partito che si faccia strumento di partecipazione dei cittadini alla vita politica del Paese e, nello specifico, alla vita politica e amministrativa delle varie realtà territoriali nelle quali andremo a operare; un partito che includa e non escluda, che riesca a incanalare nella vita politica energie, capacità e competenze che logiche meramente partitiche rischiano di soffocano e sprecare. Alcuni temi su cui incentrare l’attività del partito e alcuni dei possibili punti concreti, nell’ambito di tali temi, che possano qualificare la nostra presenza nelle istituzioni.
Necessario:
Riaffermare con decisione e intransigenza, all’interno delle istituzioni in cui siedono i nostri rappresentanti, il principio che gli Enti sono al servizio dei cittadini tutti e non dei vincitori di turno. Opporsi alla tendenza in atto di spostare attività e beni dagli Enti locali (e quindi dal controllo e dalla gestione degli organi elettivi che lo governano) a società a latere. Riaffermare il principio che la presenza del partito nelle istituzioni non deve tradursi nell’acquisizione di “poltrone”, ma deve essere finalizzato a mettere a disposizione delle istituzioni e quindi dei cittadini, che da quelle istituzioni sono governati, competenze, progetti e valori maturati nell’ambito dell’attività del partito.
Inoltre è indispensabile:
Riaffermare il principio del carattere necessariamente pubblico dei servizi fondamentali, quali: la sanità; la scuola; i servizi pubblici essenziali (in primis la gestione pubblica dell’acqua) e adoperarsi perché una virtuosa politica di bilancio si sostanzi nella ricerca dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione amministrativa e non nel taglio dei servizi, da mantenere e, anzi, da sviluppare.
Altro punto importante, conclude Capezzoli, la tutela del territorio e dell’ambiente.
Mantenere contatti costanti con le associazioni ambientaliste presenti sui territori, nonché con i molti comitati che si sono formati in una pluralità a seguito di scelte discutibili fatte da varie amministrazioni locali; di promuovere una gestione del territorio che ponga freno alla speculazione edilizia e nel contempo sia grado di contemperare la legittima aspirazione dei cittadini a un’abitazione con la tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico; promuovere la tutela delle risorse idriche e adoperarsi per una corretta gestione dei rifiuti.